150 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI vate spesso quelle da distribuire ai giornalisti (1) agli agenti dell'alta polizia, agli agenti di cambio ed a tutti coloro, che potranno o dovranno coadiuvare al rialzo. Questi veri complici, non essendo retribuiti in denaro contante, tanto più guadagneranno quanto più care venderanno le azioni e vengono così direttamente interessati nella riuscita delle operazioni; e non avranno nemmeno il disturbo di sborsare un obolo : i soci fondatori saranno tanto cortesi da assegnare il dato numero delle azioni a ciascuno dei complici senza consegnarle realmente. Le venderanno dietro ordinazione degli assegnatari e allora non avranno altro incomodo se non quello d'intascare l'ammontare del premio. Con azioni distribuin'te in tal modo si dice, che furono comprati i deputati e i senatori che approvarono il contratto della Regia cointeressata dei tabacchi nel 1869: contratto illustrato col tentato assassinio del deputato Lobbia, che aveva minacciato di smascherare i colpevoli e colla serie degli altri misteriosi e tragici fatti - annegamenti, avvelenamenti, scomparse - che vi si connettono. In questo mentre i soci fondatori, che avranno trattenuto come un privilegio le migliaja di azj_oni, se ne saranno gradatamente sbarazzati; appena appena ne avranno trattenuto tante quante occorrono per poter fare parte del Consiglio di amministrazione e continuare ad intascare stipendi, gettoni di presenza, compartecipazione speciale agli utili, il cui insieme supererà di sicuro l'importo delle azioni trattenute. Il quale importo spesso non viene realmente versato neppure in minima misura nascondendo la posizione propria con uno dei tanti espedienti soliti. A suo tempo ],1 stampa italiana s' intrattenna del caso dell'on. Peruzzi che possedeva per centomila lire di azioni della Banca del Popolo di Firenze senza avere versato un soldo. Jt superfluo avvertire ohe lo interesse dei soci fondatori alla buona amministrazione e al buon andamento dell'istituto cessa colla vendita delle azioni che si erano riserbate. Se il conto torna il banchiere o i banchieri i quali avevano lavorato al rialzo dopo che avranno realizzato grossi guadagni vendendo, se nell'affare vedono realmente la probabilità del successo lo discrediteranno colla stessa energia colla quale lo avevano portato alle stelle, e ricompreranno per dieci quelle stesse azioni che pochi giorni prima avevano alienato per cento lire; in tal modo uno o pochi banchieri diverranno proprietari di tutte, o quasi, le azioni dello istituto, che i merli azionisti avranno fondato realmente coi propri capitali e che i sapienti e onesti aggiotatori o borsajuoli sapranno sfruttare a proprio ed esclusivo benefiz10 (2). (1) Il deputato Sourique nel 1881 alla Camera francese denunziò la corruzione della stampa per mezzo dei banchieri nelle emissioni. La relazione del Comitato dei sette, se la memoria non mi tradisce, fa sapere che al Direttore del Popolo Romano furono assegnate per un milione e mezzo di azioni del prestito italiano per l'abolizione del corso forzoso. (2) Le a,zioni del J\Iississipi sotto Law omesse a 500 fr(l,Qchi n~I l 7!7 a,1-rivil-rono il- L, 20,000 per una nel Epperò questi processi dei signori borsaJuoli si possono bene riassumere nel detto di uno dei piu grandi uomini di affari, ricordato dall'Economista di l<irenze (15 settembre 1895) a proposito degli imbrogli e del krack, allora non verificato, delle varie società aurifere: « per guadagnare del denaro esi- « stono quattro procedimenti: fondare, fonde,·e, ricostituire, liquidare» (1). D1• NAPOLEONE COLAIANNI 1719 e caddero a L. 5 nel 1720! In Italia l'Immobiliare fondata nel 1861 vide salire le sue azioni del valore nominale di L. 500 a L. 1330; erano quotate a L. 42 nella Borsa di Roma il 23 Novembre 1895; l'Immobiliare emise azioni ed obbligazioni per milioni e milioni. I terreni edilizi in l-<.om\Lda 5 e 10 lire il metro quadrato furono rivenduti a 3 e a 400 lire. Sono istruttivi questi dati sulle miniere di oro: le azioni della Madde,·fontain aumentarono del 3000 per cento; quelle dello City aud suburban del 1500 per cento. La Banque Robinson guadagnò 125 milioni prima di avere cominciate le proprie operazioni. Questi pochi esempi valgano a dare un idea dei rialzi e ribassi artificiosi e criminosi ai lettori che non seguono le vicende delle borse; per quelli, che li seguono sono suverflui: casi simili, ed anche peggiori, essi ne conosceranno a centinaia. Si deve aggiungere che talvolta il furto per mezzo dell'aggiotaggio viene organizzato da un mercato contro un altro; così nei primi dieci mesi del 1895 si vendettero a Parigi per un miliardo di azioni delle miniere cl'oro; e il miliardo passò tutto a Londra. (1) A proposito di queste società aurifere nello stesso Economista si legge: « Quando il furore per « le imprese, che estraggono l'oro o per le birrerie « o per gli asfalti, é nel suo massimo sviluppo abbi- « sognano strumenti nuovi per operare sul mercato, « per fornire alimenti all,1 speculazione, per sostenere « i corsi; è allora, che si creano delle istituzioni fi- « nanziarie, che prendono a seconda del!' epoca nomi « vari e che al tempo dell'ultima crisi inglese h,tnno <r avuto una parte così importante sotto il nome di « Trust Companies. Dal 1887 al 1889 si crearono a « Londra molte compagnie allo scopo, si diceva, di << facilitare ai piccoli capitali la partecipazione a im- « pieghi in valori di versi e numerosi, in modo di ri- « durre il rischio. In realtà queste Compagnie sono « servite sopratutto di sfogo ai banchieri ed agli uo- « mini di affari, che ave vano in portafoglio dei titoli « di difficile vendita. Una di queste compagnie, fon- « data nel 1888, ne fece sorgere dopo di se altre 29 « che fabbricarono azioni ed obbligazioni per più di « 700 milioni di franchi. Qualcuna di queste società « non aveva altra ragione di vita che di fare nuove « emissioni, ossia il patronato di nuovi affari. J\fo- « dian te grosse commissioni, esse garanti va no il s uc- « cesso delle emissioni. Quando la fortuna cambiò e « i titoli costituenti il portafoglio deprezzarono, gli « amministratori di queste compagnie, che si oirco11- « davano di mistero e di secreto, che rifiutavano di « comunicare agli azionisti la lista dei valori nei quali « il capitale era impegnato, dovettero confessare che « avevano avuto perdite enormi, e dovettero domani « dare agli azionisti, sia di ridurre il capitale, sia «: di ricostituirlo, sia di liquidare ». Dr. Napoleone Colajanni - CONSULE CRISPI - Auto-Difesa (fu sequestrato durante il pel'iodo elettorale). L. 1,25.
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