RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI 151 SULSISTEPMOASITIVO SOCIALISTA Pretcnde1·e che una scuola o un partito, nel criticare il pre,ente e nel preparare un elemento del futuro, determini in modo concreto e specifico come, nello avvenire di quello elemento, la società verrà a comporsi in tutti altri suoi particolari, è, certamente, un troppo pretendere. Il dovere di previsione e di predeterminazione che incombe a un partito critico e ricostruttore, ha limiti ben definiti i quali provengono dalla molteplicità e interdipendenza dei fenomeni sociali. La comparsa di un fenomeno nuovo porta uno spostamento su quei più vicini al luogo dov'esso appare, e indi sui meno vicini, sui più lontani, fin che, nella strettoia di una necessaria coesistenza, non si ricomponga il tutto in una forma stabile e concreta. Ne risulta che, se gli spostamenti prossimi possono essere preveduti, difficilmente invece - o niente del tutto - possono esser preveduti i lontani; sì che la mancata previsione non può venire addebitata a colpa del partito innovatore o ad immaturità della innovazione propugnata. Storicamente è constatabile che lo leg.;i dei nuovi re,.,imi non furono mai determinate prima che il vec- o chio venisse distrutto, benchè s'intravvedesse la direzione approssimativa o il risultato principale delle medesime. Avviene, insomma, un fenomeno analogo a quello che spesso accade in fisica: del grave lanciato in aria si prevede la caduta e si prevede che piglierà una posizione stabile sulla superficie terrestre: quale questa sarà per essere, in modo preciso non è possibile molte volte stabilire. Il socia.lismo costruttore, dunque, non potrebbe allo stato essere giudicato leggero nel propugnare, sol perchè non abbia offerto il preciso disegno della vita sociale nel realizzarsi del suo desiderato massimo. Tuttavia un diverso ordine d'idee - non contraddittorio al già esposto e non meno vero - porta per avventura a conclusioni diverse. li socialismo ha almeno previsto gli spostamenti prossimi? Si ha nella storia esempio d'innovazione simile al quale possa confrontarsi il caso odierno del socialismo, ruta.ti va mente al dovere di previsione della società avvenire? It lecito in tanto lusso di civiltà compromettere il patrimonio materiale e immateriale di un popolo, di gran lunga superiore a quello che mai fu posseùuto, per un enorme sperimento sociale, sia [JUre ispirato dai migliori sentimenti? La bontà dell'intenzione purgherebbe i socialisti dalla qualifica di nuovi barbari? Non si ha il di1·Ìtto di richiedere ohe questi signol'i riformatori che vogliono tuffa1•ci nell'ignoto, diano valide garanzie che saremo risospinti a galla, e il bagno sarà stato salutare? Queste garanzie le hanno date e possono oggi darle? A cotali punti inten·ogativi la risposta non può oigi riuscire favorevole ai socialisti, per le ragioni che seguono : 1 ° I socialisti non hanno dimostrato come l' interesse individuale possa essere l'impulso - forza del nuovo regime, co·me è dello odierno, e come è necessario che sia nel grado presente di evoluzione morale e nei gradi prossimamente ulteriori. 2° Il socialismo non ha fatto vedere come possa venire assicurata una quantità maggiore o almeno U"uale di libertà della odierna, senza di che diflìcil- o mente il valore sociologico del nuovo regime potrebbe riuscire superiore a quello del presente. 3° I socialisti non hanno dimostrato come la produttività collettiva dell'ordinamento nuovo possa riuscire eguale o superiore all'attuale, come è necessr,rio che avvenga, anche data la crescenza demica, 4° I socialisti non han messo in evidenza come possa venire assicurata la egemonia aristocratica, cioè dei migliori moralmente, intellettualmente e fisicamente, in mancanza di che la specie s'involver9bbe in una progrediente degenerazione. 5° li socialismo non ha dimostrato come possa ve-- nire impedito col crescere delle fonzioni statali il cre3cere dei mali specifici delle Pubbliche Ammi• nistrazioni che sarebbe il cancro roditore del nuovo sistema ( l ). E qui mi fermo, percltè il più importante è così detto. Se non che, pur riconoscendo che l'onere della prova incomberebbe agl'innovatori, è constante che nemmeno i loro avversarii hanno offerto dimostrazione esauriente della tesi inversa. Onde gli spassionati hanno tutto un proùlema im[Jregi udicato da potere aflrontare, sebbene le ultime discussioni sul programma e sul sistema socialista lascino intravedere la soluzione vera di esso problema. Alla ricerca della quale chi scrive, in riassunzione anche di quello che altre volte ebbe a sostenere, intenderebbe in minima parte contribuire con gli accenni seguenti non dettati da spirito di parte e affatto sinceri. Anzi tutto è ovvio che, nel con::;iderare e nel valutare un sistema o un programma, si deve aver riguardo soltanto al principio essenziale, distintivo, necessario del medesimo e non alle accidentalità che possono essere aggiute dai singoli propugnatori. Si deve aver riguardo a quel principio e alle deduzioni indefettibili da esso. Combattere contro tutte altre contingenze è combattere contro mulini a vento; imperocchè gli altri del partito, o i nuovi venuti, possono lasciare da parte esse contingenze, dimostrate erronee o irrealizzabili dagli avversari, e, intanto, insistere sotto la stessa bandiera, non molestati. Lo scrivere contro il libro del Bellam,Y, per es., è uno seri vere poco pratico ed efficace: il dimostrare erronea la tesi economica della genesi del valore del (!) Q11esli mqli specifici S/\ranno indic:iti ~1cno gençl'ic,imeptc i~ segmto,
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