Rivista di politica e scienze sociali - anno I - n. 11 - 15 dicembre 1895

RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI 171 politica è quella sola di guadagnare; perciò essi spesso conservano relazioni e solidarietà nel campo avvcr~o senza temere processi di alto tradimento: i membri della banda nera e della banda bianca fanno un allegrissimo chassez-croisez. Quando fu costituito il sindacato, coadiuvante il governo, per il rialzo della rendita italiana a Parigi - sindacato ch'era la vera organizzazione della banda bianca e che costò parecchi milioni alla Banca generale e al Credito mobiliare (1) - alcuni banchieri di Roma e di Milano subodorarono che la banda era debole e patriotticamente giuocavano al ribasso quadagnando parecchi milioni. Il fallimento Bingen - contro i quali l'organo ufficiale della ditta Crispi, ha sfogato tutta la sua ira designandoli come i capi veri della banda nera - ha mostrato che colla ditta genovese conservavano ottime relazioni e il Frascara, che fu il capo della banda bianca sotto Giolitti e i W eill-Schott, che sono i banchieri di fiducia dell'on. Crispi. In Italia il governo - non quello solo dell'on. Crispi, sia detto per debito d' imparzialità - spesso ha voluto prendere delle inani misure di rigore contro la banda nera, dimenticando che il vero e solo modo di disarmarla e sconfiggerla era quello di fare della buona politica. Il governo, che promove sindacati pel rialzo, non ha poi il diritto di trattare come rei di aggiotaggio coloro che lavorano al ribasso. E come il lavoro degli aumentisti e del govemo possa intrecciarsi coi più loschi affari bancari lo pro varo no le annotazioni dell'ottimo sig. 'l'anlongo, che avrà potuto esagerare le cifre ma che sicuramente fece dei sacrifizi per sostenere la rendit.a italiana e compiacere ai ministri del Regno. Egli credeva così di sdebitarsi col governo, che chiudeva gli occhi sugli affari puliti della Banca Romana. Che diavolo! una mano lava l'altra e tutte due conciarono per le feste il paese ... I patrioti cristophle, che si scandalizzano delle operazioni della banda ne1·a, del resto, se fossero in buona fede non donebbero ignorare e non potrebbero tacere, che la causa ordinaria dei disastri, della rovina delle private fortune, dei cracks più o meno celossali vanno sempre ricercate nel giuoco artificio.so all'aumento. Ed è questo il parere concorde di tutti coloro, che banno studiato il meccanismo e il funzionamento delle borse (2). Nel giuoco vincano i bianchi o i neri e sicuro che mercè i contratti a termine la borsa è divenuta, come osservò un giornale di Roma, la più pericolosa delle bische al cui confronto Montecarlo può passare per (1) Una banca teàesca doveva contribuire per 20 milioni a questo sindacato; ma all'ultimo momento, da buona rappresentante della triplice, mancò agli impegni. li sindacato, per indicazione di un giornalista a Parigi dette la rappresentanza ad un agente di cambio fallito ... (2) L'egregio Comm. A. Romanelli, che ebbe l' incarico di preparare un disegno di legge sulle borse e la cui relazione al ~Iinistro di agricoltura e commercio on. Boselli venne pubblicata sotto il titolo: 1ìfediazione, Borse e 1'assn sui contratti di borsa l'oratorio del Caravita; a Montecarlo si giLtoca coi denari alla mano, si sa quel che si può guadagnare come si sa quel che si perde. Xella borsa si giuoca l'ignoto sopra l'ignoto. Se chi perde è un galantuomo e ha i quattrini da pagare, paga: se non li ha, sia pur galantuomo, si squaglia e felicissima notte. (Don Chiscio:te. 5 Settembre 1895). Questi tratti sui contratti di borsa e sui banchieri e borsisti li chiuderò con un accenno a due delle condizioni principali che contribuiscono a garantire il su~cesso in siffatto genere di affari: la segretezza e la menzogna. La segretezza è indispensabile nelle operazioni bancarie e borsiste e non si può scompagnare dai procedimenti criminosi dell'aggiotaggio; perciò uomini di banca e di borsa tengono una contabilità speciale che serve per pochi amministratori e che giova per nascondere al pubblico le vere condizioni dell'Istituto. La teneva il Credito Mobiliare per uso del Direttore e di un petit comité. Perciò ricorrendo alla menzogna il Balduino in un periodo nascose delle perdite e in un altro nascose degli utili nello stesso Credito .Mobiliare; nascose utili e perdite in considerazione dell' influenza, che intendeva esercitare sul corso delle azioni del!' istituto da lui diretto. « Nelle società anonimo la confessione della vera posizione di un istituto, anche soltanto in seno al Consiglio di amministrazione, presenta in tosi generale gravissimi pericoli. Codesti consigli, numerosissimi e composti di gente interessata personalmente in molti affari, contengono accanto a galantuomini peL"fetti, dello canaglie altrettanto perfette. Se le azioni dell'istituto ribassano e se questi elementi vengono a comprendere che il ribas,;o è fondato, essi stessi si mettono pei primi a fare delle vendite i,ll o scoperto, sicuri delle differenze in loro favore». Così il Pantaleoni, che di canaglie avrà dovuto conoscerne parecchie. E questo intervento delle canaglie, che costringe alla seg1'etezza e alla menzo. gna sistematica anche pe1' legittima difesa e con onesti intendimenti basta a caratterizzare dal lato morale il regno dell'aggiotaggio. Dr. N. COLAJANNI. PER UN CORTESE INVITO Prendendo occasione da wi articolo dell'on. Luigi Luzzatti nel quale si deplorava con molta amarezza la iner;;ia della borghesia italiana di fronte alla pro· pagancla socialista, e più che la itw;·zia la sua decadenza, presi atto clella preziosa confessione in ungiornale politico di Roma e cercai cli mostrare che (Roma 1895. Tipografia di G. BcrteL"o) saviamente mi ossen-ò nello scorso anno « che le speculazioni « al rialzo - quelle che hanno luogo specialmente << quando si creano nuovi titoli - siano assai più « pericolose che noi siano le speculazioni al ribas- « so; e che è alle prime, che sono dovute d'ordina- « rio le febbri di borsa e quindi, anche, le succes- « iYe 1·eazioni e crisi ».

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