Rivista di politica e scienze sociali - anno I - n. 5 - 15 settembre 1895

RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI 6ì i delegati di pubblica sicurezza alla caccia degli elettori anzichè dei ladri , incoraggiandoli a mal fare, col punire i buoni e col premiare , decorare e promuovere i malvagi che hanno provocato tumulti e fatto versare sangue cittadino. (1) C'era da richiamare subito al dovere le amministrazioni comunali • che per unanime consenso e di tutti - dice l'on. Villari - sono la sorgente » prima delle più crudeli ingiustizie, dei più pro- « fondi rancori, la cagione più prossima ed imme_ « diata dei recenti tumulti. > (2); e il governo . ' sempre provvido ed onesto, ha punito le amminL strazioni buone, ma non ligie ai deputati serm'li ed ha rinforzato quelle colpevoli, che hanno bene meritato durante le elezioni. (3) (1) A conferma della grave affermazione, tra tanti, scelgo il giudizio di Villari. Eccolo : « I prefetti costretti come sono ad occuparsi di po- « litica spesso non hanno modo di occuparsi d'altro, nè « vogliono mettersi in urto coi partiti dominanti. - Dove « vuole che io trovi il tempo ? mi diceva uno di essi. Da « mattina a se1·a debbo ricevere deputati, senato1·i, « consiglieri comunali e provinciali, grandi elettori. « Se non li ricevo mi fanno traslocare. - Le qui- « stioni, che concernono il benessere materiale e mo- « rate della vrovincia vengono perciò troppo spesso « lasciate da parte. Tutto é politica da noi e perciò « appunto facciamo vessima politica. - Un modesto « falegname in Pal'tinico, che mi dissero laborioso, « onesto e tra.nquillo, discorrendo con me esclamava: « Qui il Prefetto non fa il prefetto, il sindaco non fa « il sindaco, il consigliere non fa il consigliere, il « maestro non fa il maestro. Questo popolo vorrebbbe « giustizia e non può aYcrla. (Nuova Antologia, 15 luglio '95). In conseguenza di tutto ciò Prefetti , autorità e deputati dinanzi alle popolazioni sono screditati, esautorati, come riconosce lo stesso Villari. In tali condizioni possono essi bene adempiere alle loro rette funzioni? In quanto ad incoraggiamenti ai malvagi delegati basti ricordare che furono decorati o promossi i delegati di Serradifalco, di Recalmuto, di Valguarnera, di Gibellina autori principali, se non esclusivi, di tumulti e di stragi ..... Un altro delegato nella provincia di Caltanissetta a chi lo minacciava di denunziare i suoi arbitrii elettorali rispondeva lesto : lvfagari ! sarò promosso! (2) Nuova Antologia 15 luglio p. 230. (3) Il Consiglio comunale di Catania v.enne sciolto solamente perchè non si p1•estava ai comodi degli ·amici del governo, quantunque ben visto dal popolo e curante della buona amministrazione. Se fosse ben visto lo dissero· le ultime elezioni , che non ostante sei mesi di preparazione del regio commissario, dettero una schiacciante maggioranza agli antichi consiglieri radicali, socialisti e repubblicani. La iniquità del governo venne confermata testè colla risposta dell'on. Sonnino, che in sei mesi nulla domandò al Regio Commissario sugli arretrati del da-zio··di consumo, e che non volle accordare la minima dilazione C'era, infine, da iniziare il regno della giustizia - perchè c'è sete ardentissima di giustizia, perchè con la sola giustizia, secondo il parere non partigiano del generale Mirri pu6 governarsi pacificamente e facilmente il buon popolo di Sicilia, - e lo stesso può dirsi di quello di Sardegna. Ebbene il principio di quel regno è ancora di molto lontano, e da quanto sin ora venne esposto risulta che cogli uomini attuali, e forse con l'attuale sistema, non c'è da sperare nel suo prossimo avvento. (1) In un libro consacrato agli avvenimenti di Sicilia nel 1893-94 (nel quale per quanto ad un uomo può essere dato imposi silenzio alle mie simpatie, alla nuova amministrazione. Il caso di Alcamo è notissimo : sintanto che nelle elezioni generali quella amministrazione caldeggiò la boulangista manifestazione in favore dell'on. Crispi, essa fu lodata e mantenuta ancora al suo posto ; I appena colle elezioni suppletorie essa si dichiarò contro un amico dell' on. Crispi, il Consiglio comunale venne disciolto. Casi simili se ne potrebbero citare a centinaia, e la cosa è tanto nota che il Giornale di Sicilia , il più autorevole e diffuso diario dell'isola, pochi giorni or sono scrisse : « Non ha torto il poeta : le leggi son ma.... e via < dicendo. E via dicendo finiamo con dire, che se in « molti casi le amministrazioni comunali sono respon- « sabili per dicci, cli fronte agli amministrati, di tutto « quello che loro si addebita, in molti altri lo sono « per cinque soltanto, perchè gli altri cinque gradi « di responsabilità rientrano nella convivenza del go- « verno,che lascia fa1·e perchè gli conviene di lasciar < fai·e. - No, non sono i consigli comunali che am- « ministrano peggio, quelli che vengono pÙl frequen- « temente sciolti, ma quegli altri presso i quali il Mi- « nistero A o il ministero B - tutti uguali veh ! - « puo trovare delle resistenze. - I docili, gli accomo- « danti, i girasoloni, i girasolini, che capiscono l'an- « tifona e non han scrupolo e non vogliono guai, di « resistenze non ne fanno mai, ed ,è probabile che « con l'autorità politica non si guasteranno mai e « commissari regi non ne conosceranno, tranne a non « spingere troppo sfacciatamente le cose. Questo si- « stema vige da cmni ed cinni in Sicilia e non c'è « stato ancora un Ministero che abbia avuto l'onesto « proposito di mutarlo. » (30-31 Agosto 1895). Per coloro che non lo sanrro è bene si dica che il Giornale di Sicilia, sebbene indipendente, è devoto all'on. C1•ispi. (1) Parole eloquentissime su questo supremo bisogno di giustizia furono pronunziate dal Minervini reggente la Prefettura di Caltanissetta nell'inaugura1·e i lavori del Consiglio provinciale. Tutto il suo discorso riuscì una critica spietata al governo che rappresenta, per quello che ha fatto e ancora di più per quello che non ha fatto. Il Marchese De Seta, P1·efetto di Palermo in circostanza analoga fece una brillante ed esatta esposizione dei disordini amministrativi.

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