Rivista di politica e scienze sociali - anno I - n. 3 - 15 agosto 1895

RIVISTA DI POLITI'JA E SCIENZE SOCIALI 37 Conoscendo l'organizzazione d'una Società e il suo ambiente, noi potremmo certamente predire in qual senso essa si risolverà ad agire conformemente al suo carattere. La rappresentazione pit1 o meno neUa dei bi- !,ogni e elci desideri, degli scopi e dei mezzi; la lrwo ·celta dopo deliberazione o senza deliberazione nè esitazione; una risoluzione conforme al risultato della deliberazione e alla Credenza che ne 1·isulta, o che anteriormente stabilita ne tiene il Iuogo; finalmente l'Esecuzione dell'atto: questi sono gli stadì della Yolontà sociale come della volontà. indiYidualc. • * * La psicologia individuale è il summun dell'evoluzione inorganica e· organica; poi la fase ultima del processo fisico e psichico è l'attività volontaria. Ora, i modi superiori di essa - quelli relatiYi alle nostre esperienze più recenti e attuali non ancora integrate nell'organismo - suppongono organi rappresentativi, deliberanti e esecutivi; la conscienza collettiva si forma come la conscienza individuale dagli stessi conflitti che Yi f\i agitano. Noi abbiamo detto che il moYente relativamente più forte trionfa sempre. E che cosa può essere, se non il movente pitt forte, tale che sopravviYa, dopo aver esaurito parte delle sue forze nel conflitto stesso co' gli altri bisogni e desicled dell'organismo e con le esigcnr.c dell'ambiente? Nelle conscienze indiYiduali piii alte, come nelle meno stimabili, la lolla non te1·mina gcncr·almentc. anche in modo consciente, t;0ll delle transazioni ? Le forme conli·attuali che caratterizzano ,;pecialmente l'attività rnlontaria delle ocietà ànno dunque la loro origine ben distinta nell'espressione finale della psicologia individuale, nelle leggi della Yolontà. La sociologia, non è, come alcuno immagina, semplicemente una Volkcrspsychologic, ma c· è una psicologia colletti ra, e la p:icologia della rnlontà individuale è una pa1·te di questo ordine della natùra che si avvicina di pi(1alla scienza sociale ; lo studio delle Credenze ne è come una regione. L'esecuzione <lell'aUo è insomma la fase meno importante e meno interessante della volontà individuale e collettirn. Le nostre false concezioni psicologiche e . ociali e la confusione pl'imitiva negli 01·ganismi rudimentali, sociali o altro, dell'eccitazione e della reazione, fa attribui1·e al Potei·e Hsecutivo una influenza che non tt, che non deYe ayei•e; l'Esecuzione è la risultante meccanica e folale del pl'ocesso ante1·irwe; questo la detct·mina, e que,;lo n'è l' imperati,·o catego,·ico. r\.s,;ai piit essenziali sono le c1·edenze in r·appol'lo alle nost1·erapp1·esentazioni Llei bisogni e dei clesided; in ,·apporto alla 1·icel'ca della felicità e all'anersione della pena. Ecco i motivi che commovÒno e muovono tutti gli organismi, senza distinzione, animali e uomini, società animali e società umane, sia che i loro movimenti si t1·aducano in atti positivi o in arresti, in azioni o in inibizioni. Le Credenze e le Dottrine politiche ono dunque quegli stati collettivi di conscienza la cui delimitar.ione e coordinazione, relativamente stabili, determinano in larga misut·a l'azione volontaria delle società, cioè la loro condotta e il loro modo cli governo. Lo studio delle Credenze e delle Dottrine politiche non abbraccia dunque tutta la scienza politica ma solamente uno de' suoi campi pit1 importanti, però fin'oggi pii1 negletto a vantaggio ciel dominio governativo ed esecutivo, nel senso pit1 stretto e nella concezione più falsa di queste parole. Il liberalismo dottrinale, che da pit1secoli aYeYa in parte assunto la direzione intellettuale e politica delle società nelle parti più incivilite cieli'Europa e dell'America pare non abbia più credenze politiche; le esperienze più recenti tendono a provarn che è impotente e in ogni caso poco disposto a sYiluppare il regime rappresentativo i11tutti gli ordini clell'attiYith umana. La classe per la quale quel regime fu una conquista gloriosa non ha bastanza chiarornggenza, nè a bastanza disinteresse, pc1· estenderne il beneficio alla generalità. E per tanto è dal progresso della Rappre,;entazione e della Delihe1·azione t:he i 1·ontlilli della (;i,·ilfa 1node1·naconfo1·mcmente alle leggi naturali, pos,;0110t·iceve1·e una soluzione progressiva o pacifica. La semplice negazione e il dubbio non possono tenei-e il po ·to della Cl'Cdenza. Il sociali,;mo - seuza distinzione di ;;cuole e cousiclorato nelle sue tendenze Comuni - rapp1·esenta certamente in modo miglio1·e i bi;;ognie i desiclel'Ì delle collottivifa moderne; e la sua ct•itica sopratutto - Ct;o11omicae mo1·ale - le sue credenze e il suo ideale sollo più poderosi d1e quelli dc' suoi av,·e1·sa1·ì.A torto o a r-agione molti di co ·to1·0 combattono il socialismo in nome della libertà; noi ~periamo di convincerli che la libel'tà dell'individuo come la libert~l dei g·ruppi di individui, costituisce la tnrnrn clell'ernluzione progt·e-.-iva delle c1·edenze e delle ieot·ie politiche, e che codesta ernluzione è parallela al progre,;so economico e sociale, in generale. Il socialismo sal'à dunque liberalo, come il liberalismo donà essere socialista; quello dei duo te1·mini che tcnte1·iidi l'inncgar·c l'altro si suiciderit. La lihel'tà e la socialifa, il progresso e l'ordine, fo1·mano la c1·eclenzache più ~i integ1·a negli organi~mi ~ociali e indiYiduali del nostro tempo; ;;0110 il risultaio di una lunga c1·edili1,la conclusione di conHiUi secolat·i, e non si potrà più strapparli alla

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