La Rivista Popolare - anno II - n. 14 - 1 agosto 1894

LA RIVISTA POPOLARE LELEGGEI CCEZIOALNI l)i fronte alle leggi eccezionali si deve n1utare tattica? Ecco il problema che si pone la Critica Sociale. La Critica con austere parole risponde di no; uno ilei suoi principali collaboratori, Jlfercurio, risponde di sì. Noi, per quello che riguarda i nostri a1nici, siamo del . . pr11no a VVISO. Anzi diamo un semplice consiglio, senza dilungarci in prolissi articoli: allaccian<lo di piL1 fra loro le file trnppo rallentate, dando maggior vita al p:irtito che talora pare anemico, organizzandoci e ama ndoci (talvolta le differenze lievi come solchi ci sembrano abissi, e l'uno pare dall'altro nemico, e ringhiamo per nulla), e accrescendo gli studì e i passi per la via del movimento sociale. Il partito repubblicano dispieghi tutta la sua bandiera, tenga conto dei tempi, e onestamente ma arditamente proceda. Se a<l altri non piacciano le sue idee, peggio per gli altri. La raccomandazione di Mèrcurio è un po' troppo somn1essa. Attenersi al puro movimento cooperativo è ben poco. Si corre il rischio di trovarsi senza volerlo a braccetto con Gigione Luzzatti. Dicesi che le nuove leggi sono fatte per gli anarchici. Il nostro pensiero è noto : qualsiasi legge eccezionale di sin1il genere ci è odiosa anche se non colpisca alcuno dei nostri intimi, degli amici e dei fratelli cui tormenta lo stesso ideale. Quando simili leggi sono per essere applicate, anche i cretini della Val d'Aosta possono prevedere come lo saranno. L'esperimento fu già fatto. Ove il sospetto do1nina, domina l'ingiustizia. BibliotecaGino Bianco

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