La Rivista Popolare - anno II - n. 14 - 1 agosto 1894

LA RIVISTA .POPOLARE Fra quelli che si dicon sognatori, primeggiano i comunisti che diremo classici. Siano essi poeti o 1natematici, siano essi n1istici o materialisti, tutti condannano la . ' . . . . . . . . soc1eta 1ng1usta 1n cui v1vono, 1mmag1nano tutti un nuovo ordine di cose. Platone, sovra tutti, disegna nella sua Repubblica, con belle estetiche forme una vera opera di arte. Moro la riprodusse nella sua Utopia. Campanella fu comunista più ancora: giungesi nel suo concetto sociale anche a regolare la promiscuità dei sessi. Morelly fu anche più assoluto. La libertà in tutti questi sistemi più o meno esula: la suprema autorità provvede a tutto e a tutti. Però Platone· tempera l'autorità con le leggi, e v' ha differenza grandissima fra lui e Babeuf che non vede altro che la forza. Quegli fa distinzioni o categorie nella sua Repu bl>lica (questo è l'eterno nome sì travisa tn o abbandonato, l'eterno simµatico nome che i grnncii riforn1atori dall'antichità sino ad oggi non ri nnegaron mai per alcun fantasma della loro mente nè pt'r timore di equivoco), questi, cioè Babeuf, livella tutto e tutti. Platone spazia per le sfere della filosofia e della poesia, e leva le menti su per l'azzurro e non pensa soltanto alle n1aterialità della vita, Babeuf se ne ·sta solo per i campi della realtà. VÌ fu anche chi te11tò -di costituire lo stato sociale fantasticato: Owen, esempio di potente energia, a tanto si consacrò, e diè gran parte della propria vita e l'intelletto· e le sostanze per effettuare il sogno della fervida appassiqnata immaginazione. Invano: il senso della libertà spezzò la disciplina, e la sognata società non potè attuarsi. :M;anon solo ·filosofi e· profeti e poeti riassunsero le proteste sociali o in un siste1na o in un versetto biblico, ma anche •intere compagnie· e associazioni potenti, o sèttecostituite a gQis~ di ordini 1nonacali, come gli Esseniani• . Biblioteca Gin0 Bianco ' ~ . ,. I

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