La Rivista Popolare - anno II - n. 15 - 16 agosto 1894

452 LA RIVISTA POPOLARE della universal legge di amore che è l' anin1a di quel mondo. Tutto ottiensi, purchè si lasci operar la natura, e la n1ano dell'uomo non vi si mescoli, ecc. ». Poetico sogno Quale differenza dalle parole del Commonveal e del Grave t Il primo dice che « il furto non è che il prender colla violenza ai ricchi ciò che i ricchi colla violenza tolsero ai poveri... Viva dunque il furto ! » • E il secondo: « ••. l'appropriazione.. . aperta delle cose altrui, fatta in nome delle teorie anarchiche, e come protesta contro gli ordini sociali esistenti, è non solo lecita, ma lodevole. Le appropriazioni violenti devon valere per gli anarchici con1e saggi precursori di quella santa definitiva Jacquerie che l'anarchismo deve presto o tardi preparare » • 1 E a queste voci aveva precorso la voce consigliatrice di altre violenze. Non più il bel sogno dello Shelley, ma il cupo grido della vendetta. V' hanno così differenze enormi nel grande campo ove si combatte per la libertà. Corrado Auban nel libro del Machay 2 ha fede nel progresso, come lo Spencer stesso; v' hanno invece anarchici che non credono a nulla. Distruggere e null'altro. Sembra di leggere, ' udendo i loro discorsi, le peggiori pagine del libro Dal- !' altra riva di Herzen. Distruggere, vendicare, tutto disperdere: anche ciò che solleva gli spiriti, anche la scienza e l'arte: Bakounine raccomanda ai giovani la santa e salutare ignoranza: il suo tipo ideale è il brigante cosacco Stenka Razine, che al tempo di Pietro il Grande fu la terribil guida dell'insurrezione. Ma Bakounine era russo, e si spiega il senso delle sue parole e de' suoi consigli. Si spiega il grido della vendetta. Per i nihilisti tutto è in· essa e per essa : il resto incaglia il ca1nmino della rivoluzione. 1 GRAVE, La société mourante et l'anarchù. 2 JoHN HENRY MACHAY, Die Anarchisten. Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==