LA RIVISTA POPOLARE pura1nente negativo ch'essa aveva sino dall'antica Grecia, e solo v'è contestazione s'egli n'abbia parlato o no prima del '40, e come e in quante pagine delle sue opere originali e paradossali. Fu egli che tentò dimostrare che la storia politica del inondo non è che « un balancement de l'autorité à la liberté et viceversa». Ma l'anarcbia non è esistita di fatto 1nai fuorchè forse nelle primitive rudimentali società, sebbene vi sia chi ne dubiti. Un dotto lavoro del De Greef in uno degli ultin1i nun1eri della Revue socialiste din1ostra come le prime famiglie, i clans, le tribù, eleggevansi subito, non appena fonnate, un capo, foss'egli condottiero o patriarca. Nella Bibbia, e precisamente nel Libro dei Giudici, si legge in un versetto in succinto il quadro dell'anarchia: « In questo tempo non c'era re, e ciascuno faceva ciò che a' suoi occhi pareva buono » . Ecco l'anarchia, nella primitiva la libertà vera, che si compirebbe fosse degno, se il dovere sostituisse sua semplicità. Ecco . se ciascun uon10 ne la legge, e l'amore. la giustizia. Noi crediamo un sogno cotesta condizione perfetta di animi e di cose, cotesto eden di sentimenti e di costumi eletti. Però: quando una data teoria unilaterale e assoluta si manifesta, vedia1no che in realtà si tratta di una tendenza. Anche noi nella immaginazione vediamo delineata una repubblica, che è qualcosa di sì ben proporzionato e completo e perfetto co1ne di certo pochi socialisti sognano. Ognuno di noi vagheggia un ideale più o 1neno realizzabile. Però è anzitutto necessario guardare all'umanità, all'indirizzo suo, alle necessità e tendenze sue. È vero o no quello che cercò di di111ostrare il Dupo11t vVhite, 1 cioè che più che la civilizzazione progre1 Emilio di Laveleye dimostrò in un suo articolo (dicembre I 889) BibliotecaGino Bianco
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