Rivista di politica e scienze sociali - anno I - n. 7 - 15 ottobre 1895

108 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI Gli Ebrei sono gli occulti protagonisti della. Rivoluzione francese, che ha seminato di rovine il suolo di Fl'ancia scatenando tutti gli orrori delle guerre civili. Al dJ-sotto di ogni crisi politica, di ogni ribellione, di ogni rivoluzione, di ogni guerra che a periodi fiss·i sconvolgono la società aryana, il Drumont vede la influenza semita; la mano dell'Ebreo, di questo sciacallo che profitta di tutti i torbidi avvenimenti di tutte le convulsioni sociali, per arricchirsi e raggiungere la sua meta fissa: il completo asservimento degli Aryas. Il progressivo depauperamento contemporaneo, la miseria delle classi proletarie, i Conflitti sociali tra ricchi e poveri, il disagio, il malcontento, la disarmonia, il disordine sono tutti effetti di unica causa: la giudairrazione progressiva del mondo occidentale. Gli Ebrei sono i padroni delle Banche, del potere politico, i re delle ferrovie, gli accaparrato1•i di tutte le sorgenti vive delle ricchezze sociali, cho incanalano abilmente a loro vantaggio, La terza repubblica é la loro curée, perché gli uomini di Stato sono a loro infeodati. Frammassoneria e Juiverie (non trovo in lingua italiana il vocabolo corrispondente) sono i padroni della,Fran{•ia. Di fronte a questo pericolo il Drumont trova necessaria una nuova crociata di tutti i Francesi senza distinzione di colore politico o di posiziono sociale, contro gli Ebrvi, per reclaman} la loro espulsione in massa dal suolo francese, l'arresto dei più ricchi e la loro desargeantatiou. Allora solamente riapparirà la pace, l'armonia sociale fra le classi, il benessere, la tranquillità. La Francia troverà come per incanto quella quiete che è turbata dalle manovre giudaiche. La questione sociale troverà pacificamente la sua definitiva soluzione, le classi fraternizzeranno smettendo gli odi, rinfocolati dagli Ebrei, e la giu_: stizia stenderà le sue ali sulla società. Ecco la tesi antisemitica sostenuta brillantemente dal Drumont nei suoi due libri: La France Juive e La Fin d'un llfonde. Al movimento antisemitico provocato dal Drumont parteciparono energicamente tutte le cariatidi dell'ancien régime: cattolici, aristocratici, legittimisti, orleanisti, mona1•chici e reazional'i di ogni risma e d'ogni conio. E si intende benissimo. A loro sta come un pruno negli occhi questa terza repubblica e siccome non hanno la forza di attaccarla di fronte, pensano caccia1•si dentro un movimento che tende ad assalire Ebrei e Repubblica nello stesso tempo. A Neully dunque, durante il periodo elettorale, convenne tutto il vecchiume dorato e plebeo del monarchismo cattolico e feodale per pa1•tire in guerra contro Ebrei e Repubblica. Fu una specie di concilio di Clermont per bandire la crociata antigiudaica al grido: la Gau/e ""'" Gaulois (la Gallia ai Galli) del giovane marchese de Mores. Ad onor del vero però, sebbene questa specie di crociata sociale contro gli Ebl'ei sia stata predicata con grandissimo vigore e sia stata posta sopra la piattaforma dogli interessi economici, pure produsse ben poca impressione in Francia, dove non si rinnoBibi iOÌeCaGino Bianco varono, neppure in minime proporzioni, le scene selvagge e sanguinose che ebbero luogo in Austria, in Prussia e nella Russia, in occasione di certi movimenti analoghi contro gli Ebrei. Et pour cause! La Francia non può nutrir simpatia alcuna pc1• il movimento antigiudaico. L'antisemitismo non è conforme ul suo genio nazionale, alle sue tendenze e ai suoi principii. La Francia, piaccia o non piaccia ai fautoi•i sistematici nostrani di un misogallicismo postumo, si è sempre generosamen.te appassionata per tutte le tesi generali ed astratte del diritto e della giustizia ideali a base di umanitarismo sociale. La Francia può ricordare, a quanti cercano sos1,ingcrla sop1•a una via d' intolleranze religiose e settarie, che la sua Assemblea Cos1iluente, nella sua penultima seduta del 29 Settembre 1791 decretava, come necessario corollario del 1 ° Articolo della famosa Dichiarazione dei Diritti clell' Uomo. « Gli Uomini nascono e rimangono liberi ed uguali in dj1·itti ». che gli Ebrei nati e domiciliati in Francia fossero equiparati ai cittadini francesi, cioè godesse1•0 della commune cittadinanza (1). La Francia. non può così facilmente dimenticare che nella. sua grande Rivoluzione - prodotta da quell'immortale secolo xvm che discusse con tanta larghezza di vedute i più inte1•ossanti problemi dalla soluzione dei quali dipende in gran parte ancora l'avvenire sociale del mondo europeo - i più eloquenti oratori dell'Assemblea Costituente: Mirabeau, l'abateGregoire, Robespierre, Duport, ecc., prol?ugnarono energicamente l'emancipazione degli Ebrei, considerati come esseri maledetti, inferiori, nemici del genere umano da 18 secoli di superstizioni e di pregiudizi, per innJbel'are la bandiera medioevale dell'intolleranza religiosa e rituffarsi, facendo ritroso calle, nelle vecchie guerre di religione. L'antisemitismo trova il suo terreno favorevole nei paesi feodali come la vecchia Alemagna o la decrepita Austria, e nei paesi autocratici come la Russia rinserrata entro le sue steppe e le sue foreste al di fuori delle grandi correnti della civiltà moderna, e tanto differente, per le sue speciali condizioni economiche, politiche, religiose e sociali, dai nostri Stati occidentali. FRANCESCO MORMINA. LaSocializzazione delleStrade f rrate I. Intanto che la borghesia, col mezzo dei poteri pubblici, si sforza ad estendere i suoi privilegi economici, espropriando i contadini, i piccoli industriali ed i piccoli fabbricanti e aumentando sempre più i carichi del proletariato, i lavoratori non pensano ancora a (l) Cattaneo ricorda ehe molti anni prima colla p1·omulga1.ione del Codice giuseppino gli Ebrei in Italia erano stati atrrancati, Opere Edite ed lnedite. Voi. IV pag. 32.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==