La Rivista Popolare - anno II - n. 15 - 16 agosto 1894

LA RIVISTA POPOLARE 455 nimento, con cui la democrazia sociale combatte il dogma cristiano ed il clero. Presso a poco così scriveva ten1po fa, nella Critica sociale, il Bissolati e così più di recente scriveva un anonimo nel Proletario d'Ancona. E ciò vale quanto dire che l'immensa classe del proletariato agricolo si ribellerà al proprietario, e come per incanto instaurerà gli ordinamenti sociali nuovi, senza bisogno alcuno di dissuadersi dalla opinione che ha della giustizia dell'attuale sistema sociale e di affrancarsi dalla paura che ha di precipitare nel profondo dell'inferno, solo per mettere in discussione uno stato di cose che; secondo insegna il prete, è opera sapiente della 1nano di Dio. Colla stessa logica si potrebbe giudicare il proposito della conquista dei poteri. A che occuparcene se tutto deve consistere nell'abbattere la proprietà, e ·se le cose politiche sono un effetto dell'ordinamento economico? Ma l'essenziale è appunto di sapere come possa giungere al fine la nuova organizzazione econon1ica. E se è vero che la mistificazione religiosa, co1ne il potere politico, sono le forze, onde si puntella il predominio borghese, non pare egli essenziale abbattere queste forze? E per abbatterle, giova ripeterlo, bisogna che l' oppressione sia sentita dai più, e si traduca in nuova coscienza morale e giuridica nell'animo del popolo, quale è oggi nell' anin10 dei rinnovatori, repubblicani o socialisti che . siano. Onde si può francamente affern1are che (n1essi in disparte i sistemi spiritualisti o materialisti esclusivi, e come. tali egualmente n1etafisici e falsi) non è possibile alcuna rivoluzione sociale, senza· la diffusione dell'idea e del senti.mento della nuova giustizia che si vuole attuata. Se il malessere economico è fondamentale perchè mina nelle sue· basi ed ostacola 11ellesue manifestazioni 1~vita, \ Biblioteca @in0 Btanco

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