Rivista di politica e scienze sociali - anno I - n. 5 - 15 settembre 1895

80. RIVISTA DI POLI1'ICA.•E'SCIE~ZE SOCIALI., con i suoinsimili' chè la sua intelligenza· si sveglia, perturbando tu.tti i rapporti, conduce a!l'indebolila ·sua· nio•ralità si svela, le facoltà del suo organi- mento della socialità, o alla sua estinzione. smo si11 :J:tlìhano. N e'1risulta che v' à per l'uomo la morale sociale e la Ìnorale individuale; la prima determina i progi·essi degli uomini e fissa le leggi della civiltà dei popoli, la seconda regola la condotta di ogni uomo in vista de' suoi progressi nel seno di quella civiltà. La religione e l'istruzione qublica, le leggi e le istituzioni, le arti e le lettere, sono l'espressione della J?lOrale sociale alla quale gli uomini si sono elevati pel loro accordo, e la condotta che ciascuno osserva nell'esistenza dell'insieme, costituisce la morale individuale. L'A. cita a lungo il Domat - l'amico del Pascalil quale stabilì che la ricerca della verità e l'amo1·e degli ctltri sono le due leggi che presiedono alla formazione e allo sviluppo delle società umane: l'amore mutuo d'onde derivano tuttC i doveri, doveri che divengono impegni, i quali trasformandosi in morale sociale diventano costumi e diritto. Ne conseguirebbe che tanto più i popoli nella loro origine sviluppano i loro affetti e si danno la coscienza dei doveri che ne derivano, tanto più si da::. ranno forti costumi, tradizioni vigorose, una civilizzazione elevata. Ma a misura che ll), coscienza di questi doveri s'indebolisce e che i forti affetti si perdono, l'intelligenza dei doveri si turba, i popoli si degradano. Allora sorgono in morale le teorie più assurde. Le une non vedono altro che l' imposizione tirannica della loro pretesa ragione, gli altri l'abbandono assoluto dell'amor proprio, altri ancora l'interesse individuale e i godimenti personali, infine v' à chi mira all'interesse sociale, l'avvènire dell'umanità. Ma tutti codesti principi non sono che i sintomi d'uno stato sociale in decomposizione. Arrestiamoci qui, e notiamo la deplorevole confusione di parole vaghe: suoni, non raziocinio. Già in questa introduzione c'è tutto il libro .... * * J~ Ycro , oggi la morale sociale è corrotta. La coscienza di quei doveri è indebolita, l'intelligenza di essi è turbata, e l'A. si chiede sino a qual punto e a quali condjzioni la morale individuale può rigenerarla. Non ci può essere morale al di fuori della subordinazione della condotta alle necessità della vita, tanto che i nostri figli, per esempio, quando fossero costretti a sopravvivere tra continue carestie, potrebbero fra poche generazioni fin anche diventare antropofagi. E l'A. non vede quanto la degenerazione della convivenza, sociale consegua dagli ostacoli posti alla normale condotta degli individui. Come il dolore porta nell'individuo depressione di attività cardiaca, disturbi della circolazione, delle secrezionJ, e la denutrizione dell'organismo o anche la morte, cosi l'ineguaglianza La morale sociale è corrotta, e l'Autore si chiede :fino a quel punto e a quali condizioni la morale in; dividuale può rigenerarla, ma non Fillumina il pensiero ch'è il dato modo socialé della soddisfazione dei bisogni umani il fondamentale, primitivo regola;.. to1·e della coscienza dei doveri, la quale non può essere cosa campata in aria, al di fuori delle ragioni dell'eredità e degli istinti, proveniente quella come rivolti questi alle necessità dell'organismo. L'A, invece studia La scien:ut della morale nella fede, nella fatalità, nel bene e nel male ecc ; e nel suo g1'osso volume ci sono dc' libri dove si parla dell'uomo, della donna, del fanciullo, della famiglia, delle certezze umane .... Libri che paiono e sono forse verdmente una raccolta di pensieri suscitati da letture varie e contrarie per indole e per metodo, tententennamenti di coscienza incerta. Onde in codestò smarrimento l' A finisce .... perdendosi. nell'al-di-là. - E vero, dice, che noi non possediamo dati positivi dell'essere divino, nè della nostl'a anima, nè della sua immortalità, ma coloro che concludono negando dio, l'anima, l'immortalità, non rillettono che se ciò non fosse noi agiremmo come le bestie. - f::ìcrisse Spencer che quando non c'è ordine nell'istruzione di un uomo, più cose saprà tanto maggiore sarà la confusione delle sue idee. Quando i fatti non sono trasformati in facoltà per mez:.:o dell'assimilazione, pii1 essi son numerosi, pi11lo spirito s'aggrava del loro peso, - oppresso non confortato da ogni cogniiione novella. Un lavorato1•e può essere un Daniel Lambert di scienza e restare pe1-fettamente inu - a sè stesso e agli altri. Funck Brentano anche senza esser mai stato un Daniel Lambert di scienza, testimonia con questo suo libro, della verità di quelle pal'Ole. B. SALEMI. Per mancanza di spazio, rimandiamo al Numero venturo un articolo sull' Aggiotaggio (a proposito del processo Frascara). La Rivista di Politica e scienze sociali si vende anche a numeri separati. Prezzo di ogni numero Cent. 30. Per chiedere lo spaccio rivolgersi al Signor G. 1v.lontalbano, Vicolo di S. Nicolò da Tolentino, N. 13, Roma. Per cambiamento di indirizzi rivolgersi al Sig. G. Montalbano, Vicolo cli S. Nicolò da Tolentino N. 13 Roma. IJr. Napoleone Colajanni, direttore-responsabile. Roma, Tip. Tiberina, Via della Lupa, 30.

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