Rivista di politica e scienze sociali - anno I - n. 3 - 15 agosto 1895

38 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI conscienza collettirn senza l'OYÌnarela società stessa e ricondurla a forme sempre di piì1 inferiori; ~ono i1n-ece,e diYenterannno empre maggiormente, la Religione universale. Que. te credenze e queste dottrine, profondamente YiYaci in noi - bencl1è ancora oscurate dalla confusione delle no;;tre lotte - abbiamo in animo di sYiluppare dalla paziente e imparziale descrizione delle pa,-sate credenze e dottrine politiche. \'ei p1·imi saggi 1'elaiiYi alle civiltà meno avanzate chiede1·emo agli alti e alle instituzioni ste;;;;e ~lei popoli il ;;ecreto delle loro credenze poiitiche; ed è infatti ;;olo per mezzo delle manifestazioni esterne del loro pen;;ie1'0, che noi potremo scrutal'lo, in mancanza delle sc1·itte. L'attiYità riflessa e instintirn è preponderante nelle forme Yolontarie pl'imitirn: quelle popolazioni operano molto e rifietlono poco. Ciò eh' è Yero degli individui lo è h,nche dei popoli: « Pen;;are rnol dire non parla1·e e non agire». Poi. giunte le ricerche 110;;(1'eagli staclì di Deliberazione e cli Rappre. entazione consciente, accorderemo sempre maggiol'e impo1°tanza alle teorie politiche propriamente dette p111r·iconducendole sempre alle c1·edenze ge11e1·alia, lle co11 sti tuzioni e a' fai ti che ne sono l'esplicazione necessai·ia. Insomma è :olamente in Jndia, in China, e in Giudea che noi frore1·emo, pe1· la p1·imaYolta. dot ki11e politiche, ma confuse nell'insieme delle concezioni 1•eht!i1·eal 111011rlfobic-o, 11101·ale,e sociale. In G1·ecia, infiuc, la scienza politica si dii~ feL"enzie1·idt.alla filosofia ge11e1·ale.Tutlaria, le C1·0denze dei popoli chr non ci-ea110te,Jl'ie politiche. sono le più e:<senziali alt"intelligenza di esse; le credenze politiche sono come costumi e giu1·isp1·11denze non scritte e :<opratutto non codificate - benchè coordinate - delle ;;ocietà; i co,-tumi e,-plicano i codici; le Credenze esplicano i costumi ; la 1·ipetizione, l'imitazione, l'eredità, la selezione esplicano le credenze e la 101·0 forza coa1·lat1'ice. Le piì1 antiche di esse s'impongono ancom a noi. piÌL che non ;;i pensi. Se i moL"ti- come dice.-\..Comtegoyernano i viYenti è perchè sono ne' YiYenti incorporali. \'oi siamo, noi moderni, l'antichità più remota, e i nostri antenati podanmo nella lorn ca1'11ei piì1 lontani venturi. L'opet·a dello sto1'icofilosofo consiste a riconsti tuire codesta conscienza dell'uniti~ del genel'C umano llel tempo e nelio spazio nel passato e nell'anenir·e. \"oi imprendiamo la sto1·iadelle credenze 1·elatirn all'organizzazione e all'espressione dell' « io rnglio » colleltiYO: un semplice capitolo della Scienza Politica, eh' è la più rasta e complessa fra tutte quelle che meritano di fiss,u'e il pensiero umano. In questo :tudio :<pecialenoi incoufre1·emo a ogni pn,;so le g1·andi leggi sociologi('he aslt'attc che so1·- gono da i fenomeni della sw1·ia delle <:il'iità pa1•- ticolari, e ne formano il nodo constante e indissolubile che li collega alrordine sialico e insieme dinamico dell'universo. );el mo!ldo sociale come nel mondo organico e fi;;ico tutto è unito e lutto si contillua; nulla è indipendente, i11detei·minalo;l'esplicazione cli tutto è nel tutto. A proposàito D. AlfonCso1m~i Emilio Zola ha eletto « I dolori senza fine. che straziano il genere umano, spingono le moltitudini a Lourdes». È così ; cli tutte le religioni, la cattolica è la piì1 umana; il Yerbo si è fatto carne. E lo spasimo della carne inferma il pensiero. \ei secoli perrnrsi di Roma imperiale, nei secoli fc1·oci del feudalismo, le turbe derelitte e angosciate si stringono alla croce, e la chiesa pro- :<tran1 lo Stato a Canossa. Quando il diritto pubblico si sposò alla monarchia. la chiesa si fece stato e soggiogò popoli e 1·e, coi gesuiti. 'l'ant' è, la stoL·ia della società umana, dai p1·imi fat·aoni a' giorni: nostri ebbe un codice solo: il P1·iiicipe di :\lacchiaYelli. T.a riYolur,ione francese mi e le p1·ime radici cli un· Era ~110Ya: l'uomo fatto uomo si lenì contro il pa!--sato:ma del pa,-sato ancom lo pe1'seguitano g('nerazio11i senza fine, forte lo stringono memorie indisti·utlibil i. L' ltra :'i uont n1ol esse1·e etico-economic.i, non y' è pet' alti-o nè mo1·ale, nè benessc1·c senza giu- ,-tizia; e la giustizia nel codice cli i\facchiarclli suona caos e utopia. E, contl'o l'utopia, chi gode del p1.·esenle, chi non sente l'avYenire, trova in quel codice una giustificazione a tutte le violenze, a tutte le iniquitit. li sofisma, l' ipocl'isia, tutte le passioni malsane si sfrenano nella lotta; non vi sono più 1·oghi,fo1.·- l) Questo a,'tiçolo 1 I Signor Dc Greef à tratto d»Ila prefazione d'un suo lavoro, intitolato lJJpnnto L· evolu:;ione dPl/e f·,•ede,1:..~ee delle JJott,-ine poUtiche, elle vedrà la luce in questo stt!'SO rr.cse. a Pa1·igi e a Bl'uxellcs. Questa nu'Jva opera del Prof Dc f.reef costituisce come il tl'atto di unione fra i suoi lavol'i cli socinlogia astrattn, sistematizzati nella Jnt,-oriu:;ione olla :;n<:ioloaia, e il progctl'l di 1·calizzazione politica che è oggetto dt:I volume intitolato : La Costi• tu.ente ,~ il re(Jimt rappresentativo. Gli studi di cui ora <1uesto volume forma la prima serie snno in parte la l'iproduzione delle 11:zioni che rA. da clu~ anni à consacrato all'E\'o)u1.ione delle C1·edenze e del le uottt·ine politiche. I trattati di S1oria di Scienza Politica non so110pi1'1 al lh·t·l!o dei progres~i della sociobgia: anche I' importante e sapiente opera dd Signor P. Janet p1·vccùc ,rn~ora da i metodi e dalle concezioni antiche d~lla c,·itica purarncntc razionalista e metafìsic~. E' tc111po di rcagi,·c cont1·0 l"ariflitiL e la sted1it\ dcli' i11~-'"gnament.odcll-t. sto1·ia politit:a nt-llc Uni\·ersità. r.·anima della storia IJOli1ica è. soprat11tto, nc11ecred~ni'c e ncl:c rluttrine poli·iche, eù è .. t ta appunto ocneralme11te pc,- duta di vista. La ,p1al cosa nun è una delle incùusegw•nzc minori dello spiritualismo, che la filosofia po-5it:,·a deve segnalare e combattere.

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