-l I .., RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI 123 di chiruPgia prima del Pasteur e del Lister, ma oggi no! . • • Poi Druno Sperani n10le che il romanzo non olo appassioni ma educhi e che tale educazione avvi lo spit•ito umano verso un'èra migliore. « Chiamar l'attenzione dei lettori - Ella dice - su tutto ciò che v'à di crudele, di perverso, di vile in certi pregiudizì e persino in certe leggi che passano onorate nel mondo, diffondere il sentimento della pietà per gli oppressi e i calpestati e il disprezzo dell'ipocrisia e della slealtà, questo sì. questo risponde comp)etamente all'indole del mio spirito, ed è, quasi senza mia volontìt, lo scopo naturale d'ogni inio libro ». La Fabbrica rssponde a questo scopo; e tutto ciò può essere opera alta benefica ammiranda, ma non è, oggi, socialismo. Forse, può sePvire a far accusare· meno peccati in confessione, ma non basterà ad aniare lo spirito umano Yerso un'era migliore, perchè non pit6 riescù·e a toglie1·e, alcuna causa di quelle crudeltà, cli quei pregiudizi', di quelle oppressioni, di quella slealtà, contro cui la Yalente scrittrice lombarda vuol muoYere in guerra. È fa tanto tempo, Signo1·a, che la gente sazia si commove al pensiero degli affamati; e lagTima fino all'angoscia su i dolori del prossimo; e s'indegna per le ingiustizie che patiscono i deboli; e freme alle Yiolenze che i senza pane sono coslretti a subire! E da tanto tempo che i migliori combattono i pregiudizi che c' infrangono la Yita e fanno di questo mondo luminoso di sole e di fiori un luogo di pena pe1· la materia che piglia forma umana! È da tanto che i filantropi fanno propaganda caritatevole; che i timorosi di Dio adempiono all'obbligo della fratellanza umana carezzando un povero bimbo sudicio - sudicio perchò vi,·e in una fogna pagata come casa -, e medicando gli infermi - ammalatisi per mancanza di nutrimento e d'igiene -, e procurando di redimere le giovani prostitute - povere fanciulle perdutesi per abbandono, pee indigen23. o pee miseria sessuale -, e promovendo asili che accolgano i vecchi laYoratori i quali dopo una vita di tl'avagli non ànno nè pane nè tetto. i\Ia tutto ciò non elimina, non modifica nessuna delle cause del proletariato, e la pietà, la caPità, restano - socialmente - non altro che la imdclisfazione egoi~tica di quelli che possono procurarsi J soddisfacimento di commoYersi sulle soITercnze che senza - indil'iclualmente - Yolerlo, debbono far patire in questo ordinamento sociale. Perchè la società borghese - come s'è conrnnuto di chiamarla per ragioni storiche-· presuppone il proletariato e se è, forse, affei·mar troppo dire che essa lo crei, cli fatto il proleta1·iato è la coudizione della sua esistenza e tanto piìt capitale accumula la borghesia rafforzantesi, tanto più il proletariato si estende . Francesco Bitossi, socialista, avrebbe saputo ciò - come lo sanno centinaia cli laYOratori socialisti della colta ì\Iilano - e non awebbe concepito l'assurda speranza che la causa proletaria possa quando che sia penetrare nelle altre classi, o meglio, nell'altra, poi che tutta la storia de' secoli scorsi è Yenuta riducendo a due soli i campi: la borghesia capitali,;tica e i laYoratori necessariamente proletarizzati. Luisina, socialista non avrebbe ucciso. È evidente. La concezione storica dell'economia - in che sta, quasi, tutto il socialismo contemporaneo - ponendo nella lotta cli classi il perno degli avvenimenti sto1·ici, e riconoscendo l'avvento della borghesia quale portato impPescindibile cli nuoYe forme economiche sviluppatesi dalle antiche, à posto al di fuori di ogni arbitrio individuale la causa fondamentale cli molte miserie presenti. Questo, gli ope· rai socialisti lo sanno, perchè gli si è fatto intendere. E La Fabbi·ica, infine, in un solo caso av1'ebbe ancora potuto apparire un roma,n;;o socialista: quando nel Piloni strozzino, in qu_el Piloni che la cupidigia accecò sino al punto di fado diventare ass,issino con premeditazione, l'autore avesse mostmto un prodotto morboso dell'attuale forma economica: una vittima. .. A Bruno Sperani, non serve chiarire perchè il Piloni sia una vittima: e lo sia, se, quanto Francesco Bitossi che muore in mezzo alle macerie. È egli possibile, che fra i traYolti nella rovina di un ca ·amento di quattro piani non vi siano dei modi o de' feriti? Ed è egli possibile che in questa nostra organizzazione economica la quale, dalla necessità cui ci costt·inge di reggerci abbattendo d'intorno sYiluppa le più miserabili passioni,_non si levino, tipici, qua e là dei Piloni? Guaecliamoci intorno, e vedremo come la nostra società si regga tutta su piloni comimili, appena differenti per la decorazione e lo stile! Ma essi. ve!'amente, sono le colonne della società .... Ora, per ciò che ò detto, coloro che al recente lavot'O della SpePani YO!lero affibbiare l'aggettivo - inYero niente qualificatirn e molto ... sovvertitoi·e - ignorano perfettamente il socialismo contemporaneo. li quale è contemporaneo non già solo per ragione cronologica, ma - come dice un dotto - principalmente quale « indice del processo morfologico della societi~ ». E que' braYi signori gazzettieri continuino pure a ignora.Po la capitale importanza della differenza che eone ira le Yccchie ideologie - che riflettevano il sentimento delle antitesi . ociali -, e il sociali-
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