La Rivista Popolare - anno II - n. 13 - 16 luglio 1894

,I LA RIVISTA POPOLARE tutto s'agita, lento o precipitoso, n1ite o tren1endo; s'agita verso i lidi di una giustizia che fu invano predicata da Isaia, .cantata invano da Lucrezio o da Virgilio, che ieri parve ·eresia degna del rogo, ed oggi è la buona e benedetta novella dell'èra nuova, cui anche uon1ini scettrati ardono incensi. A. FRATTI. LALEGGAEGRARIPAERLASICILIA I Sembravà che Governo e Parlamento, passate le prime paure, avessero abbandonato il pensiero di studiare qualche provvedimento efficace e d'indole veramente sociale, per ottenere la pacificazione degli animi in Sicilia, paci- ?cazione che pareva soltanto affidata ai tribunali militari ed alle baionette. Però così non è avvenuto; e, mentre il Parlamento sta per chiudere i suoi lavori, l'on. Crispi ha presentato un progetto di legge per la Sicilia, che, dal punto di vista sociale, è indubbian1ente un atto di saggezza, o, n1eglio, di tarda politica. Quella riforma agraria, che noi qui ed altrove abbiamo tante volte invocata, vediamo oggi entra~.e nei propositi del Governo. Ecco, in brevi parole, il contenuto essenziale di que1 Ritorneremo sull'argomento nel prossimo numero. Dicesi che l' on. Crispi siasi accordato colla Commissione.... forse per rendere più platonica e vana la legge stessa, concessa all'ultim'ora, come boccone pour la bonne bouche. Riassumeremo i giudizi, già dati intorno ad essa, anche da illustri sociologi e cultori di studi agricoli. Il nostro misero giudizio. è più severo di quello che nè dà l'egregio amico nostro che sì competente m materia oggi ne tratta. (N. d. D.) Bibliote0a G1no Bianco

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