tttVIS'i'A DI POLI1;ICA E SCÌENZE sodIALÌ 159 ia quai o ogii traccia brovomente, dividendola ne' tre periodi oomtiani: teologico, metafisico e scientifico; e spiega e chiarisce così i vari momenti stol'ici del socialismo, conformemente alle fasi lungo i secoli percorse dalla mente umana. Dagli antichissimi miti e dalla leggenda dell'età dell'oro, dalle mistiche o metafisiche dottrine di G. Buddha, di Lao-Isen e di Pitagora alle geniali concezioni filosofiche di Platone e poi dal Cristianesimo e dagli Esseni a\ Rinascimento, e dall'Utovia di T. Moro e dai moti degli Anabattisti alla Rivoluzione francese; e dal\'Owen, Saint-Simon e Fourier a Luigi Blanc fa un rapido ed esatto oenno de' comunisti e socialisti religiosi e metafisici, avvertendo che le loro teologiche ed astratte dottrine mal potevano esser feconde di pratiche applicazioni; ma non però le opere loro furono del tutto vane ed inutili, ohe anzi giovarono allo svolgimento dell'umano pensiero. Fu poi per opera di alouni scrittori tedeschi, Marlo, Rodbertus, Lassalle, Engels e, specialmente, Carlo Marx, che il socialismo venne alla fase scientifica. Della quale l'A. accenna i capisaldi, e dimostra che ora il socialismo con la concezione materialistica della storia, con lo studio accurato dei fatti economici, e con la retta interpretazione della teorica dell'evoluzione promette ben altri risultati da quelli finora avuti. Riguarda quindi l'A. la sua tesi da un altro punto di vista, de' rimedi, oioè, che alla quistione sociale si sono adoperati nel passato; ed osserva che nel1' é ra antica essa quistione fu in massima parte risolta per mezzo della schiavitù. Negli antichi Stati, e specialmente in Grecia ed in Roma, la lotta fra le varie classi sociali si acchetava spesso con il fare partecipare i cittadini in più o meno larga copia, allo stuttamento de' popoli vinti. Kel medio evo, e fino alla rivoluzione del 1789, il servaggio ed il vassallaggio diedero, come aveva già fatto la schiavitù un durevole assetto agli umani consorzi. 111a ora che la personale libertà e la civile uguaglianza sono legalmente, ne' liberi paesi, riconosciute a tutti i cittadini, la quistione sociale è risorta pii"tfiera, e si presenta con nuovi modi e con nuovi auspicii. Ed inoltre coi progressi della democrazia, cresce l'iroso con'rasia nato dalla rivoluzione francese; il potere, cioè, in mano della maggioranza de' cittadiiii, ed i beni necessarii alla vita rfatretti sempre più in pochi uomini. Questo contrasto secondo l'autore non può essere risolto altrimenti ohe con la socializzazione della terra e degli strumenti del lavoro, e ciò anche perché aumentino le forze produttive, e sieno propor_ zionate ai bisogni della crescente popolazione. Osserva intanto l'A. che le più eque di visioni e suddivisioni della proprietà terriera, non hanno mai approdato, perché la proprietà è ritol'nata, dopo poco temJ_Jo,ad incentrar.;i in poche mani. Conchiude dicendo che per attuare il socialismo non fa bisogno come molti ripetono di mutare gli uomini, ma fare soltanto che essi si adattino a nuove condizioni di vita, ed a migliori ordini civili; alle quali devesi venire con progressive riforme. Sappiamo che di questo interessante opuscolo che non va giudicato dalla sua breve molo, si è occupato favorevolmente la stampa tedesca e con particolarità Die Zeit, l'autorevole rivista di Vienna. x. PASQUALE RrcoroT·rr: Ideali del socialismo. Roma, E. Loescher. Il Ricciotti é un credente; e dalla fede nata dallo sconforto e ritemprata dai dolori e fiai patimenti delle moltitudini, i quali si riverberano nell'anima generosa, sor 6ono i suoi ideali del socialis:no. E' vagheggia la fede e la scienza ricongiunte, e volto ad un unico fine, al progressivo, cioè, miglioramento degli uomini e delle loro condizioni economiche e sociali. Propugna il socialismo integrale, etico-religioso ed economico e scientifico, il quale egli crede che meglio si adatti, e si confaccia ali' indole degl' Italiani. E perciò desidera che l'Arte si rinnovi trasformata e vivificata da cotesti ideali; e nel suo entusiasmo l'A. prevede che l'Arte rivelerà alla nuova società tutti i tesori del cuo1·e e dell'intelligenza, con la libera conscienza de' liberi, irraggiata dall'alte forze redentrici delle virtù del cristianesimo (Pag. 25). Nell'unione della fede con la scienza l'A. avvisa la palingenesi dell'umanità, e crede che la guen-a dello spirito troverà così la sua soluzione. Pure dice che la religione é un fatto sociale; riconosce che la scienza studia il relativo, e la fede adora l'assoluto incono~cibile (p. 30) ed aggiunge che Dio non è Guelfo, nè Ghibellino; desso non è la vaga idea divina che il Carducci ha invocato a S. Maw·izio, e che più non risponde a' postulati della moderna vita civile .. Dio, elemento universale della coscienza degli uomini, è ideale d'ordine e cl'armonia realizzato in Cristo. che bandì la fi·atellanza e la pace fra gli uomini (p. 45). Con coteste idee l'A. come si allontana dalla filosofia posi ti va, così pure, io credo, non troverà seguaci fra i fedeli alla religione rivelata; nè venia presso la Chiesa cattolica. Siffatti tentativi di conciliazione fra la fede e la scienza, rimangono quasi sem_pre infruttuosi, e valgono solo a manifestare gl' indefiniti desideri d'anime istintivamente religiose, e a cui non si nascondono le verità che la scienzn. riconosce e proclama. Lo stesso fervore con che dimostra la sua fede l'A. mette nel propugnare il rinnovamento economico e morale della ci vile società. Ed espone con chiarezza le dottrine scientifiche del socialismo, e nè accetta completamente la parte economica; nè risparmia le meritate lodi al genio di Carlo Marx anche per la concezione materialistica della storia, ma trova questa concezione unilaterale, e però difettosa, e vuole correggerla e compierla éon la spiegazione ideale, spiritualistica od intellettuale, della storia. Con un eccletticismo, fecondato da una larga coltura scientifica e da un provvido spirito conciliativo, il nostro A. abbraccia di verse, anzi, a volte, opposte dottrine e teoriche, e vuole accordarle ed armonizzarle. Ma costante si mostra in lui l'amore pe' prolerari e por gli oppressi. E' desidera puranco che vengano rialzate le condizioni sociali e civili della donna e pareggiate a quelle dell'uomo. Le malvage persecuzioni
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