La Rivista Popolare - anno II - n. 13 - 16 luglio 1894

LA RIVISTA POPOLARE collaboratori che serenamente e in forma piana dicono quanto altri dicono con saettanti parole. Pel nuovo anno abbiamo intenzione di far 1noltopiù. Estendere più ampiamente la trattazione delle questioni speciali, specialmente di questioni sociali od economiche (già in vari numeri abbiamo trattata la questione ag1"aria che è oggi quella su cui convergono più che su altre gli studi e i pensieri di tutti, tranne i paurosi e avari conservatori), sviluppare 1naggior11zentela parte scientifica e letteraria, e per ciò accrescere di nuovi illustri scrittori la nostra collaborazione; questo ed altro ci proponiamo. La stampa battagliera e democratica è z1essata in ogni modo, e in gran parte, pur troppo, sarà soppressa mercè l'applicazione dei nuovi provvedimenti eccezionali o u'ivrà una vita di stenti fra sequestri continui. Ecco anche un' altra ragione, suggerita dallo stato di necessità, per sostenere la RIVISTA che in nzaniera piana e tranquilla dice le stesse cose, tende allo stesso fine. Sebbene piccola, essa è uno. dei più efficaci strumenti di educazione popolare, in questi tempi nei quali difettano idee chiare e limpide, difetta un esatto e preciso concetto dello scopo da raggiungersi, sì che sonopossibili strani deviamenti di pensiero o di animo che turbano il corpo sociale, dànno pretesto alla reazione per frangere ogni garanzia di libertà e gettano diffidenze e timori fra il popolo, e scellerati malintesi e discordie fra la democrazia. La RIVISTA è un semplice e modesto opuscoletto, 1na_pure ha ed avrà la sua importanza speciale, come testè ci scriveva uno de' più illustri uomini della democrazia. Essa non ha pretese di nzettersi a paro di nessun' altra rivista, essa sa c!zefra tutte è la MINIMA; pure le fu grato, p. e., da Edmondo De Amicis sentirsi chia1nare OTTIMA. Passa il giornale e la rivista resta: così ben può dirsi. La rivista non accetta che scritti pensati e ùnportanti; la BibliotecaGino Bianco

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