LA RIVISTA POPOLARE 453 Lo Zola dice, parlando dell'anarchia, anzi des anarchistes sincères, eh' essa è l'eterna poesia vera, vecchia come l'umanità, come il male, come il dolore. In altro capitolo parleremo men breven1ente dei teorici dell'anarchia, di Henry Seymour, di Max Stirner (Kaspar Schmidt), che n'è il filosofo, di Engels, che dice come l'anarchia cesserà d'essere un'utopia per diventare un:i scienza, quando le idee socialistiche trionfino, e del libro La conquista del pane di Kropotkine, che è, come lo Zola scrive, toujours exalté, réellement bon, généreux, e di Eliseo Reclus, che vorrebbe tutto avvenisse Il)ercè il buono accordo e il lavoro. È necessario dire qualche parola di più intorno all'argoment_o i1nportantissimo. Necessario sarà accennare alle cause dell'anarchia e insie1ne ai rimedii. Vorremmo che il senso della vendetta fosse spento dalla pura religione della libertà. Lo dicemmo già: odiamo il delitto e la reazione. Una legge eccezionale, che proceda per sospetti e ciecamente colpisca come la bomba in mezzo alla folla, ci è pit1 che odiosa. E pure noi crediamo che nessun anarchico e nessun socialista senta sì alto lo sdegno per le umane iniquità e il dolore per le umane sofferenze più di noi, sebbene avversi a teorie estren1e od assolute, che riteniamo irrealizzabili. Forse è più radicale chi si attenga, insieme alla storia, ali' esperienza, all'umana natura e alla realtà delle cose, e tenti virihnente ma onestamente affrettare gli eventi. ' A.. FRATTI • .. 81blioteca Gino Bipnco I
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