510 LA RIVISTA POPOLARE (< Il Congresso, ritenuto che solo per manifesta slealtà si applicano contro i socialisti le leggi eccezionali, le quali anche per le dichiarazioni solenni fatte dal Governo in Par!a1nento non dovrebbero colpire la loro propaganda · delibera che il partito continui nella propria linea di condotta e di fronte agli abusi ed arbitrii delle autorità locali e del Governo, fa appello alla solidarietà di tutti gli inscritti al Partito perchè spieghino tutti e ciascuno la fierezza necessaria a salvaguardare i diritti elementari di riunione, di associazione, di parola e di stampa ». Poi si discusse ampiamente sulla propaganda e organizzazione del partito socialista nelle campagne. Garibotti sostenne la necessità d' innestare al movimento generale campagnuolo il movimento cooperativo. Si deliberò di proporre l'insequestrabilità di parte del raccolto a favore del mezzadro. Si discusse quindi sull'organizzazione del proletariato industriale, sulle lotte politiche amministrative, sull'agitazione, da tenersi sempre viva, a favore dei condannati dai tribunali di guerra, e su progetto dell' on. Ferri, di impiantare in Roma un giornale socialista quotidiano. * * * Agitazioni in Sicilia. - Scrivono da Corleone che risorgono gli antichi dissidii tra contadini e proprietari, relativamente al fitto delle terre. I proprietari non vogliono pi1.1concederle secondo i patti votati dal Congresso di Corleone e da essi, allora che esistevano i Fasci, accettati ; ma vogliono imporre le antiche condizioni troppo onerose per i contadiui. Questi non vogliono subirle. Si mostrano compatti e decisi a far rispettare i loro diritti. Tra essi furono distribuiti manifesti in questi termini: << Compagni, fratelli! Vi preghiamo a non prendere più le terre, se non coi patti votati dai Congressi socialisti, cioè con la mezzadria ». - A Piana dei Greci, infatti, gli animi sono eccitati, non solo per- la questione dei patti colonici, ma perchè i popolani accusano i signori di aver contribuito alla condanna del dott. Barbato. Però, i rancori sono profondi, ma non si crede che le agitazioni degenereranno in violenza. BibliotecaGino Bianco
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