26 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI bisogno di accontentare per il momento. Nel 1877 fu perfino soppresso ( 1), perchè al presidente del Consiglio dei Ministri d'allora non riusciva in altro modo piu conveniente a sbarazzarsi d' un collega poco simpatico ( 2). Hanno fatto molto davvero le classi dirigenti italiane per gli interessi agricoli: hanno crea:o un ministero, a dimostrare l'inutilità del quale era sufficiente una bizza personale per sopprimerlo! Se la grande benemerenza delle classi dirigenti O::la costituzione di questo ministero, che Dio gliela perdoni al relatore dell'inchiesta agraria la suprema ironia perchc quelle non gliela perdoneranno mai. Dell'agricoltura italiana se ne sono, invece, an-.orosamente interessati i ministri delle Finanze. L'imposta sulla terra è la più alta, da noi, che in llltti gli altri stati di Europa. « Per roo ettari di terreno si pagano d'imposta principale in Italia 648 lire, cioè 107 più che nei Paesi Bassi, 166 piµ che nella Sassonia, 331 piu che in Fran· eia, 419 più che in Baviera, 485 più che in Portogallo, 497 più che in A•ustria, 509 più che in Prussia, 559 più che in Ingbilterra. · A ciò si aggiungano i centesimi addizionali dei comuni e delle provincie che si spingono al 100 °/o e l'oltrepassano, mentre negli altri paesi non eccedono il 2 5 °/o)) (3) li Senatore Jacini, nella Rela:,.io11e f111ale (p. 76) sui risultati dell'Inchiesta agraria, scrivtva: « Le imposte d'ogni specie che in Italia aggravano la terra sono 1111icbeal 111011do (4), e rivestono il carattere d'una spogliazione a vantaggio dello Stato, delle provincie e dei comuni. Ma si può parlare di vantaggio? E il vantaggio di colui che uccise la gallina che ponzava le uova d'oro. » E il lamento per questo sovraccarico d' imposte O::generale e continuo. Al Congresso agrario nazionale, tenuto l'aprile 1894 a Roma, uno dei relatori, l'ing. Camillo Mancini, ebbe a dimostrare che dei I 55 milioni richiesti pochi mesi prima dal ministro Sonnino due terzi gravavano sugli agricoltori, e ammoniva severamente essere stolto e inumano chiedere di più all'agricoltore quando si sa che questi deve reggersi in piedi mediante un continuo (1) li Ministero d'Agricoltura rimase soppresso dal 26 dicembre '77 al 30 giugno '78. (2) Nel gennaio 1893 vi fu una crisi.mi~istet:iakin Francia, e nella risoluzionedi essa il portafo_gltod1agncoltu_ra,solo fra tutti non cambiò titolare. 11 che riscosse 1..:grandi approvazioni 'del }011'.·1~,tl1f11gric.o//11ri· pralique, \) qu~le, scriss_eche « senza la stabilità del m1rustroche ha 1111cancod1difendere gli interessi dell'agricoltura non è affatto possib)le far arrivare in porto alcuna utile riforma ». Cosi 1n Francia. - Quanto all'Italia - nota il Pol,·sùtt 11gricolo (~ennaio '94) - alla po_- litica, al partito, tutto va sottoposto. E conclude : ah I ma b_1sogna mutar registro! E' proprio ora ! - E _l'ora sarebbe .g1:\ scoccata da un pezzo, ma i nostri governanti, e un poch1110 anche il paese, non se ne sono accorti. (3) F. MAGGIORE-PERNI, Il 111ot•i111e11/o ,•co110111ico e s ci,1/e in Jtalia, Palermo '93, p. 13. (-1)Dall'Annuario per il ministero delle Fin:tnzesi ricav_a che le imposte sui te!Tmi fruttano ann_ualmenteoltre. w6. milioni di lire, le sovraimposte comunali oltre a 77 1mltom, le provinciali oltre a 53 milioni. Un totale di. o_lm,_23~milioni. Ao<>iun<>iamo le impo,te e soHatmposn: pc1 labbn~att,e torna il ;~lcol~ fattodallo stessoJaciniil quak, determinandoil reddito netto ddl'auricoltura nazionale, depurato delle annualità ipotc- ,.,ric, in un°n1iliardo, avvertiva che su <-'i esso gravitano, di sole imposte fondiarie, 300milioni di tributi - d'onde \isulta l'11surpa-;:Jo11e di circa ~n terzo dd reddtto n.etto agr:mo a favore ddlo Stato ('l{.eltr,., fi11., pag. 22). La Francia preleva sulla proprietà rurale il 10 010del reddito netto. esercizio di acrobata. Avvertiva ancora che, mentre l'Italia spende r 3 lire per abitante nell'esercito e nell' armata, e 5, 20 nei lavori pubblici, dedica appena 25 centesimi a beneficio dell'agricoltura! Il Congresso di Roma, udita la relazione del Mancini, votò all'unanimità un ordine del giorno nel quale dopo aver rilevato che « il tributo fondiario rurale supera di molto e da gran tempo il limite massimo dell' i111po11ibilità » , concludeva solennemente affermando « doversi respingere come micidiale agi' interessi dcli' agricoltura, che è q11a11todire del paese, qualunque benchO::minimo ulteriore inasprimento della gi:\ dannosissima imposta fondiaria rurale, augurandosi, anzi, che venga presto il giorno in cui si possa iniziare un periodo di sgravio della proprietà terriera. » Ma noi, in Italia, si fan troppi congressi , e il governo ha preso l'abitudine di non badarci affatto. Fuori di qui, ir.vece, le cose procedono diversamente. Nota il Dehi:rain che nel r82 5 l'insegnamento agrario non figurava nel bilancio francese che per 276,241 franchi: oggi, più di quattro milioni gli sono accordati ( r). Da noi, la cifra che figura nei bilanci è, a questo proposito, abbastanza elevata: raggiunge i due milioni (2). Però c'i: la tendenza continua a diminuire questa somma, che sembra già eccessiva. L'on. Ottavi, che si occupa nel nostro Parlamento con speciale competenza degli interessi agrarii, ebbe a dire a' suoi elettori di Vigonza (Padova) il r7 febbraio 1895 : « Gli stati esteri, maestri a noi in quasi tutte le branche del progresso agrario, incoraggiano l'istruzione agraria con fortissimì stanziamenti , i quali si vengono sempre annualmente aumentando. Due anni fa, discutendosi alla Camera francese il bilancio dell'agricoltura, bastò che due deputati presentassero un ordine del giorno che aumentava di circa 100 mila franchi gli stanziamenti per l'istruzione agraria perchè il ministero lo accettasse e \'approvasse la Camera .col suo voto. Ma il nostro bilancio non si presta a slanci cosi generosi; anzi fu radiata una spesa di 16 mila lire per l'insegnamento agrario! » Dopo ciò, ritornando ad una nostra domanda, O:: meglio confessarlo senza rossori ipocriti: le classi dirigenti non hanno fatto che danneggiare l'agricoltura italiana. L'Italia agricola. - come diceva il Jacini - i stata. dissa11g11ata. dall'Italia politica.I 3. Ma quell'incognita, che apparve mmacciosa agli italiani appena risorti a libertà politica, e che tale sembra ancora agli illustri relatori delle inchieste ufliciali, è risoluta interamente dagli studiosi modesti e solitari. L'Iside misteriosa, che si nasconde agli occhi miopi di chi la guarda nell'indifferenza della curiosità o con la noia <l'un ingrato dovere, si scopre intera alle carezze amorose di chi appassionatamente la ricerca. (1) '}{.,'Vuedcs deux 111011d,•s, 15 agosto 18~-I• (2) Nello stato di previsione della spesa pel ministero di Agricoltura, esercizio 1890-91,figurava: 11) Istntzionc agrariascuole sup..:riori,stazioni agrarie, scuole speciali c;: pratich..: d'agricoltura 1:,irc J.~ 36..723.34 ; b) .Istruzioneagraria - scuole spc.:iali e pranch..:d'agricoltura ord1n:1tea sc.:ns?~ella legge ? giugno '85, Lire 361,25·1,52; r~ Concorsi esuss1d1fissipersrnz10111, l.tboratorii, scuole, accadcnue, ccc., L. 116.850; ti) Concorso nelle spese d'impianto ddlc scuole pratiche di agricolturasecondo la legge 18 luglio 'i~· L. ~5-000. e) lus~gn:1111~ntoagrario: sussidia scuolee colome.,acquisto eh materiale scicnttfico, c.:c., Lire 100.000.Si aveva, cosi, una spesa totale di L. 2.052.827,86.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==