Rivista di politica e scienze sociali - anno I - n. 6 - 30 settembre 1895

RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI 91 Non v' ha. dubbio, che il fatto stesso della comunanza di vita apporta modificazioni talo1·a profonde ai fenomeni psichici individuali, ma ciò è effetto del- !' influenza dell'attività psichica altrui. Vero è, a.dunque, che la collettivilà è un fattore importante, di cui bisogna tener conto pe1· spiegare i fenomeni della. vita sociale; ma chi potrà negare che l'azione da. essa esercitata. sugli individui separatamente considerati, non sia un'azione per sua intrinseca natura di carattere psichico? Può dirsi perciò, che i fenomeni psichici individuali subiscono modificazioni nell'ambiente socia.le, ma non può affermarsi che i fenomeni della vita sociale non siano in principa.l modo dipendenti dai fenomeni psichici. Da ciò rilevasi, che un'azione scambievole ha luogo fra le attività psichiche. E ciascun individuo su_ bisce l'influenza dell'ambiente sociale. Ed ora un'altra osservazione. Dice Durkheim, che la causa determinante di un fatto socia.le debba ricercarsi fra i falli sociali antecedenli, che funzione di un fatto sociale non può essere ohe sociale. Ciò è vero se i fatti sociali si considerano solo obbiettivamente; ma. lo studio obbiettivo di essi non può condurci a conoscenze esatte dei fenomeni sociali, perchè è uno studio molto limitato, rivolto solo all'esame della esteriorità del fenomeno mentre il fattore più importante è quello psichico ed è, bisogna. confessarlo, il più difficile a studiarsi. Il Durckheim, a.dunque, è caduto in errore, perchè ha considerato unicamente il lato obbiettivo dei fenomeni sociali, e non ha dato importanza al subbiettivo; mentre uno studio positivo di questi fonomeni dove abbracciare e l'uno e l'altro. Or, fatto questo studio positivo dei fenomeni sociali, si vedrà, che l'evoluzione sociale ha la sua origine nella costituzione psicologica dell'uomo; o si comprenderà ancor meglio che per renderci ra~ione delle forme varie che questa evoluzione assume e nel tempo e nello spazio e delle deviazioni, apparenti o reali, dalle leggi di evoluzione, che presentano taluni fenomeni sociali, bisogna consido1·aro i fatti sociali antecedenti i quali senza lo studio psicologico si rivelerebbero come forzo cieche, l'ambiente fisico, in cui essi si svolsero. Da tutto ciò deducesi agevolmente, che per la conoscenza esatta dei fenomeni sociali o por la determinazione delle norme che debbono regolare la evoluzione della vita umana si devo studiare non solo l'ambiente fisico e l'ambiento sociale ( od in 11uesto bisogna tener conto dei fatti storici antecedenti), ma anche o sopratutto la vita 1Jsicologica dei popoli, nella quale, come già abbiamo detto, si trovano lo origini dolio manifestazioni varie della vita sociale (1 ). {1) Non fa mestieri qui ricord~re che il Vico ha dato grande importanza allo studio della mente umana per determinare le leggi, che governano i falli sto,.ici, che sono un ordine molto vasto dei fenomeni della t·ita .ociale. Sembraci intanto, che due considerazioni abbiano influito sulla mente dei sociologi per sostenere, che i fenomeni psichici non determinano i fenomeni sociali e non danno ad essi una forma speciale: e sono: 1 ° che la società non è una semplice somma di individui, ma che il sistema formato dalla loro associazione rappresenta una realtà specifica che ha caratteri propri i: il che in altri termini significa, che lo anime individuali fondendosi danno origine ad unico essere, psichico se si vuole, ma che costituisce una individualità psichica di un genere nuovo (vedi Durkheim, op. cit. pag. 127): z,, che è difficile avere una conoscenza esatta dei fenomeni psichici, e che quindi facilmente si può cader in errore nello studiare i fenomeni sociali, rendendo questi dipendenti da quelli. Queste considerazioni hanno una certa gravità, ma non po:Ssono servire come argomenti validi per sostenere, che la causa determinante dei fatti sociali non debba essere cercata fra gli stati della coscienza umana. Diamoane la dimostrazione. Non v'ha dubbio, che la società non è una semplice somma di individui, ma una organizzazione di questi, il che importa che ciascuno individuo entrando in rapporto coi suoi simili subisce, e spesso senza accorgersene, una modificazione nella sua personalità, quella che è resa necessaria dalle condizioni della vita comune e da una serie indeterminata di circostanze, che non è sempre agevole indicare. Onde il tutto sociale presenta caratteri che non si riscontrano per intiero in ciascun individuo, ma o caratteri che sono comuni alla maggioranza degli indJvidui che compongono l' associazione, o caratteri nuovi, che sono il risultato della fusione di caratteri speciali individuali. l'\ un neghiamo, dunque, che la vita umana imprima al tutto sociale un carattere specifico, a.neo psichio, ma dobbiamo riconoscere, cho ciò non può avere luogo, senza il concorso degli stati di coscienza individuale. Ci si potrebbe opporre, che nella società avviene ciò che si constata nelle combinazioni chimiche, cioè, che il corpo risultante dalla combinazione di determinati elementi chimici non presenta alcuno dei caratteri propri di ciascun elemento che la compone. ma si potrebbe agevolmente rispondere, che il corpo che risulta da una data combinazione chimica ha quei caratteri particolari e non altri, appunto perché gli elementi componenti, prima della combinazione, aveYano quei caratteri loro propri e non altri, e che se diversi fossero stati o non sarebbe stata possibile la combinazione chimica, o diverso sarebbe stato il corpo risultante. Ed applicando tale esempio ai fenomeni sociali diciamo, che i vari aspetti che presentano le manifestazioni della vita sociale dipendono immediata.manie da mutamenti di coscienza avvenuti nella psiche degli individui che compongono una data società e immediatamente da altre circostanze che

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