Rivista di politica e scienze sociali - anno I - n. 10 - 30 novembre 1895

154 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI ANCORA LACOLLABORAZIONE POSTUMA DIR.BONGHI (Il giubileo di Roma) Ci giunge questa lettera di un sobillatore la quale crediamo opportuno di pubblicare nella sua integt·ità. Egregio sig. Direttore, Mi permetta che io completi lo elogio funebre di Ruggero Bonghi in un modo meno ironico di quello adoperato dalla Rivista nel numero precedente o riproducendo dalla stessa Nuova Antologia i brani principali dell'ultimo articolo pubblicato dal Bonghi. Lo scrittore credo che sentiva prossima la sua fine e perciò volle mantenersi fedele alla verità. Già: Chi è vicino a morire non mente canta Glamo nella Zone. E il Bonghi scrisse verità così dure che l'on. Torraca, se non erro, facendone la commemorazione a parare la botta a<'cennando a tale articolo disse che egli doveva essere conturbato dallo appressarsi della prossima fine. Ruggero Bonghi ha fatto il bilancio del bene e del male compiutosi in Italia in quest'ultimo quarto di secolo in occasione delle feste giubilari e per la cn tratlNdegli Italiani in Roma; feste cui non voleva che si desse imvronta ufficialo perché « la mano dei governi ag- « ghiaccia dove tocca e leva voglia, anzicchè no ac- « cresca ». (XX Settembre nella Nuova Antologia del 15 Settembre 1895). Dissi che Bonghi aveva fatto il bilancio del male e del bene e devo correggermi: egli superando in pessimismo molti che vengono giudicati sistematici denigratori doli' Italia nuova si può dire che non ha trovata scritta che la sola pagina destinata al male. Vediamolo e cominciamo da.I lato del bilancio, che si può tradurre in cifro. Le pubblicazioni, scrisse, l'on. Bonghi, sono in diminuzione; i libri sono in minor numero e di peggiore qualità che pel passato. È aumentato il bilancio dal 1871 al 1893 da 1,013,268,442 a 1,611,051,578; e in pari tempo è aumentato il deficit da 47,004,169 a 93,931,148. La spesa per l'esercito e la marina è aumentata di 150 milioni; quanto valgano l'uno e l'altra lo dirà l'avvenire. Certo è che il paese n·on può tollerarne l'aggravio senza un accasciamento progressivo della sua vita economica. E sono aumentati, poteva aggiungere i delitti, i suicidi, i fallimenti, la emigrazione ... Il giornalismo. I giornali non hanno presa sul pubLlico e sono al disotto degli stranieri. « L'opinione che i più dei giornali siano « stipendiati dal mini- « stero protempore è comunemente di/fusa; o mostre- « rcbbo audacia chi dicesse che è sommamente falsa. « Dal sospetto non si difende più neanche ». « Dal 1870 al 1S95 la direzione dello Stato ha avuto qualche cosa di falso o di squilibrato». E in conseguenza « lo çonvinzioni politiche e sociali Jel paese sono peggiorate; o nel peggioramento ha avuto parte la degenerazione delle classi politiche nei ministri, nei deputati, nei pubblicisti. I partiti si sono scomposti e ora vi è una miscela confusa, a cui manca spesso qualsiasi sentime1ito del proprio decoro. La decadenza parlamentare ò stata in gran parte generata dalla corruzione e dalla ingerenza illecita nelle elezioni. I deputati sono scaduti nella stima degli elettori, che sanno come sono riusciti ». La quistione morale. « Dalla relazione diligente della Commissione d' inchiesta dei sette molti uomini riuscirono macchiati nella loro riputazione di onestà ... Ma il peggio si fu che Camera e paese si chiarirono sordi. .. Nessuno patì danno materiale o scapito morale dalla condotta propria. Le coscienze apparvero duramente cauteriate ». « Fatto più vergognoso fu l'assoluzione degli autori e complici del fallimento della Banca Romana. Ma non lo è meno ciò eh' è avvenuto pel processo della sottrazione dei documenti e per la pubblicazione della relazione del Comitato dei cinque. La maggioranza ministeriale gagliarda ha strozzato alla Camera ogni discussione. La magistratura si recise il diritto di trattare il processo e lo rimise alla Camera, che non volle esercitarlo. E di tutto questo intruglio la nausea è stata ed è tanta, che il desiderio di venire in chiaro di tutto si è voltato iu quello di non Yenire in chiaro di nulla e abbujare ogni cosa. Gl' imputati, come al giuoco di bussolotti, sono stati ricoperti. Il paese non gli ha pit1 a vedere, e non li vedrà più; ma s'inganna chi crede che l'avere scoperto non si opera nello istituzioni nostro un'autorità la quale giudichi o condanni in ogni caso o tJualunquo sorta di rei e di reati non turbi profondamente, e più che non apparo, la coscienza morale della nazione ». « E l'ha turbata e la turba più e pii1 ogni giorno, la persuasione che la magistratura o per difetto di leggi o per magagna di persone, non compia bene l'ufficio suo ... Il deputato avvocato, it cliente elettore hanno più potenza che la giustizia non permetterebbe. I cittadini in quale parte del paese più, in quale meno, sono fermamente convinti, che raccomandazioni riso! vono sentenze. Quand'anche questa persuasione fosse in tutto falsa, quasi non sarebbe meno nociva». Dopo di che si comprende che « molti elettori par « che si distacchino dalla vita pubblica e se ne disinteressino, non perchè paia loro che anche senza essi tutto vada bene, ma perchè par loro che tutto va in malorn senza rimedio o aspettano il fato, ovvero perchè non vensano a nulla come se non ne valesse il pregio ». E si compronclo ancorl\ che nel disagio pubblico, noi disordine dello istituzioni liberali o nello aumouto Llclla immoralità abbiano trovalo propizie condir.ioni

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