LA RIVISTA POPOLARE Sta bene: scrivete ; ma ricordatelo: una mezza c olonna, poco pit1, poco meno. Messer Dante lo guardò tra ironico e triste, e s1 mise a scrivere. Com' ebbe scritta la canzone, la rilesse ad alta voce e si compiacque dell'opera sua, e corse lieto a presentarla al direttore. Questi scorse rapidamente Io scritto, poi lo restituì al poeta con aria di compassione e gli disse: - Mi rincresce di dirvelo, figliuolo mio, ma voi non avete nes suna attitudine a far versi. Quest' è roba da far dormire di mezzogiorno. Voi appartenete ad un altro mondo. E affacciatosi all'uscio che metteva nella stamperia ordinò al proto che riempisse quella mezza colonna con due o tre sciarade di riserva e con qualche annunzio di quarta pagina. Poi, tornando a rivolgersi al poeta, che era rimasto allibito, continuò: - Sentite, vi do un consiglio da amico: rinunziate a scrivere pei giornali, e datevi piuttosto . . . che so ? • • • all' insegnamento ... Messer Dante ·sollevò rianimato la faccia esclamando : - Sì, sì, insegnare. . . è la mia passione. - Ebbene, io posso favorirvi ... ma, prima di tutto, siete abilitato all' insegnamento? Dante non capiva. poeta. Avete un diploma? Ho il m10 mgegno e 1 m1e1 studi - rispose fiero il divino Allora non si fa nulla. Come? L'ingegno e gli studi valgono meno di tutto. Ci vogliono dei titoli, dei documenti ... ne avete? No. Avete, almeno, pubblicato qualche cosa? Sì, un poema. Per amor di Dio ! Un poema a questi lumi di luna! Non c1 avete altro di più leggero, di più digeribile? Sì, dei sonetti, delle canzom .•• Nulla di critica? Nulla. Il direttore stette un po' così sopra di sè, e poi disse risoluto: Ebbene, fate un fascio di tutti i vostri lavori e portateli a me. Anche il poema? BibliotecaGino Bianco
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