Rivista di politica e scienze sociali - anno I - n. 11 - 15 dicembre 1895

170 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI tra buoni amici: così, ad esempio, due rinomate Società sovvenzionate dallo Stato italiano si fusero in una, in apparenza pel bene della patria ... Dette due società fecero valutare il rispettivo materiale, si dice, molto al disopra del valore reale e la somma rappresentò il capitale della nuova società. Ma quale interesse potevano avere gli uomini preposti alle trattative della fusione ad alterare il valore del materiale, se l'alterazione avveniva contemporaneamente a benefizio delle due società? L'alterazione aveva la sua ragione di essere di fronte al governo dal quale si dovevano ottenere sovvenzioni, che assicura vano un utile proporzionato alla importanza del capitale; aveva la sua ragione di essere in vista dell'aggiotaggio cui si doveva ricorrere. Infatti gli antichi proprietari delle due società misero in vendita le azioni della nuova sulla base del capitale quale era risultato dalla valutazione esagerata; e i compratori pagarono 100 ciò che realmente valeva, ad esempio, 75. Caso famoso di fusione veramente deplorevole fu quello voluto dal governo e sanzionato dal parlamento delle due ottime Banche Toscane colla avariata Banca Nazionale; fusione nella quale il giuoco al rialzo si chiari impotente e le azioni dell'Istituto che ne nacque precipitarono con danno enorme degli azionisti delle Banoe Toscane senza vantaggio alcuno di quelli della Banca d'Italia. Prima di por termine alle considerazioni, che sotto il punto di vista dell'aggiotaggio, ha suggerito la fondazione dogli Istituti e Società, la loro fusione e la emissione dei titoli sul mercato è bene aggiungere cl~e il rialzo nel prezzo delle azioni, per quanto rapido e considerevole non sempre è ottenuto fraudolentemente, tal volta può essere la conseguenza della reale bontà dell\1 ffare. 1;: questo di ot·dinario il caso in cui la Banca o la Società ha contrattato collo Stato, colle provincie o con altri enti morali, mercé i pots-devin e i tripotages politici. Così le azioni della Banca Nazionale d'Italia sulle r1uali non erano state versate che L. 700 valevano L. 2793 nel 1870; ma quello era un valore reale corrispondente ad utili altrettanto reali che la Banca si assicurò mercé il co1·soforzoso, tanto da potere dar~ un dividendo del 30 010 nel 1868. Si dica lo stesso per la Regìa cointeressata dei tabacchi, le cui azioni appena emesse fecero premio di 990 lire! L'aggio 'aggio, che procura i guadagni grossi e quasi senza pericolo alcuno per chi vi ricorre, esposto sinora, è quello che caratterizza la fondazione, la fmione e la ricostituzio,w delle Società, delle Banche ecc. Si comprende che ogni giorno nelle Borse non si può esercitare questa specie di aggiotaggio; quotidianamente, però, si esercita col giuoco di borsa, coi cosidctti contratti a termine e relativi riporti e deporti e coi contratti a premio. ln questo caso compratori e venditori in verità non se ne rimettono al caso, alla fortuna come parrebbe indicare la frase: giuoco cli azzardo colla quale ordinariamente vengono designati, per stigmatizzarli, questi contratti, concltiusi per mezzo degli agenti ùi cambio che dovrebbero essere semplici mediatori e sono spesso contraenti in nome proprio o veri complici di truffe bene organizzate. I compratori e i venditori di un dato titolo non aspettano colle mani in mano che arrivi la fine mese col rialzo o col ribasso sul prezzo del momento della vendita per fare intascare la differenza o ai primi o ai secondi. Compratori e venditori hanno interessi antagonistici e si dividono in due schiere opposte di ribassisti e di aumentisti, che con tutti i mezzi leciti e illeciti si sforzano di ottenere il proprio intento. La intelligenza politica che fa prevedere certi avvenimenti può giovare molto al ribassista o all'aumentista. Questa è forza legittima che entra in giuoco, ma s'intorbida soltanto quando uno della schiera può avere prima del pubblico le confidenze degli uomini del governo. Un ex sottosegretario di Stato associato ad un giornalista, è noto che vincevano quasi sempre vendendo o comprando perchè sfruttavano le notizie politiche importanti, che essi avevano prima degli altri. Il giuocatore di Borsa di ordinario non si arresta a questi espedienti leciti o semi-letici; più spesso il compratore cercherà di produrre la rarità del titolo, costringendo il venditore a subire la legge del vincitore per la difficoltà che incontrerà di coprirsi, se ha venduto allo scoperto. Fu la forma di aggiotaggio imputata al Barone Lazzaroni. Non di raro venditore o compratore si affidano all'annunzio o all'accreditamento di una notizia falsa: un grosso fallimento, una imposta gravosa una vittoria, una morte, una rivoluzione, i preparati vi di una guerra ecc. possono fornire materia alla notizia falsa nello interesse dei borsisti. Nella Borsa di Londra e di Parigi si ricorre spesso a queste armi fraudolente dell'aggiotaggio; in Italia siamo su'la buona, cioè sulla cattiva via. Rimase misterioso, ad esempio nello scor.;;o anno lo annunzio, che sembrava partito dal governo, dello approntamento del materiale della C1·oceRossa in Sicilia. La notizia era falsa e lasciava temere un conflitto colla Francia per uno sbarco degli Italiani in Tunisia o nella Tripolitania. Produsse in borsa il ribasso desiderato. Ribassisti e aumentisti quando operano sui titoli di stato assumono parvenze di partiti politici; il governo del tempo sta per gli aumentisti e perseguita i ribasisti come nemici della patria. I giornali ufficiosi infiammati di santo zelo fanno delle vere campagne contro gli ultimi, che in Italia vennero designati come membri della banda nera, cui naturalmente si contrappone la banda bianca degli aumentisti. Banchieri e borsisti ridono sotto i baffi - essi che hanno il patriottismo localizzato nello stomaco di struzzo - di queste denominazioni e degli intenti politici loro attribuiti (l) e sanno che la loro vera (1) La borsa di Parigi, che in altri tempi salutò col rialzo la sconfitta della Fr.i.ncia a \Vaterloo, pare che sia attualmente dominata da spirito patriottico, anzi da vero chauvinisme, di fronte, ai titoli russi, che predilige per ragioni politiche. E falso, però, che per lo stesso spi rito avversi sistematicamente i titoli italiani. La nostra rendita ordinariamente è quotata piu alta a Parigi che a Berlino e quando Berlino spingeva al ribasso Parigi spesso reagiva pel rialzo.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==