Rivista di politica e scienze sociali - anno I - n. 3 - 15 agosto 1895

RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI 45 streranno a quanti vorrebbero riconfinare nel ghetto r1uesto a,mmirabile popolo d'Israele, tutto qna,nto tLcl esso deYe e dovrà l'umanità. FRANCESCO J\IORMINA. Prof. ERNESTO IfAECKEL: Il monismo quale vincolo fra religione e scienza. (Torino Unione Tipografico Editrice. 1895). Questo scritto intorno al monismo dell'illustre Professore di Iena é la riproduzione di un discorso pronunziato ad Ottenburg nel 1892 in risposta ad una conferenza del signor Schlesinger di Vienna sui princivi di fede naturalistici, ma tradotta in italiano e pubblicata eia recente dalla benemerita casa editrice di Torino. Non contiene idee nuove; ma vi sono riassunte in modo mirabile quelle sostenute dal grande naturalista tedesco sui problemi più importanti della scienza contemporanea ; e i nostri lettori ci sapranno grado se ne riferiremo i punti principali, per quanto più potremo colle stesse parole dell'autore. Hackel si propose due fini con quel discorso : (( 1 ° dare espressione a quel modo razionale d' intendere l'universo, che viene imposto con logica necessità dai nuovi progressi della conoscenza unitaria della natura; 20 stringere un nodo fra religione e scienza e contribuire ad appianare l'antitesi, che viene sostenuta inutilmente fra questi due campi delle più elevate attività dello spirito umano ». Se non é difficile per uno scienziato come l'insigne professore di Iena il primo compito, non può dirsi altrettanto del secondo. Alla dimostrazione dell'unità della natura, che costituisce l'essenza del monismo, l'A. procede con una magistrale rassegna delle varie scienze, che tra loro collega, che anzi deriva le une dalle altre; e la completa con una chiara e succosa storia dell'idea monistica e del dualismo dei tempi antichi ai nostri giorni, nella quale storia assegna i primi posti a Copernico come distruttore del concetto geocentrico ed a Darwin quale distruttore di quello antropocentrico. « La legge fondamentale fisica della conservazione della forza, egli continua, e la legge fondamentale chimica della conservazione della materia, si conservano in un concetto fondamentale solo come legge della conservazione della sostanza .... Come parte integrante fondamentale del monismo può valere in un certo senso, la supposizione degli atomi animati espressi 2000 anni fa da Empedocle. Parimenti fisica e chimica moderna hanno accettato senza eccezione l'ipotesi atomica di Democrito, che considera tutti i corpi composti da atomi e riferendone tutti i cambiamenti ai movimenti di queste piccolissime parti discontinue ». Stando poi a molti dati della fisica e della chimica c' é motivo di credere che i settanta cosidetti corpi semplici non sieno altro, che diversi prodotti storici dell'evoluzione, dovuti alla diversa posizione ed unione di un numero variabile di atomi primitivi, che si possono ridurre alla materia primitiva chiamata p1·otyl da Croohes. Però « la soluzione di ques~i problemi fondamentali c1·ecleche sia per 01·a al di là del confine della conoscen:,m della natura e che ancora per molto tempo dovremo acquetarci con un igno1·amus, se anche non con un igno1·abimus ». Il concetto monistico si riconferma guardando all'origine dell'uomo; poiché « sotto la guida dei tre archivi empirici della creazione, la paleontologia, l'anatomia comparata e l'ontogenia, la filogenia ci conduce dai metazoi più antichi, dagli animali pluricellulari più semplici, su su fino all'uomo. Il grande problema dell'origine del genere umano é risolto scientificamente: l'uomo deriva da una serie di mammiferi pitecoidi. L'antropogenia svela la lunga catena di antenati vertebrati, che hanno preceduto il tardo sorgere di questo germoglio tanto altamente evoloto ». Inoltre « la teoria naturale dell'evoluzione ha illuminato e rischiarato, nonché tutto il campo dei fenomeni naturali materiali, anche quello della vita spirituale, che non si può separare dal primo. Come il nostro corpo umano si é andato formando a grado a grado da una lunga serie di progenitori vertebrati' cosi è successo pure dell'anima nostra; come funzione del cervello si é sviluppata gradatamente in azione reciproca con questo suo organo ». Alla coscienza, a questa nobilissima funzione cerebrale, che non é enigmatica manifestazione di un anima immateriale perciò non può oggi applicarsi I' ignorabimus con tanta leggerezza applicatole da Du Bois Reymond. Stabilita la dottrina monistica sulla natura, sull'uomo e sulla sua anima l'A. affronta la quistione religiosa; sulla quale comincia coll'osservare che: « un~ forma religiosa ragionevole può utilizzare la teoria dell'etera a canone di fede contrapponendo il mobile etere universale quale divinità creatl'ice alla grave massa, quale materiale di creazione». Nel campo religioso i racconti mitologici, i miracoli, le rivelazioni giuntè a noi per vie soprannaturali sono teorie mistiche insensate, perché non assodate da veruna esperienza ed incompatibili coi fatti a noi noti e stabiliti dalle razionali scienze naturali. Una religione ammette l'Hackel: il panteismo; e perciò loda molto Giordano Bruno e Spinosa. In questa religione così si esprime: « la nostra idea monistica di Dio, che solo si adatta all'odierna conoscenza più alta della natura, riconosce lo spirito di Dio in ogni cosa .... Dio é la somma infinita di tutte le forze della natura, la somma di tutte le forze atomiche, di tutte le vibrazioni dell'etere; é la più alta legge universale. Questo concetto fondamentale dell'unità di Dio ed universo di spirito e natura é più elevato dell'omoteismo, del concetto antropromosfo di Dio, che abbassa l'altissimo concetto cosmico ad un ver~ebrato allo stato gassoso ». Dalla religione passando alla morale si avverte che il più antico Buddismo e il Cristianesimo più · recente sono le due religioni più elevate, che si siano sviluppate dai tempi preistorici ad oggi. I cardini

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