La Rivista Popolare - anno II - n. 14 - 1 agosto 1894

LA RIVISTA POPOLARE Una corrente alternata è di tale natura che non parla allo spirito così facilmente da poterne <li primo acchito afferrare il concetto; essa è d'altra parte quella destinata ad invadere il campo di ogni applicazione· elettrica. Considerando il suo stato a misura che passa il tempo, questo stato è variabile ritmicamente, è una specie di onda che scorre lungo una corda, è come uno zig-zag che, luminoso, vediamo disegnato nel cielo nella scarica di un fulmine. Ancora un'ultima osservazione sulla fig. 2a. La curva OP' MQ' N che indica una corrente alternata di ampiezza minore dell'altra OP MQ N, va con questa di pari passo, e cioè i suoi valori massimi ed i suoi annullamenti si verificano agli stessi istanti; le due correnti si dicono allorn sine1·one. F'ig. 3". La fig. 3 a rappresenta mvece due correnti alternate che sono una 111 anticipo dell'altra. * * * Stabiliti i precedenti concetti fondamentali, si può senz'altro venire ad esaminare il problema della trasformazione dell'energia elettrica in lavoro meccanico. Abbiasi una dinamo a corrente diretta che, animata da una motrice qualsiasi, sviluppa corrente. Questa può essere impiegata in mille guise, a produrre luce e calore, a disgregare le particelle dei corpi ed è suscettibile di un'altra applicazione, che, se non si presenta così facile alla mente,· è nondimeno la più meravigliosa delle applicazioni della elettricità. Questa corrente può essere cioè lanciata entro una dinamo simile a quella che l'ha prodotta, dando luogo al seguente fatto. La dinamo che riceve corrente - e perciò chiamata ricettrice, al contrario di quella che la genera che si chiama generatrice - sviluppa al suo asse un movimento di torsione, si mette cioè a ruotare, restituendo un lavoro che, se non esistessero perdite, sarebbe eguale ~l lavoro che si spende per mantenere il moto alla prima dinamo, alla generatrice. Vedemmo già come con un determinato lavoro si pro_duca della corrente elettrica, o più propriamente dell'energia elettrica, abbiamo BibliotecaGino Bianco

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