LA RIVISTA POPOLARE Ah, che vuota gravità! Fu anche in Palazzo Vecchio ad un' adunanza del. Consiglio comunale, ma anche di lì scappò via subito, esclamando mentre scendeva le scale ed osservava la grave architettura: - Che peccato ! La mattina del sesto giorno messer Dante era al verde, e bisognava provvedere. Pensò: ho visto che si pubblicano tanti libri e tanti fogli volanti giornalieri, sui quali uno sciame di scribacchiatori trova da vivere; perchè non devo trovarcelo io? E si presentò nella direzione d' un giornale letterario a chieder lavoro. Il direttore lo squadrò dal capo ai piedi e gli domandò: Chi siete? Mi chiamo Dante Donati. È un nome che non è noto nella repubblica letteraria: quindi non possiamo accettare l'opera vostra. - Ma provatemi - rispose con alterezza messer Dante. - Questo da noi non si usa; pure - e tornò ad esaminarlo - siccome mi destate un certo interessamento, vi proverò. E gli consegnò un libercolo di versi uscito allora allora dalle stampe, un libercolo così nitido, così elegante, che messer Dante ne fu piacevolmente impressionato. Il direttore gli disse: - Fate una breve rassegna critica di questo volumetto. Messer Dante si mise all'opera, sebbene un po' di mala voglia per quel genere di lavoro. Non era trascorsa un'ora, e il direttore tornò e gli chiese: - Avete fatto ? - Fatto? Ma se non ho finito ancora di leggerlo! Il direttore scosse il capo. Vedo che non siete pratico. Che bisogno c' è di leggere il libro? Messer Dante alzò il capo e guardò stupito il direttore, il quale ribattè: - Sicuro, che bisogno c' è di leggere il libro? Basta sfogliarlo qua e là. Per coloro che han pratica in questo genere di lavori basta una scorsa all'indice e, tutt'al più, la lettura di due o tre pagine ... In~omma, fate presto ... mi raccomando. Fra un' ora s'impagina il giornale. . . E, ditemi, che ve ne pare di questi versi? Roba da chiodi ! - Come? BibliotecaGino Bianco
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