86 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI « derrate, merci o titoli negoziabili sul pubblico me1·• « cato o ammessi nelle liste di borsa., e punito colla « reclusione da tre a trenta mesi e con la multa da « lire cinquecento a tremila ). Si tratta nell'ultima parte di questo articolo del reato di aggiotaggio, di cui si discorre da molto tempo, che molti quotidiana.mente commettono nelle borse ed organizzano altrove - forse anche nelle sa.le dei ministeri - e di cui ben pochi penalmente rispondono. li Frasca.ra, che fu ritenuto sempre uno de cai:,i del mondo bancario che giuocavano al l'ialzo,i perché il suo nome venne trovato fra coloro, che avevano dato commissioni per vendere ai fratelli Bingen, venne già processato per aggiotaggio in Genova ed assolto. Alla. caduta del Mobiliare, insieme agli altri amministratori venne fatto segno allo seguenti accuse: · 1 ° di avere operato sulle proprie azioni anche a mezzo di sindacati; 2° di a.vere partecipato a sindacati sulla rendita italiana; 3° di avere pagato un dividendo quando non vi erano utili realmente conseguiti; 4° di aver fatto l'aumento del capitale sociale e dichiarata completa la sottoscrizione quando non era il caso di fare l'aumento e quando la sottoscrizione non era completa ; 5° di avere nelle varie operazioni suddette agito con mezzi fraudolenti e prodotto in conseguenza un turbamento nel mercato sui prezzi delle azioni del Credito Mobiliare. La Camera di Consiglio non le kovò fondate, ed assolse tutti ; ma fu di diverso avviso la Sezione di accusa, il cui parere fu confermato dalla Corte di Cassazione, che respinse il ricorso del Frascara. li processo si svolse contro di lui soltanto, perché per un e1·roro non venne notificato regolarmente agli al• tri amministratori lo appello conti-o la sentenza della Camera di Consiglio. La seziono di accusa eliminò alcuni dei cinque capi d'accusa, c rinviò il Dfrettoro del '.\Iobiliare innanzi al Tribunale presieduto dal Gonnella pel 1., pel 4., o limitatamente pel 5. Non è mìo compito esporre le risultanze processuali ed esaminarle dal punto di vista giuridico. Dal lato morale la responsabilità del Frascara in un certo senso rimane attenuata del fatto, che l'Istituto non era più in floride condizioni quando pervenne nelle sue mani; egli però, per quanto animato da rette intenzioni ne precipitò le sorti. Rispettando il verdetto del magist1·ato che assolse il Frascara, si può osserva1·e, che dato l'ingranaggio amministrativo di una banca e la mo1·ale JH'e,·alente nel mondo banca1-io, difficilmente lo sì av1·obbe potuto condannare, anche senza le splendide testimonianze, ch'ebbe in favore. Come provare, ad esempio, che nella compilazione di un bilancio, e perciò nella distt-ibuziene degli utili, ci sia stata mala fede nella maggiore o minore sva• lutazione dei titoli, che possiede 1111 istituto? Se il reato fu escluso nella condotta del Frasca1·a, non fu escluso l'errore e grave, quale fu quello di aver mu· tato rapidamente l'indole dello Istituto, credendo di salvarlo. (I) Il Tribunale non ammise che il Frascara avesse giuocato delle azioni del proprio Istituto; se anche ci fossero stati maggiori elementi contro di lui, difficilmente lo avrebbe condannato. Invero la mol'ale commel'ciale si sostituisce ai Codici e tragcina quasi tutti i direttori ed amministratori di Banche e di società industriali e commerciali a. com• mettere le stesse irregolarità che furono imputate al Frascara. Ora dove e quando tutti i membri di una classe - specialmente se elevata ed influente - sono ugualmente rei si può essere sicuri a pl'iOl'i, che il reato rimarrà sempre impunito e non diminuirà la stima di cui è circondato l'individuo che lo avrà commesso. Sul proposito di quelle manone che costituiscono 'aggiotaggio, il Pantaleoni poi osserva: la ricompra. delle azioni è espediente proibito dal Codice, ma a. cui tutte lo Banche ricorrono. Può riuscire se le azioni sul mercato non sono numerose; e se riesc" chi vi ricorre è portato alle stelle; se fallisce si sentono tutte le conseguenze della sconfitta. Vae victis! Epperò si deve riconoscere che i reati degli uomini di banca e di borsa, quanto agli effetti sono consistentissimi, ma spesso sfumano per istrada per una certa impalpabilità, che loro è stata quasi assi• curata dall'indole delle operazioni, e dagli accorgimenti dai qua.li sono circondate. Altri crede che, più che la impalpabilità dei reati attribuiti al Frascara, alla sua assoluzione abbia molto contt-ibuito la tardività del processo. Questo, si afferma, avrebb,• potuto ave1·e un esito diverso se fatto subito e quando era viva la impressione della cata strofe bancaria, fatto, come suol dirsi, a ferro caldo. Ma dopo due anni! Dopo due anni coloro, che non avranno dimenticato saranno stati certamente gli azionisti, che perdettero i propri capitali. Ebbene: appunto gli azionisti, i veri interessati, noi processo non ebbero voce in capitolo. Essi costituironsi parte civile, ma furono ridotti al silen:r.io da una ordinanza del Tribunale, che tale fa coltà non concesse loro con la interpretazione rigida dell'art. 152 del Codice di Commercio; e p~l .quale l'azione per la responsabilità degli amministratori di una società anonima spetta all'assemblea degli azionisti e non agli azionisti individualmente. L'articolo pare fatto apposta per mettere ostacoli a.Ila punizioni dei rei quantunque non si possa negare che in molti casi gli azionisti zelanti siano dei ricattatori che hanno comprato le azioni all'ultima ora e quand~ valevano un bel nulla colla intenzione di spillare quattrini, vendendo il proprio silenzio, ali' accusato ricco o ritenuto tale. Costumi e procedimenti degni dei borsaioli contro i quali vengono adoperati. Ciò detto per amore del vero, non mi pare che ci sia. da menar vanto dagli amici del Frascara e per il (I) • 11~lobilinre avendo perduto una grande parie del cepitale nell' Immobiliare del Giacomelli e nel Risanamento di Napoli credette potersi salva1·c divcntan<lo rapidamente <1uasi di punto in bianco, lo. più grande banca stl'ettamente commerciale.• (Pant.aleoni nel Gior ... nate degli Economi,ti. Aprile 1895).
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