42 2 LA RIVISTA POPOLARE Non vedo il fine del moto in questo o in quel sistema che troppo raffreni o diminuisca la libertà; non lo vedo anzi in alcun sistema. Circoscrive il moto chi si lega le mani e i polsi coi lacci di una teoria unilaterale e ristrettiva. O chi non è inscritto nelle file di un partito socialista, non può egli essere socialista nell'ampio ed alto senso della parola? E la parte repubblicana, in c.1i n1ilito, non può essa completarsi ca1nrninando più ancora per la via dei moderni progressi sociali? Non lo deve essa? Perchè élla tentenna, e altri stoltamente non la vuole alleata? La via è comune. Nelle profezie, nelle eresie, nelle utopie v'è sovente qualche cosa di vero, tutto vi è di sacro. Oggi si ride di quello che ieri il genio pensò e che domani si realizzerà. (2uando l'idea diventa fatto, allora i' folli sono giudicati savi. E i servi del potere apµlaudono allora l'idea. Sen1pre COSÌ. Noi, fidenti. abbracda1no cotesta ampia idea sociale <. ~e vive e s' inalza nella storia. e cerca le armonie della libertà con la giustizia. Ma non affrettia1no i disegni della società avvenire; nè ci crediamo infallibili o intolleranti. Nè ci attacchiamo alle pagine di un solo libro. Nè viviamo solo in seno della nostra patria; non rinnegandola n1ai, anzi amandola sempre più (è maestro di sì nobili sensi, quando disinteressato ed alto, l'amor patrio), viviamo con l'umanità per onorarla e redimerla. Chi macchia e lacera questa grande bandiera è reietto dalle nostre file. E se si temprano gli anin1i, è solo per le ultime prove fatali, inizjate all'aperto, riassumenti l'universale coscienza dei traditi e dei calpesti che aspettano le albe dì ben 1nigliori giorni. A. FRATTI. BibliotecaGino Bianco
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