14 RIVISTA DI POLITICA E SCIENZE SOCIALI « La patria nostra, scrin: la stessa Rela::)011e (p. 14-), al momento in cui fu ordin,lta ad unità di stato era, nei riguardi agricoli, una ferra i11cog11iln. e, presso a poco , lo .:: ancora. » E come fa, allora, b Giunta per I"inchiest,1 agraria dopo quest';imar,i constatazione, a sostenere che, sfrut tando una parte del territorio si può, con lo scambio di altri prodotti, ottenere dall'estero il residuo di grano che occorre all';ilimentazionc nazionale? Prima bisognnà risolvere l'incognita di casa nostra per poter stabilire l'equazione fra la produzione nostra e la produzione straniera_ Non basta asserire, come fa ancora b Relazione ufficiale, da cui abbiamo prese le mosse (p. 12), che l'entità della produzione, se si confronta con quella non già di cinque o sei anni aJdietro, 1111 di un quarto di secolo fa, .:: gr:rndemente cresciuta, se non in tutte le singole loc:ilità, certamente in tutte le singole regioni ed anche in tutte le singole provincie ». Noi conosciamo bene le difficoltà che si oppongono alla costruzione d'una buona statistica dei raccolti, e siamo dolenti di non poter confermare o combattere l'asserzione qui sopra riportata con delle cifre che meritino intera la nostra fiducia. Ma dovendo accostare dei numeri dell:1 stessa specie, ricavati 0 in epoche diverse, il ragionamento che ne scaturisce può ancora servire :1 qualche cosa anche se i numeri non godono troppa fiduci:1, perchè, ad ogni modo, e questo interessa rilevare per la Yeridicita dei confronti, la godono in grado eguale. Cosi il Bodio ( 1) da per il periodo 1860-62 un r.iccolto medio annuo di circa 36 milioni di ettolitri di frumento; la media pel periodo r 870-7 4 sali a quasi 5 1 milioni - dipendente, :ivYerte il Bodio, dalla maggiore estensione. data alla coltura del frumento ( 2) - e nel 1879-83 la produzione media fu di 46 milioni e mezzo, E siccome le parole della Relazio111', da noi riportate, risalgono al 1881, noi ne abbiamo abbastanza per dire che, anche pigliando i periodi di tempo YOluti dalla Giunta per l'inchiesta, a noi non sembra « grandemente» cresciuta la produzione del frumento. E se si mettesse, poi, in relazione con l'aumento della popolazione si avrcb- (1) Indici del movi11m,to eco110111ic•; Roma '91, 2. ed. p. 42. (2) Tutto il territorio dell'Italia, prima del 1860, era cosi diviso, Terreni coltivati e boscosi . Pascoli. ettari 17,501,939 » 5,838,619 Incolti (improduttivi per natura e per destinazione) . . . . » Totale ha. 28,658,900 Le co11li,io11i at/11ali, invece, danno: Terreni produttivi (a coltura, a boschi, a pascoli alpini) ha. » improduttivi (per natura e per destinazione) . . . . . . ha. » incolti (parzialmente pascolivi) ha. 4,649,204 3,878,187 Totale ha. 28,658,900 I terreni incolti occuperebbero oggi la 7. parte e forse la 8.•parte del territorio italiano; e di questi poco più di un terzo si potrebbe considerare redimibile per utile coltura, cioè circa 1 milione di ha. (V. il 'Bo/lel/i110di 110/itieagrarie, nov. '94, pp. 218-22). bero, specie con le statistiche recenti, dei risultati punto confortanti ( 1). Ancora, noi non es1t1amo ad affermare fin d'ora, e Li dimostr,1zione sarà, in seguito, fin troppo evidente, che noi continuiamo a produrre a debito, sfruttando di giorno in giorno 11 fertilità della terra e quindi diminuemlo il capit,ile fino all'esaurimento : .:: l'agricol/11,-a ladra, secondo l"invettiYa del Liebig, che dissangua totalmente il nostro povero paese, che la natura aYcva fatto si bello e l'ignoranza degli uomini si compiace di sciupare. (co11/i1111a) flLIPPO VIRGILII LE ELEZIONI GENERALI In Italia le lotte elettorali non eccedono i confini clella cronaca e son prive di ogni significazione politica. La gente nostra pensa ad altre faccende. Favorita da una costituzione economica, nella quale la piccola proprietà e l'artigianato sono ancora le forme predominanti, essa lavora e vive piuttosto come le piace .che come le viene inposto. Di tutela e di leggi non sente bisogno; si governa. meglio da sè e quando ricorre al governo lo fa per chiedergli u11favore o per averlo a.iutatore e complice in qualche mala azione. Se lo Stato mette nuove tasse, lascia fare e non grida, perchè alla rapacità del fisco ha saputo già da tempo contrapporre un sistema ottimamente combinato di scappatoie, di frodi e d'imbrogli. Benchè litighi spesso, non crede alla giustizia e ama farsela sovente colle mani sue. Applaude a ministri e a deputati, ma più volentieri ne ride. Non si lascia commuovere dalle lotte parlamentari per gravi che sieno o possan pai·ere, e se due si pigliano a ceffoni o a male parole, sta a guardare e a sentire chi picchia più sodo, o chi le dice più grosse. Il duello Crispi-Cavallotti è per essa un duello letterario o come una sfida tra Bucatone e Bartoccini. Dei due lottatori tutti anno da un pezzo che cosa pensare. Ora si tratta di vedere come l'uno attacca e raltro si difende, se il loro giuoco è elegante, se le regole dell'arte e della scuola son) scrupolosa- (1) Prendo dalle pubblicazioni ufficiali la cifra della produzione del frumcn:o e della popolazionè in quattro anni differt!nti, e rappresento col sisttma dei numeri indici l'andamento dell'una e dell'altra : Prod11. dli !rum,nlo ~urueri Indici pir in ellolitri Popul31ion• il (rum1Dltla Populuioae 1879-1883 (11) 46,562,000 28,459,628 IO0,- I00,- 1888 38,800,000 29,780,900 83,3 3 rn4,29 1890 46,729,000 30,158,408 99,48 I 05,6 I 1893 47,653,000 30,724,037 102,34 !07,95 (a) Per questo periodo la produzione dd frumento rappresenta la media annua, e la popolazione è qudla censita nel 1881. E' inutile commentare queste cifre, le quali dimostrano - come appare chiarissimo dalle due ultime colonne - il continuo incrt!mento della popolazione e la relativa stazionarietà della produzione dd frumento; l'anno 1888 fu certamente critico, ma l'eccellente raccolto del 1893 non ha portato che un aumento del 2,34 O[O su quello medio del periodo 1879-83, mentre la popolazione è cresciuta dd 7,95 010.
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