LA RIVISTA POPOLARE pertine, diventassero i turcimanni della presente degenerazione letteraria, ha voluto restare fedele ai metodi di serietà e di dignità professionale ai quali do.vette fortuna e splendore un ventennio fa. Pochi volumi, ma tutti, dal più al meno, d'indiscutibile valore. Tali in questo mese sono: B. ZUMBINI, Studi di letteratura italiana e C. SEGRÈ, Saggi critici di letterature stranz'ere. Di queste due opere dirò quanto lo spazio mi consente. * * * Per la reazione al metodo estetico del De Sanctis la critica letteraria, pian pianino, dalle austerità del metodo storico è scivolata nelle piccinerie, nell'arcadia delle quisquilie e delle minuzie cronologiche, biografiche e bibliografiche. Anche in questo fatto io penso che nel mezzo stia la virtì1. Certo, una critica non confortata da ricerche storiche su gli scrittori e sull'ambiente, da comparazioni, da una vigile esegesi dei testi, facilmente può meritare la taccia di fantastica; ma, d'altra parte, un metodo che si cristallizzi nello studio dei materiali, nell'erudizione, è impotente ad assorgere all'interpretazione artistica di un'opera d'arte. Ora qua e là comincia a ritornare in onore la sintesi estetica, e la critica mira di nuovo ad essere opera d'arte essa stessa. Fra questi, però, che non han ceduto al!a prepoteuza della moda e che sono rimasti devoti alla scuola geniale del De Sanctis, occupa il primo posto Bonaventura Zumbini. Il quale, pel metodo estetico, ha portato la prudenza e la cautela delle indagini e delle investigazioni storiche, e ha fatto una più larga parte alla comparazione tra le varie letterature, senza castrare per questo il suo intelletto. Questo volume contiene i segnenti studi: Vittoria Colonna,· Al- .fieri,· La poesia sepolcrale straniera e i sepolcri del Fosco!oJ ,· Il Fo- ' tengo,- Le lezioni di letteratura del Settembrini,- La critica letteraria del Vico, I Promessi Sposi e il lago di Lecco,- La follìa di Orlando; cioè, come si vede, una serie d'importanti argomenti, trattati tutti con fondamento profondo di studi e di ricerche, ma avvivati da una luce viva e calda di pensieri e di affetti. L'erudizione si scopre dietro questi saggi; ma. non v'infastidisce colla sua speciale e qualche volta ciarlatanesca ostentazione. Lo Zumbini non ha bisogno di lodi ; ma io ho i1 dovere verso 'di me stesso di tributargli devotamente le mie. BibliotecaGinoBianco
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