Rivista di politica e scienze sociali - anno I - n. 4 - 30 agosto 1895

RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI 59 deboli e indifesi, non solo nei loro rapporti di famiglia, ma ancora nei più svaria,ti ra,pporti deìla vita civile. Qnesto elevamento della persona,lità umana, indipendentemente dai rapporti economici, implica un sistema d'integrazione e di trasformazione in tutto il ca,mpo della legislazione civile, che solo in questi ultimi anni s'è immessa, in una via, di radicali riforme. Si tratta infatti di proteggere efficacemente il fanciullo perchè non sciupi le sue deboli forze in lavori eccessivi e malsa,ni, si tratta di proteggere la donna perchè non vada compromessa la sua salute e il suo onore quando è costretta a lavorare nelle fabbriche e nelle officine, si tratta, di proteggere l'emigrante perchè non resti vittima, d'inumani speculatori; si tratta di proteggere infine ogni persona, quando per la sua inesperienza e buona fede resti vittima di un'altra, e ciò abbia, ad importare conseguenze pregiudizievoli alla salute fisica e morale. Questa protezione dovrà consistere da un canto nell'ammettere il rifacimento dei danni-interessi, ogni qualvolta venga ad avverarsi uno di questi fatti, e dall'altro in nuove e più valevoli garenzie da pa,rte del diritto pubblico. Mercè tali riforme, si potrà, anche per quanto rigua,rda il diritto civile, contribuire efficacemente al progresso sociale. (Continua) G. D'AGUANNO. SPERIMENTALISMSOCIALE La soppressione del dazio di consumo. Mentre in Ita,lia, si crede di dover consolida,re per 10 a,nni il da,zio di consumo, nella. Repubblica F1·ance~e s'agita vivissimo il problema, della sopp1·essione di quell'imposta. Molti comuni si son messi a, studia.re i mezzi più opportuni per sostituirla con a,ltre meno gravose a,l popolo; il Pa,rlamcnto si occupa come può della quistione importantissima. E si noti: in Frnncia il dazio consumo non grava, sulla, farina e su altri pochi generi di primissima necessità; su 36,000 comuni frnncesi appena 1520 ànno il peso di quell'imposta,; essa è sola,mente comuale. In Italia il dazio di consumo è imposto sopra, tutti i generi; grava su tutti i comuni; è comunale e governativo; cava,, in gra,n pa,rte ai contribuenti più poveri, 225 milioni l'anno, de' quali 80 vengono riscossi per conto dello Stato, 145 per conto de' comuni; le spese di esazione a,mmontano a, 30 milioni. Il governo francese à pensato che il problema della soppressione del dazio di consumo avl'ebbe fatto un passo avanti quando si fosse tentato un esperimento di sostituzione in una delle grandi città e scelse appunto la città dove il dazio di consumo à sollevato sernpre le pii1 Yive proteste per difficoltà specialissime di esa,zione. Infatti la città di Lyonc che prima aveva delle barriere naturali s'è venuta ingrandendo in modo che le i perdute, e le artificiali le impongono quasi una guardia a ogni casa che le costeggia, tanto che su 460 mila a,bitanti il dazio di consumo produce poco più di 11 milioni l'anno, con una spesa di esazione del 10 °[0 • Il municipio di Lyone si è messo subito all'opera per formulare delle proposte concrete al governo. Queste non si faranno aspettare, ma intanto è nece3sario, di mettere fin d'ora in gua1•dia coloro che sentono la grande importanza della trasformazione del regime fiscale, contro le induzioni monche che suggerirà forse l'espel'imento di Lyone che si farà in condizioni insufficienti perché se ne possa trarre un criterio sicuro. Se l'esperienza di Lyone riesce, non ne viene per conseguenza che un altro mezzo di soppressione del dazio consumo non avrebbe potuto dare risultati più favorevoli; e se falla, l'insuccesso parziale non convincerà i partigiani della, abolizione di quel dazio che le loro rivendicazioni abbiano perduto, per ciò solo, la loro forza. Noi consideriamo l'opportunità di quella abolizione se non come postulato, ce1•tocome verità dimostrata, La Camera francese à fatto una manifestazione platonica. À detto ai Comuni: Voi avete facoltà di sopprimere il dazio consumo. Ma non è il diritto che manca, è il potere. Questo potere i rappresentanti della nazione francese ànno creduto di dare dichiarando che i Comuni non ànno che a creare nuove tasse dirette. Quali? La maggior parte de' Comuni à imposto tasse su ogni cosa, e in fatto di tasse dirette non è possibile che solo. quella sull'entrata,. Ma le entrate non sono lontane dall'esser tassate fino al maximum! I deputati dunque si sono ingannati, il loro progetto di riforma è una lusinga. li Senato à esaminato la quettione sotto il suo vero aspetto; pure, quello che propone è insufficiente. Che cosa dunque bisogna fare, che cosa si può fare? Per arrivare alla determinazione delle nuove tasse che permettano di sopprimere il dazio consumo, bisogna pa1•tire dal principio che questa soppressione non è una riforma d'ordine puramente comunale ma.

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