La Rivista Popolare - anno II - n. 13 - 16 luglio 1894

402 LA RIVISTA POPOLARE III. flìglio e sposo ad esempio. - E tu, fanciulla, Tolta ai sorrisi del!'eta più lieta Nuova vita vivrai nella segreta Umi! tua casa a studio di una ctt!!a. .Spesso d' ozii beati si trastulla Signori! donna e/te in follie s'allieta,· Ma citi bennato !ta il cor stima sua 111eta Quella virtù e/te l' opre insulse annulla. 1:.,' tu povera è ver, ma buona e pura Forti crescendo i figlioletti onesti Maggiori li farai della sventura. E: un d't serrando p'ietosa i mesti Occhi del padre gli dirai, secura: « Ne' cari bùnbi miei, padre, tu restii » LA TRASFORMAZIONE G. FANTI. DELL'ENERGIA ELETTRICA IN LAVORO MECCANICO Le idee più vecchie e perciò più radicate nel pubblico sul modo di procurarsi la corrente elettrica, sono quelle che si riferiscono od alla originaria pila di Volta o ad una delle sue numerose modificazioni. Ma, rendendosi ognora pit1 popolari le cognizioni scientifiche, incomincia a divenire noto che il sistema delle pile non è il pi11economico, il più pratico, nè il pit1 adatto a fornire quei fiumi di elettricità che giornalmente sono prodotti e consumati. L'impiego della pila rimane oramai circoscritto a piccole applicazioni industriali: agli apparecchi di segnalazione, ai microfoni telefonici, a quei telegrafi ove le Amministrazioni telegrafiche per scarsa coltura tecnica non riuscirono ancora ad installare gli accumulatori, e rimane infine nei laboratorì scientifici per iscopo di misurazioni mmuz1ose, delicate e precise. BibliotecaGino Bianco

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