RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI 107 .soguimento delle riforme e delle trasformazioni intese .ad assicurare con precedenza un'equa distribuzione della ricchezza che porta secu la diminuzione delle nascite e l'aumento della coltu1·a intellettuale, della moralità e della durata della vita media. Pur rimanendo vero il problema della popolazione colle sue -teoriche progressioni malthusiane e l'azione del freno preventivo per risolverlo soddisfacentemente bisogna invertirne i ter:nini: non porre freno alla procreazione per migliorare le condizioni sociali complessive dell'umanità; ma migliorare queste per vedere diminuire le nascite. S'intende che dal punto ài vista individuale specialmente i due termini l'uno rispetto all'altro, come in tutti gli avvenimenti sociali, si generano reciprocamente. Nei problemi della popolazione in un caso solo si potrebbe guardare malinconicamente al futuro: qua1ora la diminuzione delle nascite dipendesse dalle leggi biologiche; in questo caso il risultato immancabile della migliorata nutrizione o della aumentata attività intellettuale sarebbe la diminuizione della fecondità. Idealmente si potrebbe immaginare un momento in cui il massimo progresso sociale sarebbe .accompagnato dalla massima sterilità e in cui gli uomini sarebbero privati da quella ineffabile voluttà ehe procura la vista della propria discendenza. Ma questo avvenire è tanto lontano, che gli uomini possono serenamente continuare a lottare per migliora.re le proprie condizioni, e lavorare per godere e ad abbandonarsi senza timore alle delizie insuperate ed insuperabili dell'amot·e. ? ANTISEMITISMO I. Le recenti elezioni comunali di Vienna, nella di cui comune entra a bandiera spiegata una falange serrata di circa conto consiglieri con programma apertamente antisemitico, pare abbiano riposto netta e recisa sul tappeto della storia di questa fin cli secolo la questione dell'antisemitismo, diventata una vera e propria questione ardente. Credo necessario studiare brevemente questo fenomeno socialmente patologico dell'antisemitismo nelle sue origini e nelle sue manifestazioni storiche: cioè: religiose, antropologiche ed economiche, non che nei suoi rapporti colla questione sociale. La Tesi antisemiticadel Drumont. Il movimento antisemitico in Francia, nel senso rigoroso ed esatto della parola, fu con vigore e con .audacia non comune iniziato dal Drumont. Al vecchio grido di Gambetta: le cléricalisme voila l'ennemi, il Drumont ha sostituito il nuovo gl'ido: le semitisme voila l'ennemi, chiamando a raccolta sotto le sue bandiere tutti gli uomini che intendono salvare la Francia e l'avvenire dai nuovi barba1•i. « Il Drumont, scrive Gustavo Rouanet è un cattolico ard.mte, un feodale nel senso storico della parola, per il qua.le l'ordine sociale inaugurato dalla Rivoluzione costituisce un'organizzazione abominevole. ln t1J,lmodo egli confonde la Rivoluzione e i Giudei nello stesso anatema. Kon è realista senza dubbio nel senso stretto che i partiti politici· attuali attribuiscono alla parola: egli anche ha sferzato imp!.icabilmente i membri delle famiglie reali, di cui son note le relazioni con la finanza giudaica. L'aristocrazia non ha neppure trovato grazia davanti a lui, quando ha constatato lo stato di snervamento e di decadenza irrimediabile in cui son caduti i fantasmi della nobiltà francese. i\Ia la Rivoluzione è sopratutto il nemico, l'opera di Satana, e la Repubblica, conseguenza logica naturale della Rivoluzione, è il governo che bisogna combattere ad oltranza » ( l ). Pl'ima del Drumont il fourierista 'l'oussenel sotto la monarchia di Luglio, 'l'ridon e Proudhon ai tempi del secondo impero e Chirac, socialisti, sotto la terza repubblica, denunciarono all'opinione puùblica la progressiva concentrazione dei capitali mobili in mano degli Ebrei. Però sebbene avessero gridato l'allarme sui pericoli di questa concentrazione capitalistica prodotta dalla speciale attitudine degli Eb1·ei in materia di speculazione commerciale e finanziaria, (delle di cui cause puramente sociali mi occnperò più tardi) pure bisogna dire che tJuesti pubblicbti non pensarono mai -ad imputare a delitto tali facoltà, pigliando da esse argomento per lanciare contro una intera razza i loro anatemi, e per aiz:r,are le masse alla caccia degli Ebrei. L'idea del Drumont è più concreta e pii1pericolosa. Essa tende a provoca.re e a rinnovare nei tempi nostri una crociata formale contro gli Ebrei, fomentando gli antichi odt religiosi colle preoccupazioni politiche e principalmente economiche. In fondo però, questo nuovissimo Pietro l'Eremita. dell'antisemitismo in Francia, smarrito in questo secolo nostro antireligioso, materialist:L e scettico, cela sotto le parvenze economiche i rancori, gli odi della reazione monarchica, perchè sotto colore di combattere gli Ebrei trova agio di combattere tutte le conquiste della glorio~a rivoluzione dell' 89, da cui piaccia o non piaccia a certi sedicenti liberaloni che in nome della libertà denigra.no la terza repubblica, questa è vu1·e uscita, ne è anzi un prodotto. i\Ia se 0 uiamo il Drumont nelle sue requisitorie antl'opologicl1e, economiche e politiche contro gli Ebrei. Secondo il bollente Achille dell'antisemitismo francese gli Ebrei appartengono ad una 1•a:1.zpat·edatrice inferiore, refrnttat·ia alla civiltà. In essa predomina l'istinto perverso della spoliazione, del brigantaggio economico. Questa razza maledetta infiltratasi lentamente noi nostro occidente, co1•rode gli elateri della società, perturba e dissolve l'ordine socia.le. Il suo scopo cosciente, che persegue con ferrea e tenace volontà, è la sua dominazione sulla nobile e generosa. razza degli Aryas, ch'essa odia e molesta colla sua opera di rapina, di conquista e di oppressione. (I) La Reoue Socialiste. Anno !SUO.Num. di Febbraio a. 222.
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