98 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI tica, quando pareva che egli fosse vicino a sparire. Chi non si ricorda la decadenza del Cavallotti tre o quattro anni' fa, che pareva preludere a una imminente rovina politica? La sua inquieta e bollente attività di lotta, così straniera al carattere italiano e che per di piu lo spingeva ad attaccar briga, in mancaza di meglio, con avversari troppo piccini e troppo indegni di lui, aveva stancato il pubblico. Oggi è invece l'uomo politico che alla popolazione italiana apparisce come il piu gio- .Yine, il più forte, il più vivo; e questa trasforma- .zione è stata cosi rapida e luminosa che i suoi antichi e i suoi nuoYi a\'\'ersari - moderati e socialisti - si sono riconciliati con lui; che egli ha avuto a Piacenza i voti dei moderati, a Corte Olona quelli dei socialisti; che giornali a lui fieramente nemici hanno riconosciuta la grandezza dell'opera sua: che un gran numero di gente che lo aveva prima a noia, e lo odiava di cuore, lo ammira adesso con un entusiasmo raro nei sentimenti di un popolo così scettico. Ora egli deve tutto ciò alla sua campagna di scandali; alla prima con cui tagliò la testa al serpente che imbrattava della ;;ua bava Roma; alla seconda e più formidabile con cui ha attaccato il Minotauro immondo, che si pasce della Yiva carne della povera Italia. La campagna degli scandali dunque non disgusta il pubblico e non rovina moralmente gli autori come affermano troppo spesso i giornali ufficiosi; anzi essa non disgusterebbe e non nuocerebbe agli autori neanche se costoro non la conducessero con scrupolosità minutissima e la abilità dialettica da giudice istruttore modello ciel Cavallotti; anche se imece cli ammassar prove si restringessero a raccogliere e a formulare più precisamente le mille vaghe storie che corrono per le vie sui nostri grandi uomini politici. Perchè ciò che spinge il pubblico a leggere con tanta avidità i plichi, non è il desiderio di sapere finalmente, con sicurezza, se un certo ministro è colpevole o no, perchè esso, giustamente o ingiustamente li ha già condannati tutti e crede alla loro colpevolezza a prioi·i, senza prove; ma il desiderio cli veder precisato con notizie particolari e nei suoi eiettagli una almeno cli quelle tante immoralità o disonestà che egli ha confusamente credute e affermate per tanto tempo. Un sentimento in parte analogo a quello cli tanti gelosi che pure essendo certi nella loro coscienza della infedeltà della moglie o dell"amante, hanno bisogno cli avere le prorn specifiche, minute, particolari clell' inganno. Questo sentimento di cui solo un cieco interesse di parte può non ammettere la l'ealtà, darà alimento alla letteratura dello scandalo, che resterà ancora per un pezzo il ramo pitì florido o almeno il più popolare della letteratura italiana. Tale è del resto la necessità storica ineluttabile di questo periodo di trasformazione morale profonda. e cli squilibrio etico acutissimo ; in cui una parte della nazione è giunta ad un grado di evoluzione da concepire lo stato in una forma più morale e pit'.1regolare che non sia concepito da un'altra, da quella che disgraziatamente ha maggior forza a determinare la formazione del governo. Lo scandalo morale in simile condizione diventa l'arma naturale della minoranza che lotta per l'affermazione della sua morale nello stato; lo scandalo spietato, terribile, persecutore; lo scandalo che fruga la vita prirnta e la pubblica; che svela i piccoli falli e le grandi colpe, che non ha più riguardi cavallereschi per donne, quando es e si trovino mescolate alle vicende politiche. L'uomo che ha pi{1 gagliarda la tempra cli inquisitol'C, assume spontaneamente l'opera, brandisce questa spada di fuoco e colpisce, trovando impensati e improvvisi amici nei nemici di un tempo e nemici negli amici passati. Gli ammiratori dell'on. Crispi si ingannano se credono che la letteratura ciel plico sia una creazione della malignità clell'on. Carnllotti; l'on. Cavallotti è solo l'esponente cli una difficile condizione morale della società, il rappresentante di un sentimento di disgusto diffuso in tutti coloro che sentono bisogno cli una grande eYoluzione morale di tutta la pubblica amministrazione. GUGLIELMO FERRERO. DUE CONGRESSI COOPERATIVI in Inghilterra Londra - Huddersfield Il movimento cooperativo si dibatte continuamente fra due poli, dei quali l'uno segna un'alta idealità sociale, e l'altro una realtà pratica, di carattere non poco diverso: l'uno rappresenta le generose aspirazioni dei riformatori, che vagheg 5 iano una organizzazione in cui si realizzi l'armonia dei vari interessi sociali ora in conflitto, e dedicano tutti i loro sforzi ver avvicinarYisi; l'altro ci presenta, nel seno stesso della cooperazione, antagonismi di interessi, risorgenti continuamente, e paralizzanti - nella loro efficacia sociale - i pii! arditi tentativi di riforma. Ed è questo uno spetta.colo strano, che a momenti scoraggia chi - pure indagando con animo sereno questi importanti fenomeni - li consideri non solo coll'occhio scrutatore dello studioso, ma anche con cuore appassionato che affretta col desiderio una soluzione efficace. In Inghilterra - paese tipico per lo sviluppo ma.- raviglioso delle associazioni cooperative di consumo - tutto ciò si osserva da molti anni; e noi vi abbiamo
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