66 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI sere; eppure l'amnesia e l'apatia italiana è tale e tanta, che si poterono considerare come dimenticati in certe sfere : in quelle sfere precisamente nelle quali c'era l'obbligo imperioso di non dimentical'li ! Venendo da questa Rivista l'accusa potrebbe sembrare suggerita dalla passione , dal risentimento. Ebbene, altri, non sospettabile come infetto da lue repubblicana e socialista, l'ha formulata in termini recisi , come meglio da noi non si potrebbe. Diamo la parola ad un ex ministro del Re, al più onesto ed intelligente conservatore : (( Quando scoppiarono i tumulti siciliani parve un (( momento, che tutti fossero impensieriti del peri- (( colo, che si manifestava a, nn tratto. Ma appena ((·furono sottomessi colla forza, nessuno più vi pensò, (( E già per molti questi tumulti son divenuti come (( fatti di un altro secolo, dei quali non bisogna pii1 « occupa1·si. » (1) Così scrisse il senatore P. Villari, l'illustre autore delle lettere meridionali, in uno dei suoi tre notevoli articoli consacrati alla Sicilia e al Socialismo. E affinchè non si sospetti che la severita del giudizio partigianamente vada a colpire il solo governo dell'on, Crispi suo avversario politico, lo stesso scrittore in un primo articolo aveva ricordato che (( dopo Il sette e mezzo - come venne chiamato, dalla « sua durata, la insurrezione di Palermo del Settem- « bre 1866, - molti scrittori narrarono quei fatti e « ne indagarono le ragioni. Se ne discorse a lungo << nella, Camera. Vi fu un'inchiesta parlamentare, una « inchiesta agraria, un'inchiesta degli onorevoli Fran- << chetti e Sonnino, che percorsero e studiarono tutta << l'isola. E dopo ciò che cosa si fece ? Silenzio go- .: nerale per tutta la linea. Non una legge fu votata, « non un provvedimento fu preso per portare un qual- (( che rimedio ai mali, che s'erano con tanta cura in- « ùagati e studiati. » (2) E in tema d'inchieste e di studì si sappia che la Sardegna, la sorella di sventura della Sicilia, quantunque per la particolare distribuzione dellasua popolazionenon abbia scosso dal letargo governo, parlamento e pubblicisti, con insurrezioni e tumulti, fu pure oggetto di libri onesti come quello del generale Alberto Lamarmora; di discorsi caldi di affetto per l'isola natia e di vera eloquenza come quelli di Siotto-Pintor e di Giorgio Asproni ; e di parecchie inchieste meno pompose di quelle per la Sicilia, ma non meno governative; tra le quali caratteristica davvero quella a scartamento ridotto affidata all'on. Pais-Serra, alla vigilia delle elezioni ultime. I risultati non furono dirnrsi ; o per meglio dire inchieste e studi non dettero per la Sardegna alcun risultato come non lo dettero per la Sicilia. (1) Nuova Antologia, I. agosto 95. (2) Nuova Antologia, t luglio 95. Questo prova, almeno, che il governo italiano - ir passato e il presente - non è reo di parzialità, e che per le due isole ha un'eguaglianza di trattamento, che si compendia nella parola : oblio! Ma è poi proprio vero che l' on. Crispi - il grande, l'unico patriota che vede tutto, sa tutto e provvede a tutto - sia anche lui colpevole di questo brutto peccataccio dell'oblio? Oh! vediamo un po' se i fatti analizzati con diligenza non possano dare una smentita. Dalla Sicilia come dalla Sardegna in gran parte, da anni ed anni vengono reclamati di urgenza provvedimenti d'indole economica, politica, amministrativa sociale. Quali e quanti se ne son presi o presentati~ C'era da difendere i piccoli proprietari ; e si è studiatò il modo di crearne di nuovi a spese dei grandi e degli antichi, incaricando intanto il fisco, in attesa che gli studì maturino, di distrurre inesorabilmente quelli esistenti. C'erano dei laYori idraulici e di bonifica da fare per allontanare la malaria e dare terre fertili ai contadini e aprire nuove sorgenti di ricchezza pubblica ; e le somme occorrenti a tali opere si sono negate per concederle all'Africa. C'era una legge sui contratti agrarì - riconosciuta urgente e necessaria dallo stesso on. Di Rudinì, che pur ha difeso con calore i latifondi - ma il governo ha protetto i latifondisti inumani e sleali, che vennero meno alla loro parola e ruppero i patti stabiliti nel 1893 coi contadini ; c'erano leggi e provvedimenti sui latifondi e sulla industria mineraria zolfifera, da tempo studiati e promossi ; e il governo ha provato che volendo si può. fare, ed ha presentato due disegni di legge , eh' erano due io-nobilimostriciattoli, dei quali esso stesso si o 1· è vergognato - è tutto dire! - ritirando ,, senza far loro accordare neppure l'onore della discusgione: C'era un disagio generale e profondo prodotto dalla gravezza insopportabile delle imposte; e il governo ne ha messe delle altre per decreto reale, violando lo Statuto, ed a compenso del raccolto scarso dei cereali a vil prezzo , della allarmante mancanza di lavoro, l'on. Sonnino, pensando che il buon popolo è taillable et corveable a nierci, minaccia a Novembre di aggravare quelle esistenti e di crearne delle nuove. C'era da rinnovare il personale delle prefetture, migliorandolo e consacrandolo alle sue rette fun. zioni amministrative tutelatrici della pubblica sicurezza ; e il governo hà imposto ai prefetti di occuparsi di politica soltanto, li ha messi a disposizione dei candidati e dei deputati servili per fare il loro comodo e le loro vendette, ed ha destinato
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