) LA RIVISTA POPOLARE Versi da suburra! Guardatevi bene dal darne sì fatto giudizio ! Per.chè? - domandò messer Dante piì1 meravigliato che mai. Perchè l'autore è amico nostro ed abbonato al giornale. Sicchè? Bisogna lodar lo ... Bisogna? Ad ogni modo. Un lampo d'ira briqò negli occhi del divino poeta; ma npen• sando alla promessa fatta al Signore, si contenne, e disse calmo: - Ebòene, allora io non so fare questa critica. - E allora non vi mettete a fare il giornalista - ribattè stizzito il direttore. -- Posso scrivere al tre cose, senz' .essere costretto a mentire ... posso scrivere dei ver~i, io! - Versi per il giornale? E chi li legge? Messer Dante restò allibito, e l'altro riprese: - Vedo bene che avete bisogno di lavorare per mangiare; e siccome m'ispirate una certa simpatia, voglio fare qualche cosa per voi ... Però· vi raccomando di cercarvi fin d'ora un altro collocamento. Ad ~ empire il giornale, che esce stasera, manca una mezza colonna, poco più, poco meno: avete dei versi d'attualità? - Cioè? Che trattino di questioni palpitanti? Non capisco. Insomma, che versi mi date, s1 può sapere ? Un'ode a Dio in terza rima. Ma siete pazzo? Un' ode a Dio, e poi m terza rima ! Non c1 .mancherebbe altro I Coteste sono anticaglie da rigattiere. - Anche Dio? - Ma sicuro! Chi si occupa più di. Dio nel s~colo del vapore e dell'elettricità ? Dante abbassò esterrefatto il capo e mormorò: - Ah, Signore, in- che· mondo di canaglia m' hai rimandato? E voleva andarsene via subito; ma poichè gli stimoli della terrena fame lo tormentavano: Ebbene - disse - 'vi darò una canzone. L'avete in tasca! No; l'ho nella mente. La scnvo e ve la do. SiblioteoaGino Bianco
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