La Rivista Popolare - anno II - n. 15 - 16 agosto 1894

LA RIVISTA POPOLARE 477 VARIETÀ I grandi pigri Darwin e Zola .. Nel supplemento letterario del Figaro un articolo intitolato Cure d' ames intorno al modo per guarire la pigrizia, scritto da Maurizio De Fleury, ci dà interessanti notizie sull'Alfieri, sul Rousseau, sul Goethe, sul Balzac, sul Darwin, sullo Zola. Noi stralciamo qualche nota sulle pigrizie di questi ultimi due. Darwin, il gran filosofo che ha cangiato l'aspetto della scienza, e ha proposto una delle più belle concezioni d'insieme dell'universo, cotesto ricercatore che ha fornitolta scienza d' innumerevoli cognizioni, aveva lo spirito pigro e la memoria sì lenta e confusa che " gli fu sempre impossibile ritenere un verso o un nome proprio più di un giorno o due » • Privo di fantasia egli confessava di non aver mai fatto cosa originale, nè mai criticato alcun' opera eccetto le proprie. Egli soffriva ed era sempre stanco: la fatica lo abbatteva. Viveva in campagna, e non poteva lavorare di seguito che un'ora. Pochi uomini furon sì deboli come lui., ma pochi hanno fatto tanto. Ammirabile onnipotenza di una idea dominante in un cervello di mediocre vitalità! Il geniale nevrotico comprese quanto poteva trarsi di felicità dalle miserie stesse. Aveva indovinato che i suoi simili deboli, maniaci, schiavi delle loro abitudini, possono cangiare i difetti in virtù, fare della loro lentezza selvatica un salutare raccoglimento, sostituire alla ·attenzione volontaria di che sono incapaci, l'attenzione involontaria, l'incanto in una sola idea. Se l' idea è feconda, l'ossessione, che per i nevrotici è tormento, può di venire genio. Zola, cotesto gran faticatore, non ama che il riposo, e non aspira che al momento beato in cui, tòcca la meta, potrà abbandonarsi, senza rimorsi, alle delizie del non far nulla. Nel leggere è poco attento ; è attento solo a ciò che possa essere necessario al romanzo che s~rive. Di volontà ne ha pochissima. Ricordate nel romanzo La· gioia di vivere, quel Lazzaro che a più magnifici progetti senza compierne alcuno mai? Zola confessò al Bibliote~a Gino B1aneo

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