RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI 93 l'evoluzione depose tutto le proprie energie; poichè anch'essa è destinata a trasformarsi in un organismo più complesso e piit perfetto. L'idealo che ora attira a sè l'evoluzione della vita sociale, è la grande federazione dei popoli, affratellati dall'alto concetto di umanità, e stretti fra loro dal collettivismo sociale per il libero scambio delle proprie attività. Il concetto di patria che, dal luogo di nascita, o dal Comune, si è allargato nella Provincia e quindi nello Stato, dovrà estendersi per tutte le plaghe abitate dagli uomini, e perciò trasformarsi in un concetto cosmopolita. Gli attriti, che generano g~i egoismi delle nazioni, allora saranno distrutti dalla funzione della pace universale: e la forza e l'abuso del potere, che oggi impera sulle volontà, come ieri l'istinto dominava le funzioni degli organi, sarà sopraffatto dalla ragione, la quale guiderà i popoli lung~ la scala del progresso sociale. Arrivata la società a questo grado.di selezione superiore, alla sua complessità di relazioni dovrà corrispondere la complessità del lavoro in un modo più elevato. Quindi, come la funzione d'un organo sta in relazione e dipendenza colla connessione organica del corpo animale, così il lavoro individuale sarà dipendente e armonizzato colla funzione della collettività in un processo simmetrico di differenziazione. Nè credasi che ciò sarà a discapito della libertà individuale, come sostengono gli oppositori del socialismo; poichè questo non tende a rimettere l' in_ dividuo sotto il giogo di un'autorità che tutto regoli a talento, come afferma il Boccardo, il Guyot, il Garofalo ed altri avversari più o meno volgari: ma invece in quella elevata a:ggregazione sociale, le volontà e gli interessi degli individui si fonderanno per formare non l'autorità, ma la ragione dell'ente collettivo. In altri termini : l'attuale autorità capitalista, che con i suoi talenti converte a prop1•io vavtaggio le attività industriose dell'umana convivenza, dovrà essere sostituita da una funzione razionale, la quale sarà dipendente dagl' interessi della collettività e con cui essa si fonderà in unità sociale. L'umanità, che, dallo stato brutale di schiavitù, progredì sotto il dominio del servaggio, il quale riconobbe alcuni diritti personali, non arrivò in seguito al più alto grado di progresso col libero lavoro del salariato, avendo questo portato seco un'eccessiva subordinazione di classe. Le fatiche degli uomini liberi, che funzionano nell'attuale ordinamento sociale, non contengono una libertà sostanziale, ma . bensì una libertà formale, essendo sottoposto il lavoro del1' individuo alla prepotonza del capitale con tutte le sue funeste conseguenze. La tanto vantata individuazione col principio della franchigia del lavoro, come risultato ultimo del p1•0cesso evolutivo attuale, si riduce ad una vera antinomia, portando seco quest'ordine economico un dualismo inumano, mercè la classe degli abbienti e l'altra dei diseredati. Così questo dualismo, invece di creare un regime giut·idico, ha generato l'ingiustizia del capitale; invece di partorire la libertà del lavoro e quella individuale, ha figliato la subordinazione del salario e la schiavitù larvata. Questa lotta di chl.sse però e le attuali cont raddizioni del capitale preparano con nuove e naturali energie la superiore organizzazione del socialismo. Solo con questo nuovo funzionamento quindi potranno scomparire 1~ ingiustizie, che pesano da secoli sul- 'umanità; la convivenza sociale venendo così formata da un aggregato di energie, per cui l'interesse dell'individuo procurerà con sè l'interesse comune. L'evoluzione sociale pere i ò non aspetta la sua espressione di progresso da un individualismo più accentuato, perchè questo produce l'egoismo, mentre il socialismo genera l'altruismo. Nel primo l'io si afferma nella lotta per l'esistenza; nel secondo le sue energie procurano il bene di sè stesso nell'associazione del bene di tutti. Quello perpetua sulla terra il monopolio del capitale, il quale si fortifica sulla miseria e sullo spadroneggiamento; questo instaura il regno del diritto all'equo ricompenso del lavoro, deliziato dai benefici influssi delle libertà. L'individualismo distrugge il concetto della leggo cosmica, che, partendo dal semplice e dall'omogeneo percorre una scala di progressi, caratterizzati da una complessità e da una eterogeneità gradatamente maggiori. In conformità della legge biologica, che stabilisce il progresso della struttura organica dall'unione di semplici cellule all'aggregato di gruppi appartenenti ad ordini gradatamente più alti; l'organismo sociale, dalle scarse aggregazioni primitive, sale alla complessività dello Stato, per arrivare sino al socialismo, e quindi al concetto federale dell'umanità intera. Il socialismo, simile al cristianesimo, il quale fuse, per cosi dire, tutti i sentimenti religtosi nell'idea di una religione uni versale, fondata sulla fratellanza delle genti, organizzerà in una vasta associazione meccanica gli organismi individuali in un solo grande egoismo, che alimenterà il benessere di tutti. GIOVANNI G!ANFORMAGGIO. GLI SPROLOQUI DI F. CRJSPI Molti sono gli episodi delle feste di Roma degni di menzione. C'è la dimenticanza, non accidentale certamente, di quelli avvenimenti che prepararono, anzi imposero, la breccia di Porta Pia: Aspromonte, la Convenzione di Settembre e le giornate di Torino nel 1864, Villa Glori, Montana. Vero è che queste date avrebbero stonato nelle storie e nelle cronache ad usum delphini che giornali, riviste
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