60 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI d'interesse generale, nazionale. Gli interessi delle città e quelli delle campagne sono intimamente legati; la campagna virn del commercio delle città e la soppressione della bar1·iera fiscale che le separa è vantaggio d'cntt-ambc. li Belgio, nel 1860, stabili la soppressione obbligatoria del dazio di cons11mo, l'aumento delle imposte dirette generali, la creazione di 1111fondo comunale ripartito fra tutti i comuni del regno. Il risulta'to di queste mism•e fu variamente apprezzato, ma l'opinione generale riconosce ncll' abolizione del dazio di consumo una causa feconda di ricchezza per la nazione belga. Noi non crediamo che si possa con una diversità di finanze e di quantità di comuni qual' è fra due nazioni, adattare puramente in Francia l'esempio Belga; ma può sempre imitarsi il principio superiore di quella riforma: ·l'intervento dello Stato, e la sostituzione delle imposte indirette generali alle imposte indirette locali. Perché una tale operazione vantaggiosa a tutti possa effettuarsi basta che lo Stato prenda per conto suo le nuove tasse, le imposte di sostituzione, cioè, che vo1·rebbe che i comuni ora stabilissero. Lo Stato in Francia non può dar nulla ai Com11ninelle sue attuali condizioni economiche, ma i Comuni non possono perdere le loro entrate, ed è chimerico pensare che essi possano sostituire 300 milioni di imposte indirette con 300 milioni di imposte dirotto. Ricevere un secchio d'acqua sulla tosta, annoia, ma che due secchi cadano sn di noi in forma di nebbia, non si sente. Ora sostituire le imposte dirette alle indirette v11ol dire alla nebbia so;tituire la doccia. D'altra parte i Comuni possono creare altre imposte indirette che quelle del dazio di consumo? Possono, per esempio, domandare una sopratassa alle successioni o agli alcools? La ragione teorica dell'impotenza è nella instabilità doli' imposta indiretta. L'imposta indiretta si chiede al fatto: che questo fatto si ripeta un numero sonsibilmento 11gualo di volto, e l'entrata sarà presso che uguale. Ora, lo stato trova compenso noll'anmento di 11n fa.tto che si verifica in uu luogo, alla diminuzione che si verifica in .un altro. Ma s'immagini che un' imposta di successione sia percepita da· un Comune di poche migliaia di abitanti: l'anno in· cui muore 111g11·osso proprietario l' imposta esatta sara grande ; l'anno in cni moiono molti poveri diavoli l'entrata sa1·à nulla : l'imposta è instabile. L'instabilità dell'imposta indiretta cessa d'essere un inconveniente, o pi11ttosto scomparo, quando le tasse sieno stabilite su grandi masse di popolazione, o quando i fatti che la subiscono si producono un numero infinito di volte, anche in un. piccolo paese. Ora, i soli fatti che si riproducono un numero infinito di volte in un piccolo paese, sono i fatti di consumo ordinario, quelli appunto che equamente si vogliono sgravare d'ogni peso. Ecco perché il mezzo di raggiunge1·0 questo scopo benefico ò di stabilire nuovo imposte indiretto di Stato ottenendo che lo Stato abbandoni alle città una parto delle tasso dirotw che vercepisce. Imposte nuove sono introvabili, è vero, nrn non è dimostrato che con la rifornm delle antiche non si possa trovare quanto è uecessario a sopp1·imero il dazio consumo. Intanto, autorizzando la citta di Lyono a proporre un saggio di sostituzione il Mini tro dello Finanze di Francia ,t fatto tutte le riserve risguardo ali' into1•yonto dello Stato. La tJual cosa circonda il tentativo di condizioni insuflìcienti: il risultato sarà dunque imperfetto. I MINATORI La questione operaia acquista nelle miniere un aspetto particolare: la normale opposizione tra gli interessi de' lavoratori e quelli degli imprenditori è cresciuta dal contrasto fra lo stadio primitivo di lavoro nel quale perdurano gli operai per i loro semplici strumenti, per la loro tradizionale fedelt.\ al mestiere; e l'evoluto stadio industriale raggiunto dalle imprese le quali impiegano quantità enormi di capitali, dirigono lavori scientifici, fomiscono di merci una clientela mondiale, ecc. Precisamente codesta contradizione - come aggiunge il De Rousiers (1)- costituisce la piì1grande difficoltà nei conflitti che insorgono tra gli operai e i padroni. A' quali conflitti, poi che i minatori sono fortemente organizzati - e più che altrove nel Reo-noUnito dove, secondo la Labou1·Gazette, o ascendono a 649,000 - seguono gli scioperi, gli scioperi minerari eh' è noto sono stati fra i massimi che si sieno avuti. Gli scioperi dei minatori di carbone vengon dietro generalmente a' ribassi di salario che i lavoratori non ritengono giustificati; il ribasso de' salari suol essere conseguenza della sopraproduzione. Infatti, le concorrenti imprese delle miniere sono ne' vari paesi, nell' impossibilità di rattenere la produzione presso che in equilibrio al consumo. In Scozia - come in Sicilia - è vano mostrare che l'estrazione sregolata conduce inevitabilmente a una crisi di sopraproduzione. Spesso, le spese di estrazione non permettono di produrre poco; e sempre, « ognuno preferisce lo stato generale di malessere a un sacrificio personale ». Cosa tanto (I) La questione ouorltre en Angleterre. Paris '95
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