Rivista di politica e scienze sociali - anno I - n. 10 - 30 novembre 1895

RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI 155 perchè ci siano cresciuti di forza il brigantaggio e il clericalismo - senza. che sia cresciuto il sentimento religioso - mentre e diminuito il sentimento unitario! (1). mi del reato di lesa p1tria, secondo i vostri criteri; processatene la memoria. Bonghi tentò di disonorare la patria perché scrisse la verità; solo voi la onorate commettendo gli atti disonorevoli, che varreste fossero taciuti da chi li conosce, li biasima e li denunzia. perché non vorrebbe vederli ripetuti. Con ogni riguardo mi creda Suo Devmo SOBILLATORE Dite o lettori della Rivista: Felice Cavallotti, a parte le differenze dello stile, avrebbe potuto scrivere di più sull'Italia presente di quanto scrisse Bonghi alla vigilia della sua morte? E forse la stessa Rivista nel suo articolo ali' indomani delle feste di -c:J Roma, che scandalizzò tanti Proudhommes arrivò a 'i ================ superare il pessimismo dell'archimandita dei moderati divenuto crispino? f] ANTISEMITISMO Ruggero Bonghi non si limitò a fare la diagnosi dei mali presenti ed a descriverne i sintomi salienti: corse anche ai rimedi. Sentite: « Dobbiamo per prima cosa ritemprare la nostra fibra morale; e col ritemprarla, ca~ciare dalla nostra. vita pubblica. tutto quello che vi si è introdotto di fiacco e di sudicio. Non basta una voce che le più alle cime più percola; occorrono voci che percota.no tutto eh' é guasto in alto o in basso. Ci bisogna rifal'e leggi e abitudini; abbattel'e prepotenze, pul'ificare amministrazioni; la libertà non dispregiarla, an:d rinvigorirhi, ma liberare essa stesse~ dalla licen;m del sopruso, che disotto in sopra sgambetta e sganascia. Dobbiamo ravvivare gli studi, ravvivare le arti, ravvivare le industrie; ridare speranza o fiducia ai campi e a. quelli che gli abitano. Dobbiamo insomma, al concetto che la vita è godere, surrogare questo: che la vita è missione e dovere». ì\Ia dalle ultime parole non si direbbe che l'alito purissimo della fede di Giuseppe ì\lazzini sia pene tl'ato nel corpo di questo scettico in fine di morte? Ma perché tante cose umilianti o dolorose Ruggero Bonghi volle rammentare agli italiani noi giorno delle feste di Roma? Neppure questo movente, altissimo, egli tacque. « Oggi, scrisse il moribondo, stiamo poggio « che nel 1870 e se non vogliamo che il secondo « quarto di secolo sia peggiore del pf'imo, ci abbiso- « gna un grande e molteplice sforzo... li beneficio « delle feste dev'essere il ridurci a memoria gli alti « fini, che ci proponevamo venticinque anni fa in quel « giorno ... Non devono essere dispersi dagli animi « nostri. Se dispersi fossero, festa pi (1 vana di que- « sta non si saprebbe pensare ». Orsù lanzichenecchi e servitori di Francesco Cri. spi nel Parlamento e nella stampa - lanzichenecchi o servitori che avro:ste fatto mandare Tacito a domicilio coatto per diffamazione se foste stati suoi con· tempo!'anci - fatevi vivi! 'olio inventario fatto da Ruggero Bonghi, e che costituisce un testamento politico che ne riabilita il p· ssato, ci sono gli estre- (I) l.' incremento contemporaneo del brigantoggio e del cleiica• lismo il Bonghi più cho coll'articolo della Nuova A,1/oloaia lo illustrò 11 1<1 Scttemlire nel disco,-,,o dinanzi all'Assoeia.;ione i;o,titu:;io. nate di Napoli. IL Le cause dell'AntiEemitismo. L'Antisemitismo sia che assuma carattere di agitazione popolare, sia che si elevi sino all'altezza scientifica di una questione antropologica e storica, conserva in fondo alle sue aspirazioni i detriti delle vecchie antipatie confessionali e religiose misti ad una cor 1a ripugnanza atavica di razzo o di popoli. Anatolio Leroy-Beaulieu seri ve che l'antisemifomo é una questione religiosa, una questione nazionale e una questione economica o sociale. « Fra il giudeo e il cristiano, fra l'Ariano ed il Semita si drizzano assieme, a volta a volta, l' intolleranza confessionale, l'esclusivismo nnzionale, la concorrenza mercantile; cioè tutto ciò che divido e appassiona gli uomini. L'antisemitismo è ad un tempo una guerra di religioni un conflitto di razze, una lotta di classi ». (Jsraifl chez les Nations, chap I). In fondo a questo fenomeno di patologia sociale s'intrecciano e s'incrociano come in una danza macabra intellet!,uale le idee più reaziona.rie e le passioni più rivoluzionarie; le pallide reminiscenze di un'età oltrepassata per sempre e le rosee vi:sioni utopistiche dell'avvenire; i pregiudizi meùioevali e le aspirazioni di un s·ocialismo chimerico; lo contese egemoniache delle razze e le gelosie delle classi; ed è per questo fondo variopinto che l'antisemitismo trova eco nei saloni mondani dell'aristocrazia e nelle taverne degli operai, nelle chiese dei cattolici e nello studio dei liberi pensatori. L'antisemitismo puramente religioso è fuor di tempo e fuor di luogo in questo nostro secolo in cui le credenze religiose cadono spezzate sotto il martello ciel )ibero esame. Sarei quasi tentato di osservare che non è mai esistito, giacché nella Spagna del re cattolico Ferdinando, nella Francia di Filippo il Bello, o nell'Inghilterra di Giovanni Senzaterra e di Edoardo I, ai tempi dei Plantageniti, le persecuzioni e gli odi contro gli Ebrei, fomentati da c,assioni d'ordine terrestre e mondano e da nesessik'i economiche, si celavano spesso sotto l,~ maschera religiosa. Ché se noi campo ideale del pensiero l'antisemitismo religioso, intollerante detta va a :j3ossuet - che

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