RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI 3 che ag_;rnvnr.;i, se ancora di più ta,rdavasi nel porla, nel denunziare i co1·1·otti e i co1·1·11ttol'i. Jt nmili,Lnte poi, che in ltali,L si possa discntoro sulla conrnnicnza di dcnnnzia1·c i lad1·i e i concussol'i, gli nomini immorali che del lll,Lndato affid1Ltolol'O dctl popolo fecero ignomlnio.;o mc1·cimonio; é quest,L una stigm,ita che rimarrà perennemente disonorante per hL patrin nostra. Un dubbio siffatto non si elevò mai altrove; cd anche quando e dove la corruzione fn maggiore non mancò nn briciolo di pudore, d'ipocrisia a.lmeno, che indusse tutti non eccettuati i colpevoli, a protesta1·e contl'O il male, a flagella.do a sangue. Un popolo, che astrae dalla quistione morale, che la pone in dilcgio o che la. v~1ole trascurata come inutile é de3tinato a scomparire; e popoli cd assemblee che ciò abbiano fatto coscientemente non s'erano mai visti. Spettava a\l'ltalia questo triste onore d'iniziare un precedente, che, dobbiamo sperare che rimanga senza seguito. C'è una ce1-ta gente pratica, la quale fa le viste di non disprezzare la quistione mo1·ale, ma t1·ova modo di mettere a nudo la sua poca sincerità dc1·idcndo coloro che la posero in campo, perché i loro sforzi rimasero vani e senza risultato non essendo riusciti nè a fare scomparire la immoralità dnlla scena, né a fare punire, in un modo qualsiasi, i colpevoli; soggiungesi che la, impunità raggiunse lo scopo opposto a quello sperato, servendo di cattivo cd incorctggiantc esempio. Tanto varl'Cbbc giudicare inutile la medicina perché talora il medico, che fa ht di,tgnosi del morbo, corre al rimedio, mct falli ·cc. Quali siano i termini della qnistionc morale, nel modo in cui si ò andata svolgendo dal 20 Dicembre 1892 al giorno d'oggi é snpcrflno ricorda.re, essendo essi noti, anzi kistamcnte celebri. Vi sono due periodi nello svolgimento della medesima, che devono essere brevemente ricordati: l'uno te1:mina colla fuga del ministero Giolitti nella sera del 23 Novembre 1893; l'a,ltro comincia, nella forma, più acuta colla lettura del verdetto del Comitato dei Cinque e col voto della Camera dei Deputati, invocante la prontti discussione, seguito dtilla chiusura della sessione e dallo scioglimento clellti Camera stessa: per vergogna cl' Ita,lia, dura tincora. Il passaggio da un periodo all\,ltl'O segnti un peggiortimento spaventevole nelle condizioni morali dell'ambiente politico. C'è il peggioramento nel rispetto dei due uomini che impersomwo, riassumono le due fasi successi,·c. Invero la onestà personale dcll'on. Giolitti non fu messti mai in dubbio dtii suoi pi1ì ticerrimi avversari; si poté biasimarne il cinismo, nel corrompere o nel servirsi dei corrotti, e nell'esalttire agli onori del Senato i Btinchieri bancarottieri, nel clcgrticlare lo stesso Senato popolandolo cli simoniaci e si potò rimanere nausetiti dallti impudente e imprudente costanzti nellti menzogna; ma data h, sua vitti priYtitti poté reggere - fatta ogni riserv.1 sulla grande dif'..... ferenza intellettuale - il paragone che se ne fece col \.Valpole e che per lui riesce sempre onorevole. ::'\cll'on. Giolitti rinrnsc un po' di pudore; egli non rcsi:;tcttc tilltL lettu1·a della relazione del Comitato dei Sette e anziché impugnarla si sottrasse ad ogni discussione, in guisa che il principio morale non rimase vulncrnto, ma rinvigorito dtilla crisi che ne seguì. li caso e· cliv01·so per l'on. Crispi. Egli tLcc11sato di colpe assai pii1 gravi o numerose cli quelle che furono Jancitite contro il suo predecessore; di colpe che intticctino la sua vitti pubblica e privata e che vanno dallti falsa testimonian,m al peculato, aliti concussione, non si ritirti, come Giolitti, dichitirandosi vinto; né si· giustifica vittoriosamente. Resiste in vece alla opinione pubblica ed aliti rtippresentanzti nazionale; sfida la prima o scioglie la seconda per sostituil'la con un'altra, nella qutilc - previa una sapiente preparazione a base cli violenza, cli frode, di corruzione individuale e collettiva _...:_prevalgono i complici sui giudici. L'on. Crispi, perciò, non a \Valpolc si può paragonare, mti ai peggiori uomini del Direttorio. Dei quali lrn avuto !ti corrnzione, b inclinazione verso i procedimenti dittatori; sicché potè essere creduto propugnatore cli un moto boulangista pii1 grottesco cli quello francese. Se dal prottigonista scenclitimo al coro il peggiortimcnto non è mono evidente. La Camera dei Deputtiti della 18• legislatu1·a commise il grave errore della lunga solidarietà col)'on. Giolitti; ma quando essa ascoltò la lettura della relazione del Comitato dei Sette non esitò un istante a condanntLrc il ministro che l'tiveti guidata pe1· due anni; e gli urli unanimi coi qutili accomptignò l'uscita del suo tintico capo dall'aula cli Montecitorio furono ttili clti togliere ogni velleità di rcsistenzti, se pur ne avesse avuta, al Dcp11tato di Dl'Oncro ! Essa conservò tanta energiti morale, clic nonostante l'ammirazione dimostrtitti verso l'on Crispi per b sua risolutezza e mancanzti di scr11p:>li ncllti repressione dei mot,i di Sicilia e nella 01·ganizzazionc della reazione, pure seppe scuotersi e riprendere !ti propriti libertà di giudizio quando si venne alla lettura delh, relazione del Comitato clei Cinque. Ed erano noti allora, nei lol'O dettagli, i soli sctind,tli btLncari nei quali \'on. C1·ispi crn impiglhtto, come in un ingntnaggio incsor<èbilc. Ass,Li cliver:;o l'umore doliti Camera che successe all<è precedente si rivelò col voto del 25 Giugno 1895, quando erti clivulgtito l\tff<1re Herz, per mezzo clell,t letten, clell'on. Ctivallotti; dtilht fjltalc per lo meno emerge lti esistenza cli un mistero, che nasconde tale vergogna, dti non potere essere svelata. Si preferisce lasciare l'on C1·ispi sotto la grnve ::tccusa cli avere promesso per clentiro un'tilta onol'ificcnzti tid 1111 grtindc imbroglione sti'tiniero, ::tnzichò sveltire che cosa rappresentMono le famose lire 50,000 dello chèque Weill-Schott-Reintich. Agli onorti1·i leciti dovutigli per servizi p1·ofessionali prestati, nessuno crede, perché la possibilità della ct·edenza esclusero le stdclenti contraddizioni dell'o1·_,ano che più ::tutorevo\mcntc rappresentti l'on Crispi e le altl'e sue proprie, contenute nei co1m111icati uOìciosi dcli' Agen.:;ia Ste/àni o nelle interviste non smentite. ì\faggiorc si mostra l:.t degenerazione mo:·alc della Camera. attuale snllti precedente pe1·chò questa ereI
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