30 RIVISTA DI POLITl'JA E SCIENZE SOCIALI sciopero è riu,-cito farorevole: in un altro gli operai dopo le spiegazini date. rinunziarono alla 101·0 domanda: ci furono 3 iransazioni. l◄ ra quC',-te c'è quella che chiuse il confliUo per il rimio di un operaio non sindacato; l'operaio pagh tu Ue le sue quole e co-ì reslò nell'opificio. In rlue casi r intervento del Consiglio è stato respinto sin dal principio dai padroni e dagli operai. - In uno sciopero di 10.000 tessitori e filatori di ~ew-Bedfor'd, durato dal 20 Agosto agli 11 cli ottobre; il Consiglio intervenne una seconda volta il 5 ottobre e condusse a una transazione. - In un altro sciopero cli 20.000 tessitori e filatori di Fall-RiYer che durò dal 20 Agosto al 29 ottobre, terminato con un insuccesso; in questo sciopero, il secondo intervento del Consiglio non ebbe piì1 fortuna del primo. L'art. 8 della legg·e del 1887, che à esteso i poteri' ciel Consiglio Ufficiale di conciliazione e cli m·- bitraggio, gli à dato il compito di impegnare le pa1·ti a sottomettere, per quanto è possibile, i conflitti loro a un Consiglio corporatirn cli ai·bitri formato dalle stesse parti. Que to inrito è stato seguito 2 rnlte da risultato favorevole, durante il t 894 ma in un caso i due primi arbitri non si accorciarono sulla designazione del terzo, e il tentativo fallì. L'a1·t. 6 della legge à stipulato che le decisioni del Consiglio saranno rnlide pe 6 mesi, pur la- :ciando agli operai e ai padroni la facoltà cli far cessare il contratto con un aYYiso dato due mesi avanti. Ora, in una fabbrica di calzature a Hudson, in seguito a una domanda cli aumento di salario padroni ed operai furono cli accorcio a sottomettere la quistione al Consiglio Ufficiale, e il laYoro non fu interrotto. Il Consiglio fece una inchiesta e re e, il 12 novembre, la sua decisione con una tariffa di 33 articoli. La decisione noi1 soddisfece gli operai. Tuttavia non si misero in i ciopero ma diedero immediatamente l'avYi~o Yoluto dalla legge, perchè la tariffa cessasse d'axer· ,·igore due mesi dopo. Il risultato che spera,·ano non fu secondo i loro desiderì. Perchè il padrone non accettò piìr alcuna ordinazione e prima che i due mesi fosser-o scorsi la fabrica er'a chiusa, e il fabricante era andato a tabilir··i in altro cantone. La fabricazione delle calzature è l'industria che nel 1894 come negli anni pr·ececlenti clierle pit1 laYor·o al Consiglio d'arbitraggio: 18 su 39 casi; è anche l'industria nella quale padr·oni ed operai si mettono sornnte di accordo per riferirsi al Consi glio intorno ai salarì: su 17 ricorsi prima dello sciopero 13 vennero dalle fabriche di calzature. Le industrie tessili, ebbero 12 conflitti ne' quali il Consiglio intervenne; le tipografiche 2; cappellieri, carpentieri, calderai, lavoranti in fruste, marocchinerie, paYirnenti, e impiegai i di tramwap, l. In complesso, su 39 conflitti l'azione dC'I Consiglio Ufficiale di conciliazione ha impedito 1G ~cioperi e ne à. acco1·ciati 7. D. Dr BERNARDO. La Jntbblica amministrazione e la sociologia. Voi. I e II. Torino, Fratelli Bocca edit. Alle b1·illanti applicazioni della sociologia fa,tte al diritto penale ed anche al di1·itto civile non poteano non seguirne altre al diritto amministrntivo. A questo importantissimo compito si a.ccinse l'A., non già con un lavoro monografico, come suole avvenire per simili tentativi, ma con un piano vastissimo, di cui questi due volumi di 1300 pagine complessivamente che presentiamo ai lettori, non rappresentano l'intera opera che l' A. si propone di pubblicare, ma solo una parte di essa. L' A. dimostra molta e varia erudizione, ma egli non sempre riesce felice nel farne un uso adeguato allo scopo che si prefigge, onde le digressioni. frequenti e le molte ripetizioni dei concetti, che nocciono all'unità organica del lavoro. La disposizione stessa dei libri e dei capitoli ci pare non sia l'espressione di un sistema armonico e veramente scientifico. Così nel 1 ° libro l' A. tratta dello Stato e nel 2° della Società, mentre sarebbe stato pil'.1logico seguire l'ordine inverso, appunto perchè lo Stato suppone la società. Il 3° libro è poi una continuazione del 1°, perchè tratta dei fini dello Stato. Nel 4° libro è trattata una quistione speciale di diritto amministrativo la quistione cioè della centralizzazione e del decentramento, ed a proposito di tale quistione l'A. ci dà un piccolo trattato di diritto amministrativo, anticipando così ciò che egli dovrà svolgere nella seconda parte dell'opera. Nel 5° libro poi si torna con un argomento d'ordine generale, si parla cioè dell'amministrazione e del diritto amministrativo. Data quest'orditura generale del lavoro, è naturale che alcune quistioni debbano tornare ad essere discusse varie volte. Così avviene p. es., per la quistione dell'individualismo e del socialismo, che è trattata quasi in ogni libro. Le aspirazioni individualistiche di Spencer sono confutate un'infinità di volte. Questi inconvenienti si avvertono tanto più in quanto che l'A. non espone, i p1·incipi filosofici da cui egli muove, almeno in ordine sistematico, in modo che tutto lo svolgimento del lavoro possa riferirsi a quei principì, e che il lettore possa da sè formarsi un concetto armonico dell'insieme. Anzi, a volerli desumere questi principi dalla critica che fa l'A. qua e là degli altri sistemi, l' A. qualche volta appare incerto od oscillante. Così egli accetta la formola di Spencer dell'evoluzione, ma non accetta poi il sistema filosofico dell'evoluzione. Parimenti la critica qualche volta appare un po' deficiente. Così l' A. chiama dommatica la scuola storica, mentre for3e vorrebbe accennare all'impossibilità, da parte di essa, di formulare leggi generali, che possano riguardare anche lo svolgimento avvenire della società.
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