74 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI tare il valore stesso alle esigenze della libera. concorrenza.. Il Marx infatti ricava il profitto medio in base al valore dato dal lavoro, e secondo tale profitto corregge i valori già ottenuti. Orbene: se nel mondo reale accadesse ciò ch'è nell'opera del Marx, se nel mondo reale il capitale tecnico e la libera concorrenza smascherassero d'improvviso la loro azione sul valore così come accade nei volumi del Marx, nei primi due dei qua.li non si parla ma.i dei rapporti di tali fenomeni col valore, mentre brusca • mente se ne tratta nel terzo, noi potremmo ammette1•e la necessità del processo seguito dal Marx. Ma siccome le cose vanno in modo diverso, ed il capitale tecnico e la libera concorrenza esistono sino dall'inizio dell'odierna economia, noi possiamo sempre sostenere che prima del qualurique momento in cui il Marx voglia supporre essersi realizzata la determinazione del valore secondo il lavoro, questa aveva già subite le influenze del capitale tecnico e della libera concorrenza. Così, posto che il Marx intendesse ammettere che il valore delle merci era dato dal lavoro, per esempio, nell'anno 1850, n~_i potremmo subito affermare che, il capitale tecnico e la libera concor1·enza essendoci anche prima, tali va.lori avevano già subito la loro azione modificatrice. Come, in tal modo, desumere il profitto medio da una determinazione del valore che, essendo già stata alterata da esso, anziché preluderlo lo presuppone? I fenomeni di ciascuna economia costituiscono un tutto contemporaneo ed inscindibile. La legge del valore quindi, come qualunque altra, non deve derivare da un'analisi in cui si siano per troppo tempo trascurati fatti dell'importanza di quella. del capitale tecnico e della libera concorrenza, ma scaturire dalla comprensione sintetica dell'intero sistema.. Immensa è stata. la conteaddizione logica nella quale è caduto lo Schmidt col credere che umi teoria del valore da h1i stesso riconosciuta per irreale potesse servir di passaggio, ciononostante, ad una teoria. più esatta. Se la via dell'inferno è seminata di buone intenzioni, alla verità non si giunge mai per mezzo di errori. Indarno lo Schmdt !ia cercato di evitare il contracolpo dialettico, dicendo che ciò che è dato dal lavoro sarebbe il valore, non dei singoli capita.li, delle singole merci, ma del capitale totale, di tutte le merci. Come la somma. di ti-e numeri fra. cui intercedo un rapporto di uguaglianza, non costituisce per sè uguaglianza ttlcuna, çosì, sprizzando il valore dal rapporto fra due merci, la. somma del valore di tutto le merci non è essa stessa un valore. Di più, il rimedio a cui è ricorso lo Schmidt è in contraddizione collo scopo al quale l'ipotesi marxista dovreùbe servi1·e. La media è un punto comune non alla somma di più cose, ma a ciascuna di queste cose. Il profitto medio alla sua volta sarà medio non per il' capita.le sociale, ma per i singoli capita.li. La ricerca di esso si basa dunque effettivamente sulla conoscenza del solo valore di eia.senno di questi ultimi. Noi ci compiacciamo del resto dell'indil'izzo che gli articoli dell'egregio professol'e ci rivela.no. Quella. serenità di spirito che prima della pubblicazione del III 0 volume del Capita.ie, lo aveva condotto ad ammettere contro la grande maggioranza de' suoi compagni di fede, l'esistenza. del problema. sollevato dagli avversari di fronte alla teoria marxista, gli ha fatto ora riconoscere, con uno strappo allo stesso pensiero del maestro, che tale teoria è sostenibile non come fatto, ma come ipotesi. Non abbiamo bisogno di insistere sulla gravità di questa. concessione. Ancora un passo e l'eresia sarà completa ! AJSTONIO GRAZIADEI INMEMORIA DELMANIFESTO COMUNISTA (Il L'ultimo libro che Federico Engels nel suo letto di dolore di Londra lesse, fu questo appunto del professore La.briola.; così come l'ultimo documento della. sua attività politica. fu la lettera a.i socialisti .di Sicilia.. L'Italia (( uscita fuori della. circolazione della. storia » da qualche secolo, ed assolutamente passiva nel movimento dell'agitazione socialistica , vi rientra per l'opera dei buoni ed eroici contadini di Sicilia, in una forma incomposta. ed impulsiva, ed appunto perciò più significativa ed eloquente. D'altra parte il movimento teorico produce a poca distanza dì tempo dalla sperata repressione di quelle agitazioni, l' opuscolo del quale ci occupiamo, che assegna. all'Ita.lia socialistica un posto nella produzione intellettuale degli ultimi anni. Le idee seguono i fatti e ne son determinate; questa verità indiscutibile del materialismo storico ritrova la sua novella giustificazione anche questa volta. Sino a qualche a.1v10 addietro, ogni pubblicazione che in Italia si fosse proposta di dichiara.re e di completare il contenuto immortale della teorica marxistica., sarebbe restata pura esercitazione accademica. Ora che in Italia un partito esiste - ed ha già per sè una storia - questi studii si spiegano anche dal lato pratico e son destinati ad esercitare una qualunque infiuenza sullo spirito dei tempi. Come è avvenuto di tante altre cose, le teorie marxistiche furono lungamente ignomte in Italia, sebbeue ciò non abbia dispensato tutti i professori (I) Prof. A,1ton(o Le.brio/a - Saggi sull'inlcrvretazione materialistica della storia: l. In. m,emoria, del mantj"eslo cl.:l comunisti - Roma, 1 ~5.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==