RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI 111 Dopo essersi intrattenuto a discon·ere della memoria, dell'astraiione e del linguaggio, l'A., tratta nel Cap. XII dell'incoscienza, della coscienia e del1' io. t precisamente nella quistione dell'incosciente che l'A., si diparte dalla consueta sua riserva, in quanto non esita a dichiarare essere un fenomeno inconscio puramente d'ordine fisiologico e non psi- ·-Chico. Ciò non farà meraviglia quando si pensi che la definizione i,ii1 comune della psicologia è sempre quella dolio studio dei fenomeni della coscienza. Del resto, anche facondo coincidere la sfera della psicologia con quelia della coscienza, crediamo che possa sempre considerarsi questa ridotta ai termini di fJ nella ,discriminazione 01·ganica, secondo il lingmiggio di Bain, che si manifesta in tutti i g1•adi della vita organica nei quali si ha motivo di supporre l'esistenza -di un elemento psichico. La parte del libro che tratta della logica (sulla quale non ci formiamo) presenta come esposizione _gli stessi pregi delle altre. Osserviamo soltanto che nella trattazione riel metodo per le scienze morali non è fatto cenno della comparazione, a cui tanta importanza con ragione danno Comte e \Vundt, in quanto essa, nel campo di -queste scienze, fa le veci dell'esperienza propriamente detta. Nella morale notiamo la trattazione del problema -della libertà del volere e della responsabilità, dove la teol'ia dell'A., richiama quella dell'Ardigò; senondté ci sembra che la renda assai più chiara e fino a un certo punto spoglia delle contraddizioni di cui l'avea occupato il Prof. Massi. Termina il lavoro con un sommario della storia -della filosofia, dove ci pare di riscontrare, per quanto sia ciò possibile nella forma compendiosissima di esso, illna notevole attitudine per l'indagine e l'esposizione storica, ciò che fa. sì che ci permettiamo di esprimere il desiderio che in una prossima edizione del libro l' A., distacchi la parte storica in separato volume 1andovi una maggiore estensione. G. D'AGUANNO. Dr. GUSTAVOTosTI: La delinquenza nell'immigrazione italiana in Francia. Bollettino del Ministero degli affari esteri. Roma, 1895. Brevissima ed importante monografia. Il Dr. Tosti -coi dati somministratigli dall'illustre sig. Tarde, nuovo direttore della Statistica giudiziaria in Fl'ancia, dimostra che mentre la immigrazione italiana in Francia è aumentata dal 188l al 1891 da 240,733 a 280,642 la delinquenza degli italiani vi è diminuita da 5056 (condanne) nel 188t a 4223 nel 1891. Come spiegare questo sensibile miglioramento nella -delinquenza della nostra colonia in Francia? Essa, ,dice l'A, non può spiegarsi col miglioramento in Italia, perchè non c'è; non coll'azione dell'ambiente fran- -cese, perchè in Francia la delinquenza è in aumento. Il fatto egli lo spiegherebbe imicamente per la rigida -e severa a,pplicazione delle leggi penali e per tutto l'insieme dei provvedimenti di polizia conne93i con le recenti disposizioni legislative sugli stranieri, che permettono di agevolmente distinguere l'emigrante operaio dal vagabondo, e di esercitare su queste reclute del delitto una efficace sorveglianza ». Ci permetta l'egregio Dr. Tosti di dubitare della esattezza di questa spiegazione troppo unilaterale. E:;li attribuisce all'applicazione delle leggi 1,enali e dei provvedimenti di polizia una efficacia, che non hanno mai avuto. In questo caso perché la spiegazione fosse accettabile egli, l'A., colle cifre alla mano avrebbe dovuto dimostrare che le cause cennate hanno prodotto uguali effetti relativamente agli altri stranieri dimoranti in Francia - principalmente belgi, tedeschi, spagnoli e svizzeri. Avrebbe, inoltre, dovuto tener conto di un altra circostanza, che può alterare le sue consolanti induzioni; ed è questa: la naturalizzazione degli italiani in Francia negli ultimi anni è stata in continuo aumento. Questo fatto farebbe già scomparire la inversione segnalata tra l'auniento della emigrazione e la diminuzione deJla delinquenza. Del resto lo stesso Dr. Tosti ha intravvisto una spiegazione che potrebbe essere più vera, ma non vi si è ferma,to: gl' it,.liani in Francia migliol'erebbero sensibilmente la propria condizione economica. Questo solo basterebbe a determinare la diminuzione della loro delinquenza. NOTE EIEIOO-&AFIOHE Avv. FRANCESCOPISANI-NATOLI: Le colonie penitenziarie nell'Eritrea. Palermo, 1895. L'A. non è entusiasta della politica coloniale; ma visto che non si può più oramai abbandonare l' Eritrea, nè è facile colonizzarla èol sistema Franchetti o colla iniziativa privata, seguendo il Ferri e parecchi altri, vorrebbe fame una colonia penitenziaria. Questa proposta è seducente; ma incontra non poche altre difficoltà di ordine economico e morale, che nell'opuscolo del Pisani-ì'iatoli non sono neppure accennate e delle quali in qualche altra occasione e' intratterremo. Dott. MICHELELACAVA: Cronistoria documentata della rivoluzione iii Basilicata del 1860. Napoli, 1895. Prezzo lire 6. Un vol. di 1049 pagine. L'indole della nostra rivista non ci consente di occuparci a lungo di questa pregevole opera edita dal Morano. Per farne comprendere la importanza a coloro, che amano gli studi di storia patria, dal Preambolo riportiamo il sommario delle parti nelle quali è diviso il libro. « La pal'te prima, periodo che va da.I 1849 al 1857 dagli a1Testi dei sottoscrittori del J{emo1·andmn del Circolo Lucano fino allo sbarco di Sapri. « La parte seconda, periodo da,! 1858 fino al 18 Agosto 1860, contiene le aspirazioni pe1: la indipendenza e libertà della patria. colla :nonarchia sabauda ed i preparativi della rivoluzione fino a che essa si manifesta colla levata in armi di 3500 insorti. « La terza parte abbl'accia il periodo di un mese dal giorno 19 Agosto ai 12 Settembre 1860, quando la rivoluzione lucana si svolse completamente o glo-
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