RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI 95 Inoltre « i cattolici che per avidità di regno YO- « gliono la restaurazione della potestà civile non « riflettono che il principe temporale non pub es- « sere santo, non può essere impeccabile, non puc) « aspirare alla celeste beatitudine ». Vero; tanto che se i principi non sono stinchi di santi, i loro ministri spesso sono arnesi da galera. Infine « l'autonomia dello spirito da noi tutelata « e garantita deve essere la fortezza nella quale « il sommo Pontefice deve rinchiudersi e nella quale « non può essere assalito ». Già: al Papa lascia le anime e per non disputargliene il dominio il governo preveggente ha lasciato intatto l'italico analfabetismo. Il corpo appartiene al principe, che lo cura colle imposte, coi carabinieri, colle manette ed all'occorrenza colle palle di piombo: succedaneo nuovissimo del pane. La eloquenz3: dell'on. Crispi a quest'ora avrà dovuto convincere papa e papisti eh' è tempo di mutar condotta e di mettersi ai suoi servizi. Se il sermone non producesse lo sperato effetto l'on. Crispi che vide riuscire inefficaci gli umili inviti di Napoli ammonisce e minaccia : « se i preti non rin- « saviranno saranno abolite le guarentigie». Sicuro: questa della guarentigie è l'unica legge sapiente e siccome non l'ha fatta lui si deve abolirla. Pour lo bonne bouche: l'on. Crispi, per isbaglio, ha detta una verità vera : « il diritto non perisce perchè » immortale; violentato incatenato attende pazientemente il giorno della risurrezione. » Si può essere di accordo: questa fede nella eternità del diritto è tale che ~on si dispera di vedere un ministro manigoldo andare e prendere il posto delle vittime dei tribunali militari nelle galere d'Italia. E basta degli sproloqui dell'on Crispi. I quali provano che se l'Italia è tanto paziente da tollerare 1~ più sfacciate violazioni delle leggi morali e positive da parte dei suoi ministri è pure discesa tanto in basso intellettualmente da assistere allo spettacolo di un Presidente del Consiglio. in cui la dégenerazione .servile- è arrivata a tale da fargli prqnunziare discorsi degni di un mentecatto. UN REDUCE DALLE PATRIE BATTAGLIE: SPERIMENTALISMSOCIALE L"opera del Consiglio della Contea di Londra. Le elezioni a.mministrati ve pc! Consiglio della Contea di Londra, che prncedettero le elezioni politiche ultime in Inghilterra, furono una. sconfitta pel partito liberale e socialista. Ora che esso vi è in minoranza è giusto esaminare quale fu la sua opera e quale era il suo p1'og1'amma pel futuro. Questo esame sarà un complemento ed una illustrazione dell'articolo del nostro Salvioli sul Socialismo Comunale, che venne pubblicato nel primo numero della Rivista. L'esame dimostrerà che il Consiglio della Contea di Londra sino a tanto che vi furono in maggioranza i radicali e i socialisti fu altamente benemerito delle classi lavoratrici. Il Consiglio in una delle sue prime sedute si occupò dello sweating-sistem, cioè dello sfruttamento ad oltranza degli operai che in certi stabilimenti, non sottoposti all'ispezione, era spinto oltre limiti inverosimili! A tale scopo, il consiglio decise che le case contraenti con la Contea debbano pagare dei salari equi ai loro operai ed evitare che questi lavorino oltre il limite osservato nella industria di cui si tratta, sotto pena di vedere dichiarato nullo e come non avvenuto il contratto. Nel 1890 il Consiglio sulla proposta dei sindacati' del!' industria delle fabbriche e dietro il parere del Comitato speciale, che era stato nominato, ha adottato le seguenti decisioni: « Sorveglianza severa in tutti i lavori eseguiti dalla Contea; fissazione di una scala mobile per tutti i conratti; obbligo a tutti gli aggiudicatari di uniformarsi alle tariffe dei salari per la giornata di lavoro stabilita dalle organizzazioni operaie, sotto pena di una forte ammenda, e nel caso di recidiva, segue anche l'annullamento del contratto». Il Consiglio stabiliva in oltre che in tutti in contratti da stipularsi con gli appaltatori, dève essere inserita una clausola con la quale in caso di vendita di contratto, verrebbe loro inflitta una multa di 125 lire a meno che il consiglio non autorizzi la cessione del contratto per quella parte che l'aggiudicatario non possa eseguire nei propri stabilimenti. Il Consiglio in seguito ad un inchiesta fatta dal Comitato delle consegne, approvò le seguenti proposte: « l · Le tariffe dei salari debbono essere affisse negli stabilimenti destinati alla fabricazione o alla confezione degli articoli da consegnare, questi stabilimenti possono essere ispezionati da persone destinate a ciò ». « 2· Gl' ispettori potranno comunicare con gli operai in luoghi fuori degli stabilimenti; i registri dei pagamenti dei salari debbono essere presentati agli ispettori a loro semplice richiesta». Quanto agli operai permanenti, il Consiglio decise sempre, dietro proposta del Comitato delle consegne, che l'aggiudicatario e l' intraprenditore debbono tenere e comunicare agli ispettori una lista degli operai permanenti impiegati nei propri stabilimenti, indicando la qualità e la natura del lavoro al quale vengono destinati fuori degli stabilimenti. L' intraprenditore non potrà dare ad una famiglia
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