La Rivista Popolare - anno II - n. 15 - 16 agosto 1894

LA RIVISTA POPOLARE 457 E chi predica poi in nome del materialismo economico, l' indifferenza rispetto alle cose politiche e, peggio ancora, rispetto alle credenze religiose, e vuol dar tregua alla superstizione e al prete, sfruttatorè per eccellenza di tutto e di tutti, strun1ento d'ogni oppressione: in quanto tutte le legittima e le protegge, farebbe meglio a seguire la tattica comoda dei quietisti, e desistere da sì errata e dannosa propaganda. Sarebbe tanto di guadagnato per la causa del socialismo. FRANCESCO BUDASSI. CORRUZIONE In questa Rivista, ora è un anno, Napoleone Col'ajanni scriveva il me poenitet, narrando l'impressione ch'ebbe allorchè eroicamente rivelò ali~ Can1era le vergogne bancarie che i più avrebbero voluto tener celate. Il fiero rivelatore passa oggi per diffa1natore agli occhi de' tranquilli borghesi per i quali un affare più o n1eno losco è sempre un affare buono. Gli si ride in volto. Disse testè un giornale: Sarebbe bene chiamarlo alla sbarra. Sarebbe davvero giusto. Quando l'affarismo più abbietto divien cosa legale e onesta, o almeno tollerata, dovrebbero solo per i tribuni, così tediosi e sfacciati, aprirsi i battenti delle carceri. Ma ·da ogni parte qu_elli che distruggerebbero anche ogni reliquia di istituzioni liberali ·dopo averle date monche e incerte, dopo averle adulterate, ci avvertono che il verdetto popolare è sacro. * Biblioteca Gino Bianco

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