440 LA RIVISTA POPOLARE isola sono descritte nei loro monumenti, nei loro ricordi storici, nella vaghezza del paesaggio. Tra tutti, bellissimi i sonetti su Caltanissetta, nei quali il poeta alza di un tono le sue corde, e arditamente fa fremere le passioni umane. Sentite: Sul poggio solo ed arso una capanna Sporgesi in mezzo a due canuti ulivi ; Accoccolati i bimbi su la scranna, Aspettan che lo stanco padre arrivi. Lo stanco padre invan suda e s'affanna Sul duro solco, fra' calori estivi, D'anno in anno la ria speme l'inganna ... Del pan son sempre i figlioletti privi. A spezzar rocce e alimentare zolle, Assiduo passa I 'aspre sue giornate, Fra un pezzo di pan bigio e due cipolle. li plumbeo stagno un 'aria triste emana ... Preslo gli spezzerà le travagliate Ossa il briviJo e 'I gel della terzana. * * * G. A. Cesareo, poeta, critico, filologo, erudito dei pitl simpatici e valorosi che lavorino e producano, oggidì, in Italia, pubblica, per i tipi del Giannotta, un importante volume sulla « Poesia siciliana sotto gli Svevi ». Per i cultori della storia della letteratura patria, questo è un argomento d'importanza capitale e di attuazione irresistibile. Si tratta di stabilire in qual regione sia cominciata prima la coesione in lingua italiana letteraria dei varii elementi dialettali. Il Cesareo, in questo poderoso lavoro di critica e di ricostruzione, avvalendosi e giovandosi, per quanto acutezza di umano ingegno comporti, dei non larghi ed esaurienti triLuti dei codici, rinforza potentemente l'opinione che la scuola sièiliana abbia precorsa ]a bolognese, e che il volgare eloquio di notar Jacopo, di Ruggiero d' Amiei e degli altri sia in dialetto, nel quale già cominciavano a scorrere i varii ruscelli della parlata italiana, che1 qua e là, da per tutto quasi nella penisola, s1 andava organizzJ.ndo. Io che partecipo interamente alle idee del Cesareo, mi augur<? che il volume trovi presso gli studiosi quella fortuna che merita. * * * Un opuscolo di poche pagine « Evoluzione ed etica » dell' illustre Huxley, egregiamente tradotto da due signore e pubblicato dal Lapi, mi è stato cagione di un'ora di vero diletto spirituale. BibliotecaGino Bianco
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