La Rivista Popolare - anno II - n. 13 - 16 luglio 1894

LA RIVISTA POPOLARE Per tutte le altre applicazioni la corrente elettrica è generata da vere e proprie macchine, costruite da grandi masse di ferro e da numerosi avvolgimenti di filo di rame. A queste macchine speciali è stato assegnalo il nome di DINAMO, per distinguerle dalle macchine a v;:ipore (motrici) e dalle macchine idrauliche (turbine). Fig. I. La figura I a ci rappresenta una dinamo. Essa è composta di due masse di ferro ben distinte, perchè l'una - l'esterna, di forma anulare - è fissa, l'altra, che è interna alla prima e di forma cilindrica, è suscettibile di ricevere un rapido movimento di rotazione. In ciascuna di queste due differenti parti sono avvolti fili di rame isolati, nei quali, per effetto di successivi spostamenti nella loro mutua posizione si possono generare delle potenti correnti elettriche. Questo continuo spostamento degli av_volgimenli si ottiene facendo ruotare rapidissimamente la parte mobile della dinamo mercè una motrice od una turbina. Da gui scaturisce chiaro, fampan te il principio della trasforma- . I zione del lavoro meccanico od idraulico - e cioè della motrice o della turbina --- in energia elettrica, la quale -più diffusamente che m ogni altro modo noi vediamo manifestarsi oggigiorno sotto forma di luce. L'esperienza che qui accenniamo rassomiglia ad una di quelle semplice e meravigliose ·esperienze, mercè le quali àvendo speso una determinata quantità di lavoro si vedeva comparire una corrispondente quantità di calore, cosicchè in allora fu possibile· di enunciare la legge fondamentale dell'equivalenza tra il lavoro ed il calore. I BibliotecaGino·Bianco I

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