LA RIVISTA POPOLARE LELEGGEI CCEZIOALNI l)i fronte alle leggi eccezionali si deve n1utare tattica? Ecco il problema che si pone la Critica Sociale. La Critica con austere parole risponde di no; uno ilei suoi principali collaboratori, Jlfercurio, risponde di sì. Noi, per quello che riguarda i nostri a1nici, siamo del . . pr11no a VVISO. Anzi diamo un semplice consiglio, senza dilungarci in prolissi articoli: allaccian<lo di piL1 fra loro le file trnppo rallentate, dando maggior vita al p:irtito che talora pare anemico, organizzandoci e ama ndoci (talvolta le differenze lievi come solchi ci sembrano abissi, e l'uno pare dall'altro nemico, e ringhiamo per nulla), e accrescendo gli studì e i passi per la via del movimento sociale. Il partito repubblicano dispieghi tutta la sua bandiera, tenga conto dei tempi, e onestamente ma arditamente proceda. Se a<l altri non piacciano le sue idee, peggio per gli altri. La raccomandazione di Mèrcurio è un po' troppo somn1essa. Attenersi al puro movimento cooperativo è ben poco. Si corre il rischio di trovarsi senza volerlo a braccetto con Gigione Luzzatti. Dicesi che le nuove leggi sono fatte per gli anarchici. Il nostro pensiero è noto : qualsiasi legge eccezionale di sin1il genere ci è odiosa anche se non colpisca alcuno dei nostri intimi, degli amici e dei fratelli cui tormenta lo stesso ideale. Quando simili leggi sono per essere applicate, anche i cretini della Val d'Aosta possono prevedere come lo saranno. L'esperimento fu già fatto. Ove il sospetto do1nina, domina l'ingiustizia. BibliotecaGino Bianco
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