LA RIVISTA POPOLARE Certo non si ha da tenere in onore quell'idealismo fantastico, che trasporta le l9tte umane e la storia nel inondo della metafisica, astraendo dal concreto e dal positivo; non crediamo però per questo che sia 1nen vero che nel concreto reale e nel positivo, anche la questione econon1ica si complichi colla questione religiosa, morale e politica. La differenza fra l' idealismo vacuo e il pensiero da noi espresso è la stessa differenza che passa fra lo spiritualismo 1netafisico ed il psicologisrno naturale o positivo. Anche i fenomeni psicologico-sociali, anche i concetti della 1norale e del diritto, occasionati, sia pure, dai bisogni n1ateriali e dal bisogno nrnano della felicità nella vita di relazione, sono fenon1eni positivi. L'idea, per quanto astratta, si Lasa sui fatti del senso ed origina naturalmente sul fondo della sensazione, si allarga sulla via della induzione e si evolve. Ma ciò non toglie che il sentimento e l'idea ci siano e che siano indispensabili, perchè le cose piglino un valore umano, e si forn1i negli uomini la coscienza della convenienza o disconvenienza della giustizia o ingiustizia delle cose stesse. Inoltre, il sentimento e l'idea sono comunicabili e si partecipano da un uomo all'altro e non ci è nemmeno bisogno di soffrire direttamente un male per intenderlo, e per riconoscerne la ingiustizia. Onde certe idee del giusto e de11'ingiusto si fanno strada anche fra gli uomini, che non provano gli effetti immediati dell'oppressione e spesso accade che le rivendicazioni sociali siano predicate e sostenute da persone che non soffrono i11dividualmente i n1ali che deplorano, mentre gli oppressi talvolta sopportano invece pazientemente e con supina rassegnazione l' ingiustizia, di cui non sono giunti ad avere coscienza. La storia è là per comprovare questo fenomeno, dal quale potrebbe trarsi (se n.on fosse troppo ardita) la conBiblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==